la cassazione ed il linguaggio scurrile

Cassazione: in tv linguaggio volgare

09 aprile 2014

dal sito di rai news24 – La televisione è un “mezzo di diffusione dilagante di pratiche linguistiche sconvenienti“. Così i giudici della quinta sezione penale della Cassazione, che tornano a bacchettare “l’uso abituale di espressioni volgari”, sempre più frequenti. Per la Corte la progressiva decadenza del lessico nei rapporti interpersonali e il sempre maggior uso di espressioni scurrili come forme di realismo al cinema, in teatro e nella letteratura, ha reso alcune parolacce d’uso comune.

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notizia che sarà passata inosservata ai più, troppo impegnati sui temi politici e giudiziari o sul calcio o magari sugli ultimi scandali, quando non sul gossip, ma è questa una vera sentenza storica, a mio modo di vedere, poiché per la prima volta si sottrae il tema della scurrilità dilagante alla morale e la si riporta nel campo giudiziario, certo esprimendo un giudizio etico, ma al tempo stesso che impegna nello specifico i curatori e conduttori di programmi televisivi a maggiore attenzione sul tema…

l’imbarbarimento di una lingua è infatti il segnale di un progressivo impoverimento del linguaggio che mentre diviene via via incapace di descrivere la complessità della realtà con l’uso di un articolato lessicale critico, preferendo locuzioni catartico-iconografiche (che ciò rappresentano un momento di liberazione di emozioni critiche, quindi una vera e propria categoria del giudizio personale, grazie al recupero di particolari pensieri o giudizi legati all’immagine suggerita proprio dalle parole scurrili) all’uso più complesso di uno strumento razionale che genera attività critica, ma è anche purtroppo il segnale di una progressiva incapacità di giudizio critico che trascende il linguaggio stesso ed il suo uso, per arrivare all’incomprensione tout-court della realtà complessiva che ci circonda…

asseriva nagib mahfuz, scrittore e letterato egiziano premio nobel per la letteratura nel 1988, che il dramma della lingua araba moderna era il suo progressivo impoverimento nell’uso delle parole che via via si erano ridotte da molte migliaia a sole 500, con ciò creando le condizioni perché l’incapacità di comprendere la complessità della realtà si ponesse come base primaria per la penetrazione del linguaggio molto semplice che gli islamisti usavano nella loro propaganda e la sedimentazione della loro forma di populismo religioso…

da noi il dato è probabilmente legato al diffuso analfabetismo funzionale o di ritorno che, come ho avuto più volte modo di dire, tullio de mauro quantifica in oltre il 60% della popolazione coinvolta…

ora le cause sono varie, naturalmente, ma molto è transitato attraverso le televisioni ed il loro linguaggio, che nel corso del tempo è diventato un genere a se stante, ponendosi come “dis-educatore di massa” insieme alla quantità enorme di spazzatura che le stesse televisioni hanno trasmesso almeno dagli inizi degli anni ’90 ed il richiamo alla trash tv di berluskoni&co. è naturalmente forte, soprattutto considerando il suo potere di penetrazione politica in rai, dove la qualità media dei programmi ha cominciato a scendere notevolmente, cominciando a fotocopiare quella già pessima delle reti mediaset)…

dalla spazzatura tv al linguaggio spazzatura il passo è stato breve, passando per la galoppante gossippazione delle matrici dei programmi e per la pervasività dell’elemento reality che tendeva a fotografare una realtà banalmente di strada, riproducendola a canone da riportare in ogni programma al fine di avvicinare il prodotto tv sempre più al “popolo” ed ai suoi gusti…il contrario di ciò che la rai è stata dal suo esordio televisivo nel ’54, quando la tendenza era alla creazione di un substrato culturale omogeneamente mirante all’innalzamento della cultura media e della sua lessicalità…

mi fermo qui per non indugiare nella saggistica, ma vi pongo una domanda…non è stato un linguaggio sempre più povero che postula un’attività critica sempre più incapace di comprendere la complessità, il mezzo per l’affermazione di pratiche di comunicazione politica che, tradotte in soldoni, hanno permesso prima allo stesso berluskoni, poi a di pietro, poi ancora a grillo ed ora a renzi di far dilagare il populismo più spiccio?…