il programma 2018 – 14. Protezione civile e sicurezza dei cittadini

14). Protezione civile e sicurezza dei cittadini

a temi intrecciati a dinamiche legislative nazionali, ma in cui attraverso la legislazione locale molto è possibile fare, a cominciare dal render noti i piani esistenti a livello di protezione civile in caso di emergenze (di tipo sanitario ed industriale) e catastrofi (terremoti, frane, dissesti ambientali in genere) per una più ampia informazione e partecipazione dei cittadini, ma anche al fine di perfezionare la principale operazione di protezione civile, la prevenzione del rischio, che sottende un’interdisciplinarietà che concorre allo sviluppo di una reale cultura della prevenzione

I. Sollecito alle prefetture, agli enti locali ed alle aziende all’immediata trasmissione all’ente regione, che assume l’obbligo di renderli pubblici in ogni forma ritenuta necessaria, dei piani di emergenza, ove esistenti ed in caso contrario da redigere e rendere pubblici nel termine di giorni 30, per le zone industriali e per i plessi oggetto delle normative Seveso presenti in regione e per ogni altra attività di produzione, trattamento, trasporto, stoccaggio, smaltimento di sostanze ritenute pericolose per la salute umana (vedi parte ambiente), anche stralciata dalle normative menzionate, con chiara indicazione delle procedure di comportamento dei cittadini per livelli di emergenza.

a norma di leggi vigenti se un piano di sicurezza non è conosciuto dalle popolazioni il piano è da considerarsi come non esistente e di tali situazioni la regione purtroppo abbonda, tanto da rendersi prioritaria l’immediata messa a disposizione degli stessi piani o la redazione di piani specifici, ove questi mancassero

II. Redazione a cura della Protezione Civile regionale di un piano integrato regionale per le emergenze con indicazione dei piani locali dettagliati, delle zone di fuga e di raccolta, delle strutture a disposizione e dei responsabili di zona, con pubblicazione dei dati relativi su un sito web dedicato, redazione e distribuzione di un manuale dell’emergenza a tutta la popolazione, immediata distribuzione ai comuni dei kit di emergenza per le zone a rischio, in integrazione a quanto già predisposto dalla Protezione Civile regionale.

III. Obbligo di assicurazione privata per edifici che hanno usufruito di sanatorie edilizie sostanziali rispetto a abusi costruttivi strutturali o di zona soggetta a vincolo di rispetto.

IV. Azioni volte all’abbattimento immediato degli abusi edilizi di qualsiasi natura, pubblica e/o privata non sanati o la cui sanatoria presenti caratteri di pericolosità pubblica tali da rendersi applicabili i previsti casi di legge sulla base dei principi generali di precauzione e di incolumità pubblica.

manufatti da decenni esposti allo sguardo, o per i quali un esame della situazione fisica reale dell’abuso mostri caratteri di pericolosità tali da far supporre una grave deviazione delle pratiche stesse di condono, devono essere abbattuti nell’immediato con specifiche azioni regionali verso i comuni, responsabili dell’abbattimento stesso, ed i demani proprietari, e particolare cura andrà perseguita per immobili e/o strutture abusive realizzati in ambito agricolo e forestale, dove dovrà essere previsto un ripristino ambientale pieno

V. Fascicolazione generale sullo stato conservativo e strutturale degli immobili pubblici e privati indicante interventi sostanziali eseguiti, stato di conservazione, annotazione delle eventuali pericolosità e registrazione delle prescrizioni intervenute e/o delle criticità ambientali relative agli stessi.

Una ragionevole proposta di fascicolo del fabbricato nell’intento di costruire uno stato dell’arte generale, attuale e dinamico della situazione generale del patrimonio edilizio pubblico e privato

VI. Censimento, in collaborazione con ANAS, province, Rete Ferroviaria Italiana, Ferrovie Appulo-Lucane e Provveditorato alle Opere Pubbliche per le parti di competenza, sullo stato di conservazione e di corretto utilizzo delle infrastrutture viarie e ferroviario, in modo particolare su viadotti e gallerie, ed avvio delle azioni di competenza per la messa in sicurezza delle opere.

VII. Studio di fattibilità tecnica per l’introduzione di limiti regionali di velocità sulla rete viaria a competenza regionale, provinciale e comunale, al di sotto delle soglie nazionali.

lungi dall’apparire restrittivo, tale studio ha come intento l’adeguamento dei limiti alle reali condizioni della rete viaria regionale ed alle situazioni di particolare pericolosità di alcune arterie

VIII. Richiesta di trasmissione dei dati Terna sullo stato di conservazione e sulle criticità del sistema di trasporto dell’elettricità via cavodotto, alle compagnie petrolifere per gasdotti (di adduzione e distribuzione) ed oleodotti e loro considerazione nel piano di cui al punto II).

monitorare lo stato delle infrastrutture energetiche ed individuare ogni potenziale criticità per inserirle nella rete di sicurezza della protezione civile regionale

IX. Redazione ed avvio immediato di un piano generale di verifica e messa in sicurezza degli edifici scolastici e pubblici con attività di collaudo esterna alle amministrazioni secondo il criterio della rotazione e creazione di un fondo unico regionale per la messa in sicurezza.

occorrerebbe un piano nazionale che individui priorità politiche, strumenti legislativi e fondi sufficienti per un’azione di reale messa in sicurezza degli edifici scolastici e pubblici italiani, ma in sede locale tali piani dovrebbero essere anticipati e presi in responsabilità da parte degli enti regionali, con ogni sforzo possibile attraverso un vero e proprio piano regionale che, individuati gli interventi, possa concentrare le risorse disponibili e rinvenienti dai bilanci degli enti locali in un fondo unico in cui far conferire tutte le risorse

X. Introduzione nell’orario scolastico delle esercitazioni mensili per le emergenze.

XI. Consegna di un kit sanitario per le emergenze comprendente un defibrillatore ad ogni guardiania medica o medico di base nei comuni sprovvisti di strutture di pronto soccorso.

i fondi per simile operazione devono essere individuati nei risparmi di bilancio dalle spese sanitarie, si da indirizzare gli stessi in un miglioramento generale delle prestazioni offerte sul territorio

XII. Formazione professionale dei rilevatori ambientali dei parametri di misurazione per la comunicazione dei dati rilevati nel sito web di cui al punto XII) della parte cultura e connettività.

Pubblicato in Blog