cosa ha fotografato curiosity a sol 2240?

come immaginerete sono un avido curiosone del sito nasa che trasmette ogni giorno le foto dei rover in funzione su marte (opportunity, dal 2004, che per ora sembra non dare segnali e curiosity, dal 2012, che sembra aver risolto alcuni problemi di natura tecnica che lo hanno fermato per qualche tempo) e così, senza voler fare alcun sensazionalismo, vi posto queste immagini in sequenza scattate da una delle telecamere del rover curiosity su marte il 24 -11 -2018 in ordine decrescente…

in realtà le foto sono molte di più, ma per far sintesi ne pubblico solo alcune per ricostruire la sequenza temporale delle stesse e dello strano fenomeno che hanno ripreso, ovvero la formazione progressiva di questi strani granuli che paiono

1) vapore di acqua che trasuda dal terreno e si condensa in particelle di ghiaccio

2) vapore atmosferico che si deposita in ghiaccio sul terreno a causa del peso

3) anidride carbonica condensata in ghiaccio

ed in tutte e tre le ipotesi l’origine del fenomeno che pare potersi attribuire alle basse temperature esterne verso il tramonto (di seguito i dati della stazione di  monitoraggio del rover per il sol/giorno in esame)

0 Max. – 70Min. °C
 
Ground Temperature 11Max. – 71Min. °C
 
Pressure 849 Mean Pa
 con orari di albe e tramonto rispettivamente 06:28 Sunrise – 18:44Sunset
 
ora la bassa pressione del pianeta non dovrebbe consentire un simile fenomeno, dovendo i liquidi sublimare, così mi faccio una domanda?..
 
quale specifica condizione ha fotografato curiosity e si tratta, come pure immagino, di qualcosa di speciale che andrebbe analizzata meglio (come sono certo sta accadendo), anche se l’attenzione di tutti noi era giustamente ed ovviamente sull’atterraggio della sonda insight, piuttosto che sul certosino lavoro di questo rover alle pendici del monte sharp?
 
marte ci mostrerà altre sorprese a breve, ne sono certo 

NASA's Mars rover Curiosity acquired this image using its Mast Camera (Mastcam) on Sol 2240This image was taken by Mastcam: Right (MAST_RIGHT) onboard NASA’s Mars rover Curiosity on Sol 2240 (2018-11-24 18:17:48 UTC).

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NASA's Mars rover Curiosity acquired this image using its Mast Camera (Mastcam) on Sol 2240This image was taken by Mastcam: Right (MAST_RIGHT) onboard NASA’s Mars rover Curiosity on Sol 2240 (2018-11-24 17:57:24 UTC).

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discrete indiscrezioni…

al blog di ANGELOMAURO CALZA https://www.angeloma.it/politica/iindiscreflash-a-sinistra-spunta-il-paciere-miko-somma-trait-dunion-tra-le-diverse-anime-inquiete/?fbclid=IwAR2Sf8t-YPOGEzmjMx-co_4rgLNicPBAtlVnkch5bs-HvGMU7jDw5RMP1qg

INDISCREFLASH – A sinistra spunta il paciere? Miko Somma trait d’union tra le diverse anime inquiete

Nov 25, 2018 

IINDISCREFLASH – A sinistra spunta il paciere? Miko Somma trait d’union tra le diverse anime inquiete

Poche ore ancora di attesa prima di conoscere la determinazione della Suprema Corte sul caso Pittella. Intanto la quiete domenicale viene ad essere intaccata da una nuova “refola”: tra i possibili candidati a Presidente della Regione Basilicata, un’ultima indiscrezione riguarda il Centrosinistra. Il nome non è certamente nuovo, anzi. Si tratta di Miko Somma, che è conosciuto negli ambienti della sinistra e soprattutto degli ambientalisti come leader del Comitato No Oil. Per trovare conferma abbiamo contattato il diretto interessato, che non ha smentito né confermato. Pare che se ne stia discutendo, ma ancora non c’è certezza. A Miko Somma toccherebbe da svolgere la delicata mission di “paciere” tra le diverse anime del PD e del centrosinistra. Di certo però c’è che ha un programma ben definito ( http://www.comitatonooilpotenza.com) e “una faccia pulita e popolare”, come gli piace dire in pubblico, quando qualcuno gli chiede di autodefinirsi. Sempre in pubblico e sempre secondo indiscrezioni, ha le idee chiare anche per quel che riguarda le strategie elettorali: “occorre andare al voto con la lista del Presidente ed una unica lista di sinistra per “diluire” i contrasti”

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se c’è volontà di cambiare davvero la regione verso un futuro di coesistenza di sviluppo ed entropia ambientale, io ci sono…
vediamo cosa ne pensa la gente, prima ancora che la politica, ovvero cari lettori voi che ne pensate?…si potrebbe fare?

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screenshot di una piccola gioia

questa sera le mie nipotine sono state davanti al pc con me ed hanno così scoperto che ho un blog e che nel giorno in cui sono nate, nell’ottobre 2008, dedicai loro un piccolo saluto…entusiaste, hanno mandato screenshot della pagina a tutti i loro amici…mi scuso con i genitori che eventualmente trovassero la cosa non gradita, ma non potevo fermarle e neppure volevo diminuire la loro gioia

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Insight si prepara ad atterrare su Marte

Lunedì sera la discesa in ‘7 minuti di terrore’, poi il touchdown

ansa – Ultimi frenetici preparativi per la discesa su Marte della sonda Insight della Nasa, che lunedì sera intorno alle 21 (ora italiana) toccherà il suolo per poi cominciare a esplorare il ‘cuore’ del Pianeta Rosso. In questo weekend di super lavoro, i tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) in California stanno tenendo costantemente sotto controllo il meteo marziano e i dati inviati a Terra dalla sonda, per capire se sarà necessario effettuare qualche aggiustamento dell’ultimo momento per prepararsi al fatidico touchdown: sarà un atterraggio morbido, ma dopo ben sette minuti di discesa al cardiopalma.
    “C’è un motivo per cui gli ingegneri definiscono la fase di atterraggio su Marte come i ‘sette minuti di terrore’: non possiamo usare il joystick per la discesa, perciò dobbiamo affidarci ai comandi con i quali è stata programmata la sonda spaziale”, spiega Rob Grover, responsabile della fase Edl (entrata, discesa e atterraggio) di InSight. La sonda entrerà nell’atmosfera marziana a una velocità di 19.800 chilometri orari e rallenterà fino a otto chilometri orari prima che le sue tre gambe tocchino il suolo marziano. Se questa decelerazione estrema in sette minuti sarà avvenuta con successo lo si saprà quasi in tempo reale grazie ai due minisatelliti Cubesat MarCO A e B, lanciati con Insight lo scorso 5 maggio. Se lunedì sera tutto andrà secondo i piani, i MarCo impiegheranno alcuni secondi per ricevere ed elaborare i dati prima di inviarli sulla Terra alla velocità della luce: ciò significa che gli ingegneri del Jpl saranno in grado di dire cosa ha fatto la sonda circa otto minuti dopo che avrà completato le sue attività.
    “Abbiamo passato anni a testare i nostri piani, imparare da altri sbarchi su Marte e studiare tutte le condizioni che il pianeta ci potrebbe riservare. E resteremo vigili – aggiunge Rob Grover – fino a quando InSight si sarà stabilito nella regione prescelta dell’Elysium Planitia”. Questa regione vulcanica, in prossimità dell’equatore, sembra essere ancora geologicamente attiva e rappresenta il luogo ideale per studiare il mantello e il sottosuolo marziano. Insight sarà in ‘servizio’ per 728 giorni terrestri e studierà crosta, mantello e nucleo di Marte.

rappresentazione artistica della missione di insight

    Lo farà grazie a una sonda di calore, per misurare l’energia proveniente dalle profondità, e un sismografo per rilevare le onde sismiche che sono generate da vulcanismo e fratture della crosta. Le onde sismiche permetteranno di mettere a punto una sorta di ‘radiografia’ di Marte che ne rivelerà il ‘cuore’.

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il paese sano…quello per cui occorre battersi ancora

il silenzio dei media sulle occupazioni studentesche in corso è imbarazzante e già testimonia del loro parziale asservimento a coloro che, a dispetto del cambiamento che pure hanno strombazzato, in nulla e per nulla – anzi, peggio – in realtà inseguono bramosie di potere lottizzatorio ed obiettivi tragici per il paese e la democrazia…io sto con questi ragazzi ed è per loro e da loro che occorre ripartire per costruire l’alternativa sia ai nuovi razzi-nazifascisti al governo, sia a coloro che in precedenza con la loro ignavia ed il loro camerierato al potere dell’ultracapitalismo liberista, proprio l’ascesa di questi “mostri” hanno favorito…dai ragazzi, siamo con voi

COMUNICATO OCCUPAZIONE LICEO T.TASSO, 20/11/18

Oggi, 20 novembre, un gruppo di studenti e studentesse del liceo Torquato Tasso di Roma, in seguito ad una votazione svoltasi in una seduta del Collettivo Politico Tasso, ha deciso a maggioranza di voti di occupare la scuola.
Dopo numerosi e approfonditi dibattiti il corpo studentesco si è mostrato favorevole ad aderire alla piattaforma di protesta già seguita dai licei Mamiani, Virgilio, Socrate, Albertelli e Righi, con le loro occupazioni, in opposizione ai primi provvedimenti attuati dal governo insediatosi a seguito delle elezioni del quattro marzo.
In primo luogo, esprimiamo il nostro dissenso riguardo alle politiche economiche e sociali.
Ribadiamo ancora oggi con forza che il sistema configurato a scaglioni progressivi debba essere il tratto fondamentale del sistema di tassazione.
Ribadiamo anche energicamente come la Repubblica Italiana sia fondata, come si evince dal primo articolo della nostra Costituzione, sul lavoro e sulla dignità del lavoratore. Dignità svilita o addirittura cancellata da una forma di sussistenza sociale quale il reddito di Cittadinanza.
In secondo luogo dimostriamo il nostro dissenso al Decreto Scuole Sicure. Decreto che in malafede confonde la sicurezza nelle scuole con un controllo militare degli studenti. Tutto questo attuato al costo di investimenti molto onerosi che potrebbero essere indirizzati alla risoluzione dei veri problemi della sicurezza.
Una scuola è sicura quando non cade il cornicione, una scuola è sicura quando d’inverno funziona il riscaldamento: una scuola è sicura quando è in tutto e per tutto a norma.
Inoltre ci opponiamo con forza al Condono, ennesima manovra che finisce per nutrire una criminalità fin troppo presente nel nostro Paese. Esso stabilisce un prezzo alla legalità, permettendo ai più abbienti di agirarla con facilità e con il favore della legge. Riteniamo parimenti che si tratti di una “mazzetta” richiesta dallo Stato.
Ci schieriamo altresì contro alla demagogia del governo Gialloverde, che continuamente strumentalizza e demolisce la solidarietà umana, trasformando in criminali coloro che cercano di dare dignità a tutti. Dignità alla vita di migranti, esseri umani, che, fuggendo da guerre, povertà, fame, passano poi come capri espiatori di tutti i mali del Paese. Esprimiamo quindi la nostra vicinanza al sindaco Mimmo Lucano, ed al centro Baobab (come alle altre strutture occupate prese di mira dalla “Giustizia”).
Con questo atto forte e deciso gli studenti vogliono dimostrare, oltre che la loro coscienza politica, il proprio dissenso alle politiche esecutive portate avanti dal governo ed in particolare dal Ministero degli Interni.
Con quest’occupazione noi studenti del Tasso, intendiamo lanciare un appello allo Stato, ai cittadini e a noi studenti stessi:
Riteniamo infatti che il cambiamento sia nel dare dignità al lavoro, nel rendere valore alla vita umana, nell’investire sull’efficienza delle strutture sanitarie, e dei trasporti: il cambiamento è nell’investimento sulla Scuola Pubblica.
Durante il periodo di occupazione verranno offerti agli studenti assemblee politiche e corsi sulle materie d’indirizzo, tenuti da studenti universitari e da professori. Allarghiamo inoltre l’invito ai docenti del liceo Tasso, ad aderire alla nostra azione. Essi darebbero spessore alla protesta con le loro lezioni aperte a tutti gli studenti. Non intendiamo infatti questi giorni come un buco di tempo in cui riposarci, vediamo al contrario quest’occupazione come una piattaforma in cui noi studenti possiamo portare avanti un discorso di contestazione fondata sullo scambio tra di noi e sulla cultura portataci dai docenti.

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addio kepler, piccolo-grande cacciatori di pianeti

Rappresentazione artistica del telescopio Kepler della Nasa (fonte: Nasa) © Ansa

Rappresentazione artistica del telescopio Kepler della Nasa (fonte: Nasa) 

Ultimo saluto al più celebre cacciatore di pianeti, il telescopio spaziale Kepler, al quale la Nasa ha inviato l’ultima serie di comandi per disconnetterlo dalla Terra. Si conclude così la carriera straordinaria del telescopio che ha aperto la strada alla ricerca della vita oltre il Sistema Solare, ma i suoi dati faranno lavorare i ricercatori ancora molto a lungo. Lascia infatti un’eredità grandissima, con la scoperta di oltre 2.600 pianeti esterni al Sistema Solare e di altri 2.900 possibili mondi alieni, che potrebbero essere confermati da osservazioni successive.

“Abbiamo individuato piccoli pianeti potenzialmente rocciosi che saranno i bersagli principali dei telescopi attuali e futuri, così possiamo andare avanti e vedere di cosa sono fatti questi pianeti e come sono le loro atmosfere”, ha rilevato Jessie Dotson, del centro di ricerche Ames della Nasa.

Kepler è stata la prima missione a caccia di pianeti della Nasa e ha dimostrato che ci sono più pianeti che stelle nella Via Lattea, che molti somigliano alla Terra e che alcuni di essi sono alla giusta distanza dalla stella per ospitare acqua liquida, una condizionale favorevole alla vita. Lanciato il 6 marzo 2009, il telescopio aveva esaurito il carburante il 30 ottobre scorso. Con i comandi della “buonanotte”, adesso è stata completata la procedura che lo porta al pensionamento. I controllori di terra hanno trasmesso gli ultimi comandi per spegnere i trasmettitori radio e disabilitare il software di recupero automatico. Adesso Kepler si sta spostando verso un’orbita sicura, a 150 milioni di chilometri di distanza dalla Terra

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il contributo del telescopio kepler alla conoscenza della via lattea è stato straordinario, incommensurabile e spero tanto che in un domani ancora da immaginare lo si possa riportare sulla terra per esporlo alle future generazioni come simbolo di un essere umano che deve ancora risolvere tanti problemi sul suo piccolo e preziosissimo pianeta, ma che non smette di cercare altri spazi, altre terre, altri mondi che probabilmente non esploreremo mai, ma che sono importanti per il solo fatto di esistere e di conoscerli, perché l’uomo è fatto anche di febbre di sapere e di una scienza che quella febbre calma solo momentaneamente per far si che rinasca più forte ad ogni tassello in più di conoscenza che acquisiamo ed il apparente grande costo in realtà spinge in avanti la nostra vita quotidiana

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sulla luna e su marte ci andrà anche tanta italia

La Nasa festeggia il modulo europeo che riporterà l’uomo sulla Luna

Sarà il cuore di Orion, pulserà anche grazie alla tecnologia italiana

ansa scienza – Grande festa al Kennedy Space Center della Nasa, in Florida, per l’arrivo del Modulo di servizio europeo (Esm) che spingerà la capsula Orion nell’esplorazione spaziale, per riportare l’uomo sulla Luna e poi su Marte. Costruito in Europa dall’Airbus con tanta tecnologia italiana, il modulo sarà il vero ‘cuore’ pulsante della navetta della Nasa, cui fornirà elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua.

Rappresentazione artistica della navetta Orion della Nasa, destinata a portare l’uomo su Luna e Marte. Il modulo di servizio è europeo e ha tecnologia italiana (fonte: NASA)

Questa è la prima volta che la Nasa utilizza un sistema costruito in Europa come elemento chiave per alimentare una navetta: questo grazie all’esperienza che l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha acquisito nella realizzazione della navetta automatica Atv per i rifornimenti alla Stazione spaziale internazionale (Iss).

La cooperazione tra le due sponde dell’Atlantico dunque si allarga, puntando dritto all’esplorazione dello spazio profondo. “Oggi celebriamo l’arrivo del Modulo di servizio europeo dalla Germania”, ha detto l’amministratore della Nasa, Jim Bridenstine. “Siamo grati ai nostri partner dell’Agenzia spaziale europea e tutti i suoi Paesi membri”.

Anche l’Italia è in prima fila con Thales Alenia Space (Thales-Leonardo), che nel suo stabilimento di Torino ha contribuito allo sviluppo del modulo per quanto riguarda i sistemi termomeccanici, inclusi la struttura, lo scudo contro i micrometeoriti, il sistema di controllo termico e il sistema di accumulo e distribuzione dell’acqua e del gas. Integrato a Brema, in Germania, il modulo era partito lo scorso 5 novembre alla volta degli Stati Uniti. Qui sarà testato e preparato al lancio previsto per il 2020.

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la contromossa sui fanghi

mi permetto di suggerire al consiglio regionale di basilicata nell’ultimo giorno legislativo a disposizione questo semplice testo di legge per impedire che all’art 41 del decreto genova segua il disastro di una terra che diventerebbe una discarica perfetta per fanghi ricchi, ricchissimi di idrocarburi…di seguito il testo che i sig.i consiglieri vorranno avere la bontà di completare nelle formalità di rito ed approvare per tentare di salvare i nostri terreni agricoli e non solo da quei fanghi…ringrazio quanti tra voi vorranno portare avanti questa battaglia

Visto il

          Il decreto 28 settembre 2018, n. 109, all’art. 41

Visti

– D.L.vo 152/06 e s.m.e.i all’art. 227

– D.L.vo 27 gennaio 1992 all’art 2 e 177

– La sentenza del Consiglio di Stato n. 2722 del 6 giugno

– La pronuncia della Corte di Cassazione, sez. III penale, n. 27958 del 6 giugno 2017

– Il Regolamento 1357/2014/UE,  Decisione 955/2014/UE, Regolamento 997/2017/UE

– la Costituzione italiana capitolo 117 comma 3

Considerato

Il combinato disposto tra i succitati provvedimenti legislativi

Considerato inoltre

          Il carattere di non obbligatorietà all’uso di quanto in specie normato

          Le potestà regionali in tema di ambiente e protezione ambientale, sanitaria, di programmazione e di destinazione

………………………………………………………

 

LEGGE REGIONALE DI DIVIETO ALLO SPARGIMENTO IN SUOLI AGRICOLI DI FANGHI DA DEPURAZIONE

ART.1

È FATTO DIVIETO ALL’UTILIZZO IN QUALSIASI FORMA DI FANGHI DA DEPURAZIONE DI QUALSIVOGLIA NATURA E CLASSIFICAZIONE SU TERRENI AGRICOLI, DEMANIALI, DA BONIFICARE, IN AREE PROTETTE O DI PARTICOLARE PREGIO NATURALISTICO, ENTROPICO, PRODUTTIVO, PAESAGGISTICO, ATTRAVERSO MEZZI DI DIFFUSIONE SOLIDA, LIQUIDA O DI ALTRA NATURA NELL’INTERO TERRITORIO DELLA REGIONE BASILICATA

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di campi e di fanghi, ovvero la schifezza dell’art 41 decreto genova

Di campi e fanghi

Il decreto Genova, 28 settembre 2018, n. 109, contiene il controverso art. 41, che autorizza lo spandimento su suoli agricoli di fanghi contenenti idrocarburi (codici C10-C40) fino il limite di 1.000  mg/kg  tal quale e ne è sorta una controversia incandescente tra il movimento 5 stelle che rivendica aver posto un limite dove limite legislativo non c’era, e le opposizioni e le anime ambientaliste del paese che dicono che aumentate di 20 volte il limite. Chi ha ragione?

L’art. 41 colma si una lacuna che il decreto 152/2006, la cd legge ambientale, non prevedeva, quello della presenza di idrocarburi e non solo metalli pesanti, ma la controversia nasce in realtà dalla DGR della giunta lombarda a guida leghista, la n. X/7076 dell’11/09/2017, che portava il limite a 10.000 mg per kg, adducendo a motivo che il limite fosse fissato per i metalli, ma non per gli idrocarburi.

64 comuni della provincia di Lodi ricorrono al Tar lombardo contro la delibera, avversata anche dai consiglieri grillini che poi fanno marcia indietro, il TAR annulla il provvedimento e con decisione fondata sul principio dell’analogia, stabilisce che tale limite deve intendersi a 50 mg/kg.

Il governo interviene in un decreto, quello per Genova, con un articolo che non sembra però avere l’urgenza dei decreti e di questo decreto e fissa un limite 20 volte superiore a quello fissato dal giudice, adducendo che il provvedimento è migliorativo di una situazione dove non era fissato alcun limite, ma non tenendo conto che, trattandosi di terreni agricoli, tale limite avrebbe dovuto essere posto ancora più in basso, se è  vero che il citato decreto 152/2006 ed allegati stabiliscono già un limite a 100 mg/kg per i terreni inquinati da bonificare.

Un paradosso difeso come soluzione di emergenza in attesa di un intervento complessivo sul tema dei fanghi da depurazione, spinto dall’accumularsi di residuo secco in depositi temporanei, situazione che in sé non pare però suggerire tale urgenza e tale contesto di intervento, mentre è evidente che è un affare ricevere questo materiale ad una media di 110 euro per tonnellata, potendosene liberare trasformato in concime.  

Ma in questa regione tutto assume contorni inquietanti, poiché se osserviamo la definizione di fanghi da depurazione dell’art. 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, citato proprio dall’art. 41, i fanghi sono intesi anche come provenienti da insediamenti produttivi, purché assimilabili per qualità a quelli da depurazione civile.

Assimilabile nel caso di specie significa che debbono essere disidratati ed il contenuto di umidità non superare il limite di 80% espresso sul tal quale, ma rimandando la specifica all’allegato che l’art. 41 del decreto Genova modifica, significa che possono contenere fino a 1000 mg di idrocarburi totali per kg, anche se provenienti da plessi di produzione e trattamento di idrocarburi e residui. Cosa che riguarda da vicino i nostri campi e i nostri cibi.

Miko Somma.

a seguire pubblicherò alcune contromosse legislative che il consiglio regionale può adottare per bloccare questo attentato alla nostra agricoltura ed al nostro ambiente…perchè vorrei fosse chiaro che se questa norma fa male al paese tutto, da noi, dove di fanghi agli idrocarburi se ne producono più che altrove, diventa devastante

 

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art 41 decreto genova, una schifezza grillina

Il decreto Genova è legge e con esso alcune schifezze…domani pubblico un contributo sul famigerato art.41 che da noi rischia di diventare una bomba ecologica..in seguito indicherò alcune pezze che in legislazione regionale potremmo adottare per fermare questo “regalo” dei grillini alla nostra terra

 

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lo sviluppo non è nei soli numeri

(ANSA) – METAPONTO DI BERNALDA (MATERA), 12 NOV – Quattro persone, tutte di nazionalità romena, sono state denunciate dai Carabinieri con l’accusa di furto aggravato. Sulle due auto sulle quali viaggiavano, i Carabinieri, a Metaponto di Bernalda (Matera), hanno trovato circa mezza tonnellata di olive in una decina di sacchi.

non so voi, ma io sono felice di vivere in una terra dove una notizia così assurge al ruolo di notizia…la tranquillità è un valore aggiunto che dobbiamo curare, sostenere, difendere, implementare perché lo sviluppo nn sia fatto di soli numeri, ma di una più serena condizione umana

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fascismo moderno

Il fascismo moderno, frutto di luoghi comuni eretti a ideologie adattabili ai momenti e pratiche organizzative senza controllo democratico, attecchisce nell’indifferenza, concimandosi nell’incapacità di reagire di chi avverte il disastro, ma non è capace per pigrizia o incapacità di critica verso se stesso di organizzare una reazione

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la cometa di natale

ansa scienza – Prima immagine scattata dall’Italia della cometa di Natale 46P/Wirtanen, che passerà a soli 11,5 milioni di chilometri dalla Terra. A realizzarla l’Unione Astrofili Italiani (Uai) con un telescopio robotico in Australia nell’ambito della mappatura mensile. In mostra solo nell’emisfero Sud, la cometa promette di diventare così brillante da essere visibile a occhio nudo. L’immagine è stata scattata il 31 ottobre.

“Per osservarla – ha spiegato all’ANSA l’autore dello scatto Rolando Ligustri, dell’Uai – ho dovuto usare un telescopio dell’emisfero australe, perché la cometa è quasi invisibile al momento per essere fotografata dall’emisfero Nord. Si trova, infatti, molto bassa sull’orizzonte, nella costellazione della Fornace”, ha aggiunto.

Questa cometa è relativamente giovane: è stata scoperta nel 1948 dall’astronomo Carl A. Wirtanen e ha un periodo di 5 anni, cioè ogni 5 anni si avvicina al Sole, rendendosi visibile con la sua caratteristica chioma. Per Ligustri, “già da fine ottobre si sta muovendo verso il nostro emisfero e ha iniziato il suo lento ma inesorabile aumento di magnitudine”, sarà cioè sempre più visibile e brillante.

È bene quindi iniziare a prenderla in considerazione, spiega l’esperto dell’Uai: “il prossimo 12 dicembre, infatti, raggiungerà il suo perielio, cioè il punto più vicino al Sole, prendendosi a tutti gli effetti l’appellativo di cometa di Natale”. Sarà probabilmente visibile a occhio nudo, anche se per farlo si dovrà cercare luoghi bui lontani dalle luci delle città. “Basterà un piccolo binocolo per osservare 46P/Wirtanen, perché – ha concluso Ligustri – si suppone che la cometa avrà una chioma di quasi 1 grado, apparirà cioè grande 2 volte la Luna“.

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