analisi del voto in val d’agri…

risponde al vero che in val d’agri, particolarmente tra i comuni di tramutola, paterno, marsico nuovo, marsicovetere (villa d’agri), grumento, moliterno, sarconi, spinoso, montemurro e giù fino a policoro, per orientare il voto sono stati promessi agli elettori migliaia di posti di lavoro al centro olii di viggiano (che per quanto millantato in promessa, a breve dovrebbe fare più o meno 10.000 occupati) o in un fantomatico indotto?…
si, risponde al vero e non si tratta di voto di scambio, che presuppone la tangibilità di una prestazione alla base dello scambio, ma, trattandosi di generica promessa, di pura presa per il culo…
si vergognino i candidati, soprattutto gli eletti, e si vergognino i cittadini per quanto sono ingenui e per come hanno svenduto il proprio voto

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non sono io che devo vergognarmi…

Bene, facciamo un po’ di analisi del voto, condita anche con un qualche razione di immancabile risentimento personale che cercherò però di tenere basso, sul voto del 24 marzo…

La regione sembra abbia seguito l’onda lunga del salvinismo che impazza nel paese e sul quale in analisi abbiamo detto tutto o quasi tutto (ed il peggio sembra debba ancora venire, perché le ondate di tsumani fanno danni all’andata ed in risacca e lasciamo immense quantità di detriti), ma rimaniamo incollati al voto lucano, perchè è proprio qui che il paradosso si esplicita nella psicopatologia di massa…

Come dico spesso, gli elettori hanno sempre ragione, anche quando hanno evidentemente torto, e questa volta, ancora una volta, l’effetto 4 marzo è sceso come una cortina di ferro sulle opinioni dei lucani chiamati al voto per giudicare 5 anni di fallimentare politica pittelliana che sono seguiti ad altre non esaltanti consiliature, e questa cortina di ferro ha scatenato la punizione – eh si, perché di punizione si tratta – verso un sistema di potere a guida centrosinistra e pd sentito come avverso agli interessi generali e personali (non vorrei si dimenticasse questa componente che in una regione ancora dominata dal familismo più o meno amorale come importante fattore culturale ed identitario) e tale trasformatosi dopo incrollabili fiducie ventennali allo stesso…

Ed è evidente che i lucani per punire pittella ed il pd, con annesso satellitume centrosinistrorso, hanno scelto non solo il centrodestra, che pure poteva essere una reazione democraticamente corretta, ma in modo particolare la lega, la lega di salvini…

Nulla quaestio sulla legittimità dell’orientamento al voto, ma si sono chiesti i cittadini lucani se la lega rappresenta davvero i propri interessi o se non sia un semplice sfogatoio usato in maniera estrema che alla fine, punendo il centrosinistra, finirà per punire i lucani stessi?…

Forse in una regione ossessionata dall’incubo di colonizzazione del petrolio, con annessi e connessi ambientali, sanitari, economici (perché alla nostra economia di danni ne ha fatti e ne farà ancora tanti), votare per un partito che sul petrolio lucano si è chiaramente espresso come a suo tempo si espresse renzi, ovvero il petrolio c’è e ce lo prendiamo, non rappresenta affatto gli interessi dei lucani che sfogandosi per il tradimento delle loro aspettative da parte della sinistra, si sono evirati con il voto proprio a chi promette di fare peggio…

per chiarezza aumentare le estrazioni fino al raggiungimento della quota prevista dalla strategia energetica nazionale del 2013 (fine governo monti), 15% del fabbisogno nazionale globale di energia, ovvero circa 400-450.000 barili al giorno, nella generica promessa di aumento delle royalties che a questo punto non sappiamo se perseguibile con un modifica dell’articolo 45 della legge 99/09 (che le fissa al 10% di cui del famoso 3% dell’ex bonus carburanti che ad oggi è evaporato), articolo che se avessero voluto loro ed i loro sodali soprammobili grillini, avrebbero già modificato, o semplicemente e come appare più scontato, nella logica di un lobbysmo delle compagnie che sembra aver cambiato solo cavallo, come sempre, aumentando a dismisura il quoziente estrattivo che già l’art. 38 dello sblocca italia renziano e successive modifiche prevedeva e rendeva semplice (titolo unico)…

e per il sottoscritto che di petrolio se ne intende, la seconda via sarà quella praticata, quindi sappiano i lucani che hanno votato lega per punire il centrosinistra che il nuovo padrone li nutrirà a pane e petrolio, o meglio inquinamento da petrolio, perché guardate, è sintomatico che a viggiano salvini con felpa “vald’agri” (si, l’ignoranza è tale), caschetto eni e di fianco ad un signore che è il re dei rifiuti petroliferi, ciò che preannuncia è che tutto rimarrà come prima, anzi peggio, poiché aumentando ritmi e volumi estrattivi, più rifiuti ci saranno, in più siti andranno stoccati, più “robaccia” finirà altrove…spero che sia chiaro, conterranei leghisti…

e se a questo aggiungiamo il picchettaggio pre-squadrista che soprattutto in val d’agri – a proposito, si scrive così – ha costretto la gente a subire vere e proprie intimidazioni al voto per salvini, quando le promesse di impiego nel nuovo sistema sembravano non bastare e forse non era ancora bastata la bolla di suggestione social che ha fatto apparire l’ondata della lega come attraente per la famosa teoria del gregge, portando al paradosso di eleggere un candidato incapace di esprimersi (non correttamente, proprio di esprimersi) tanto che al suo posto lo faceva il fratello, pittelliano “quagliato” alla lega, quindi più o meno all’ovile forzitaliota dove pittella lo prelevò qualche anno fa, la cosa assume contorni inquietanti…

ma non voglio dilungarmi a discutere del voto di costoro che – bravi, vi identifica per ciò che siete – quanto di quello che è accaduto a sinistra…qui siamo arrivati al paradosso del tafazzismo più estremo, quello che arriva a coincidere con l’arte o meglio con alcune sue forme che vedono nell’autolesione il climax di un processo di dissoluzione dell’individuo senziente…

e mi spiego…capendo ciò che ha portato all’assurda candidatura di trerotola, lanciato come agnello sacrificale nell’agone ed a cui va il mio rispetto per la croce che ha accettato di portare, pur non possedendo alcuna delle caratteristiche di comunicazione e di portato politico che pure sarebbe occorso ad un candidato presidente di una coalizione in evidente necessità di dover riprendere consensi erosi proprio dal pittelismo califfale e da una ben orchestrata campagna mediatica per far apparire ancor più gravi ed irrimediabili, se non usando la categoria dell’eccesso autolesionista, gli errori comunque evidenti della giunta regionale, forse capiamo la genesi di questa assurdo voto…

e di questa candidatura pochi hanno capito che in realtà non era pittella ad aver scelto trerotola, sebbene l’annuncio egli aveva voluto fosse suo per quell’arrogante tratto caratteriale che non ho mai sopportato dell’uomo – quasi, mi scelgo il successore quindi l’impressione che rimando è che comando ancora io – quanto l’apparato di vecchi e giovani vecchi saggi che ha “ben” pensato di suggerirlo per risolvere una situazione bloccata dalla testardaggine suicida di marcello pittella che ben sapeva che a nulla avrebbe portato quel suo insistere su di se come candidato e dalla ancor più assurda testardaggine degli altri di volersi opporre non suggerendo nomi plausibili al contesto creatosi, ovvero che costui e la sua parte potesse accettare come compromesso…tra i nomi doveva esserci quello del sottoscritto, ma è una storia che racconterò a parte e come fatto molto biografico e poco agiografico, perché questo non è accaduto e la scelta invece è ricaduta sul povero trerotola…

quindi primo equivoco, il candidato era scelto da pittella, ovviamente un non-argomento “caricato” da chi proprio non voleva accettare che si ricomponesse anche emergenzialmente un quadro unitario perché o aveva bisogno di caratterizzarsi identitariamente per affermare che esisteva o perché senza saperlo lavorava per la destra poiché divideva invece di unire o perché proprio non aveva capito che in un sistema maggioritario o si sta insieme – e la qualità dello stare insieme lo determini appunto standoci – per tentare un’operazione salvataggio della regione e non del centrosinistra (perché di questo si trattava) o si perde e consegnando all’avversario la stessa alla fine si è inconsciamente lavorato per questo…

mi riferisco ovviamente ai “compagni” della lista tramutoli, ed a quanti invece non hanno votato o hanno annullato o fatto scheda bianca e mi riferisco a loro senza recriminare, ma per farli riflettere sul danno occorso alla regione da una non volontà di dialogo e da un uso appunto autolesionista del voto…

ora chiarendo che i numeri sommati di csx e basilicata possibile non sembrano potessero cambiare il quadro di molto il quadro del voto, semmai approssimando ad una più onorevole sconfitta dell’universo sinistra, ma forse immaginando che un quadro unitario avrebbe portato a minore o forse nulla fuoriuscita di voto nullo o astensionismo – parlavo infatti di una sorta di comitato regionale di liberazione da comporre prima della presentazione delle liste, ovvero quell’unità di fronte al pericolo che è dovere delle forze democratiche che non si è avuto la maturità di perseguire, almeno tentandoci – un ragionamento dobbiamo pur farlo…

e partiamo allora dall’assurda indisposizione del pd diviso in intestine correnti filo/contro pittella ed a sua volta diviso quel contro in altre intestine correnti (cosa che di fatto ha portato a tre liste con cui quel partito si è presentato) a riuscire a discutere di altro che non di se stesso – la malattia che tuttora sembra affliggerlo anche dopo l’elezione di un ecumenico segretario a cui personalmente darei almeno il beneficio del dubbio – e che nella realtà dell’orgia confusa che si è consumata al park hotel di potenza in 3-4 giorni e notti di tiro alla fune ha di fatto portato ad una tregua armata fondata appunto su tre liste ed un candidato farmacista del tutto impreparato al ruolo (e ripeto lo dico con il massimo rispetto dell’uomo trerotola)…il pd quindi non ha dialogato con la lista tramutoli, primo punto…

ma diciamo anche che la lista di basilicata possibile sin dall’inizio non ha voluto affatto discutere e ne è prova il tentativo dal sottoscritto personalmente tentato in tempi non sospetti sin dall’estate che non ha sortito alcun effetto se non sentirsi opporre dei cafoneschi rifiuti proferiti da segretari di partito che avevano già deciso per la conta identitaria, quando io stesso mi ero offerto a garante di quel dialogo almeno potenziale, forse immaginando costoro di riuscire ad essere attrattivi verso l’elettorato di csx deluso, forse immaginando di poter essere attrattivi verso un elettorato deluso dai grillini…ma dicevo ne parlerò in seguito, dicendo ora soltanto che l’unica vera attrattiva è stata verso il mio personale elettorato con un fenomeno di killeraggio politico mortificante e da cui deriveranno alcune mie scelte per il futuro…

nei fatti si è andati divisi e si è perso – forse si sarebbe perso lo stesso, forse no, ma probabilmente occorreva provare per impedire che circa 10.000 elettori di sinistra non votassero o votassero nulla – nell’aggravante quasi ridicola che si è così favorita non solo la destra che forse appunto avrebbe anche vinto lo stesso, ma la consegna dell’opposizione intera in consiglio regionale proprio a 4 pittella&friends che nei fatti sono gli unici eletti a sinistra…forse devo essere più chiaro?..

se in consiglio regionale non siederà per i relativamente pochi voti valerio tramutoli o il maggior eletto della sua lista, cosa che forse in una coalizione allargata e vincente sarebbe accaduta, non siederanno neppure ex consiglieri che comunque dei segnali di discontinuità politica o amministrativa dal passato pure avevano testimoniato (mi riferisco a piero lacorazza ed a francesco pietrantuono per essere chiaro, che pur non essendo dei no oil, anche in ritardo qualcosa avevano tentato per frenare la deriva petrolista) e non siederà neppure il sottoscritto che testardamente aveva tentato con la lista dei verdi molto improvvisata e senza costrutto ideale pienamente condiviso, visti anche i tempi ristretti e che proprio per il suo tentativo è stato punito tanto pesantemente da aver maturato la certezza di non voler mai più tentare esperienze elettorali…

ed avendo allora il sottoscritto, immaginato a ragione di poter contare 2-3000 voti dove sono andati i miei voti?…ci ragioneremo con calma, ma per il momento posso certificare che tanti, in val d’agri a paterno, villa dagri e tramutola, pur esternati in promessa sono invece nella giornata di sabato finiti altrove per i motivi espressi inizialmente (visite a casa e telefonate che li hanno convinti a fare altro e non voglio neppure pensare a quale sarà la faccia di costoro all’incontrarmi) e tanti altri “rubati” dalla lista tramutoli nella suggestione indotta o esplicitata e di cui qualcuno un domani dovrà rendermi conto, che “io stessi con il pd”, che “mi fossi venduto”, che “fossi usato”, che “mi era stato promesso qualcosa” e tutta una serie di mortificanti bugie di cui si sta delineando il quadro e le responsabilità…ma è appunto un’altra storia…diciamo allora che non ha convinto la mia posizione di maturità politica (non voglio usare il termine responsabilità) e chiudiamola qui anche umanamente e non solo politicamente…e chi vuol intendere a modo suo nella sua testaccia piena di social, intenda come gli pare…

il dato finale è uno ed uno solo, la regione è andata alla lega che è socio di maggioranza di una compagine di improvvisati e voltagabbana che farà danni enormi alla regione soprattutto sul petrolio – e stampatevelo bene in testa la parola petrolio associata a queste elezioni, perché il lobbysmo delle compagnie, avendo cambiato cavallo, si è scatenato come mai a ribadire che la regione deve essere sua e la sua destinazione essere un unico campo petrolifero, che la regione avrà una opposizione consiliare fatta di soli pittelliani, che l’universo di ricomposizione è lontano, molto lontano, forse anche troppo lontano per uno come il sottoscritto che avrà fatto anche una figuraccia elettorale, ma continua ad andare a testa alta perché ha fatto ciò che credeva andava fatto, resistere per provare poi a cambiare…

le colpe sono di tutti, dei lucani ingenui che credono alle strenne dei pifferai di turno, del csx che non riesce a chiedere scusa ed ammettere di non aver risposto alle richieste dei lucani, degli astensionisti pilateschi, degli identitari senza alcuna altra identità di che non siano le mani tenute in tasca, e forse anche di me stesso per la mia ingenuità di credere che basti provare a ragionare per far ragionare, ma non sono io che devo vergognarmi, siete voi che dovete chiedere scusa a voi stessi per aver consegnato la ragione al settarismo velleitario del suicida che non ha inteso ancora il vento della deriva suprematista che a breve infurierà nel paese e che forse, forse, potevamo provare a fermare in questa piccola regione che oggi abbiamo tutti offerta, nuda, fragile, ad un satiro pericoloso e polipone…

miko somma

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gli sdoganati

L'immagine può contenere: una o più persone e persone in piediieri a potenza…gli sdoganati…semplici bracciali, direte…sarà, ma a me questi segnali danno sempre da pensare, perché suprematismo, identitarismo e neonazismi in salsa putiniana (un idolo per le nuove destre) si coniugano bene con l’idiozia di chi per un pugno di voti permette l’ingresso nel corpo sociale di virus tanto pericolosi pur apparentemente innocui…rimandiamo a casa salvini e lo schifo che sta già inquinando questa terra democratica

 

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perchè mi sono candidato…

era già da un po’ che meditavo di scrivere qui sul blog, strumento più riflessivo dei social, il perché della mia candidatura con i verdi nella coalizione per trerotola presidente, cosa questa che non deve lasciare stupiti, visto che da tempo raccontavo della necessità di unire le diversità, reali, a volte anche profonde, andando alla ricerca di un minimo comun denominatore che, nel caso di queste regionali, significava necessariamente stare insieme, condividendo in primis la necessità di opporsi alla lega e ad un centrodestra sempre più a destra, sempre più leghista, sempre più becero, riunendo un campo civile che sapesse riportare al centro il primo dei valori democratici, la civile convivenza tra idee ed esperienze diverse, il pluralismo e la salvaguardia di quei valori che – ricordo – discendono proprio dalla conquista della democrazia dopo la tragedia del fascismo e della guerra, discendono cioè dall’antifascismo come valore cementante un’alleanza democratica che nel paese, tra alti, bassi e tanti luoghi oscuri della memoria, ha però retto 70 anni, assicurando diritti e grandi conquiste sociali…

ed in seconda battuta condividendo una necessità ormai impellente di cambiamento che risiede non solo nell’epifenomeno 4 marzo che ha “svegliato” alcuni, ma nella cogenza di un percorso rapido e solido verso un paese ed una regione rafforzata proprio da un cambiamento ormai irrinunciabile che anche una candidatura come la mia nella lista dei verdi può assicurare verrà messo in moto…

si, perché se dovessimo frenare la lega giocando solo sulla legittima paura di questi barbari e non invece su un cambio di passo e strategia, una maturazione, non avrebbe perso una parte politica terribile, feroce e fondamentalmente pericolosa vero la democrazia e verso la nostra terra e vinto un’altra parte verso cui rimango costruttivamente critico, ma la regione ed il suo futuro…

il cdx, al pari dei loro “soci” 5 stelle (quando si firma un “contratto” si è tali per la logica ed il diritto romano che oggi dobbiamo difendere anche da rivoli di pericoloso diritto naturale alieno alla cultura del nostro paese), sono la materializzazione di un sentimento di rivalsa, di forca, di gogna che non si fonda su altra base politica che le viscere rabbiose ed incoerenti con cui tanti confondono il cambiamento stesso ed un più prosaico “levati tu che mi metto io” che viene spacciato per “salvezza”, mentre in realtà si fonda sull’odioso concetto del “nemico” a cui additare tutti i mali…

mali che ovviamente sarebbe inutile e fuorviante negare o diminuire nel loro portato di errori storici, culturali, di strategia e di visione a medio-lungo termine che il csx pure ha praticato e commesso, e che però non vengono portati a motivo razionale da coloro che pure li hanno condivisi nella pratica della loro storia personale e patrimoniale (e chi conosce la storia politica, manageriale ed imprenditoriale di questa regione sa di cosa parlo), quanto ad istigazione feroce che non postula alcun pensiero che non sia la vendetta che assume il carattere di programma che non cambia alcun programma, vestendosi invece da programma…

e con ciò voglio dire che se si condanna da parte della destra e dei 5 stelle, tanto per stare sul concreto di un esempio lampante, la gestione della faccenda idrocarburi, non si ripropongono poi con attori diversi gli stessi errori di copione (nello specifico la questione petrolio non è affare di royalties o di sole royalties, quanto di danni ambientali, sanitari, culturali, di programmazione e naturalmente di prospettiva lunga vero un futuro che semmai da una gestione oculata di queste risorse poteva essere anche attraversato strumentalmente), ovvero parlando di petrolio come sole royalties, ribadendone la necessità di un aumento che, se si fosse davvero voluto e non solo millantato propagandisticamente a pochi giorni dal voto, andava affrontato in parlamento con una semplice modifica al testo dell’art 45 della legge 99/09 (leggi grillini) ovvero parlando di sottintesi (neanche troppo) aumenti delle quantità di estratto come base sostanziale per la “gentile concessione” di infrastrutture, servano poi esse davvero ad una regione che dovrebbe ripensarsi invece anche rispetto a queste per leggere un suo futuro…

è in atto quindi una guerra di distrazione di massa dove la necessità di cambiare attori diviene più importante della necessità di rivedere un copione che non funziona, nell’aggravante di un’onda lunga e preoccupante di una sostanziale antidemocrazia fondata sul selfie, significante post-moderno di balconi di antica e triste memoria, che ha invaso il paese di una curiosa, corrosiva, massiva, conformista e belante idiozia di massa fondata appunto sul nemico presunto l’immigrato, il piddino, il comunista, l’ambientalista, il papa, le ong, gli intellettuali, il diverso sessuale, familiare, culturale, e non certo sul vero nemico, un sistema economico che né la lega, né i grillini discutono minimamente, limitandosi a blandirne semmai alcuni effetti nefasti con un reddito di cittadinanza che paga la collettività invece che i protagonisti delle grandi trasformazioni economiche che hanno impoverito persino le classi medie, tanto che anche chi ha un lavoro non è fuori pericolo di povertà (la parte più prettamente economica del disagio), o con la legittima difesa riformata a far west del criterio soggettivo, dove il tuo bene diventa parte biologica di te, con la negazione del criterio di asilo e salvataggio, perché “ci rubano il lavoro, le donne e persino le merendine”, con le autonomie differenziate che sostanziano istituzionalmente due paesi, uno ricco, l’altro serbatoio di lavoro a cottimo, tanto per far capire che dai piemontesi in poi la recita è sempre quella del meridionale pezzente e scansafatiche, e via discorrendo le nefandezze di una risposta falsa e fuorviante al disagio psichico di una società spaventata ed insicura a cui offri un bersaglio su cui sfogarsi, ma non la via d’uscita dalla paura che invece sarebbe un’economia solidale e coesiva nel solco di un cambiamento di paradigma produttivo ormai divenuto stringente e che per storia personale e politica sento di potere e dovere rappresentare oggi…

ed è anche per questa battaglia per il mio paese, oltre che per difendere la mia terra dal veleno prodotto da costoro, che mi candido…per ribadire che fintanto che si sbaglia in una democrazia si può cambiare strada, ma perso lo strumento della democrazia – perché costoro lo stanno disperdendo in nome di un oscuro potere personale – nessun cambio sarà consentito e sarà allora necessario un calvario di rinascita che questo paese ha già affrontato e che vorrei tanto poter risparmiare all’italia, a partire da questa piccola regione che mi onorerò di rappresentare, credendo fermamente che con la civiltà ed il dialogo sincero e concludente tanto si possa cambiare…in meglio…

parola di un candidato consigliere di cui conoscete tutti le intenzioni…sarà ed è già una battaglia che voglio vincere con tutti i miei corregionali, con quanti mi sosterranno con il loro voto, sia in provincia di potenza, che in provincia di matera, alla lista dei verdi nella coalizione a sostegno di carlo trerotola presidente, sia per quanti non lo faranno…

miko somma

 

 

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