stare all’opposizione aiuterà a crescere e liberare il pd cittadino…

dunque, senza voler fare sintesi più o meno analitiche, sintetiche, ragionate, circostanziate o dettagliate della direzione cittadina di ieri a potenza, vediamo di provare a tracciare una rotta possibile per l’assurda situazione determinatasi a potenza dal voto al ballottaggio che ci ha consegnato una città con un sindaco di destra, ma una maggioranza politica in consiglio di centrosinistra…

ovvio che il tema principale era tentare quella sorta di analisi collettiva del voto che servisse oltre che da strumento di comprensione, anche da pietistico lavacro di molte responsabilità del tutto evidenti e che non necessitano tanto di nomi e cognomi su cui addossare il tabù di una sconfitta “im-possibile”, quanto di individuare punti sostanziali di pratiche e metodologie da evitare per il futuro prossimo (che di fatti è già oggi), oltre naturalmente ad individuare l’assetto di volo del gruppo pd in consiglio comunale…

me se in qualche modo l’analisi è stata presente in quasi ogni intervento nelle naturali differenze di valutazione che ciascuno ha apportato al dibattito, nel tentativo se non di farsi ricrescere subito la pelle dopo la scottatura (ci vorrà il suo tempo), quanto meno di comprendere i danni che masochisticamente il centrosinistra, e segnatamente il pd, si è auto-inflitto nella costruzione di un’altra “gioiosa macchina da guerra”, ciò che è latitato alquanto è stata l’autocritica di merito individuale, preferendosi invece l’individuazione di una general-generica colpa collettiva in cui nessuno poi è colpevole…

nessuno cioè che abbia fatto nomi o che si sia “caricato” di una responsabilità reale e concreta (che pur ci sono e sono evidenti persino ai meno avvezzi alle cose della politica), e pur se ciò non era e non è richiesto alla comprensione della fase (niente patiboli, please!!!), un minimo di più umile razionalità in tal senso da parte di qualche “responsabile” avrebbe aiutato…invece nulla, né autocritica, né palese critica di qualche comportamento altrui di cui pure è stato lampante il peso nel “fare o nel non fare” durante la campagna elettorale… 

così a me è toccato, nel mio articolato e come sempre passionale intervento, saltare la fase di analisi, che pure avevo reso nota attraverso uno dei miei comunicati, ed andare direttamente ad individuare certamente tra le responsabilità evidenti quella di una scelta non resa abbastanza palese di discontinuità con una prassi che nel corso degli anni ha identificato il pd con la gestione e non più con la politica (e gli elettori hanno infatti bastonato quella gestione) e che pure è stata “caricata” sulle spalle di petrone, determinandone l’immagine falsa e distorta di uomo di apparato…

ma ho nel contempo stigmatizzato come una delle responsabilità maggiori, proprio l’atteggiamento troppo “socratico” del presidente della giunta regionale che forse non ha dato proprio quel senso di unità che pure sarebbe stato determinante ai fini di una vittoria che pure doveva e poteva maturare già al primo turno…ma è stato solo un accenno, in risposta all’intervento del messo polese, che pure aveva sottolineato l’eroica discesa in campo di pittella in favore del candidato del “suo” partito dopo il primo turno…e devo ancora commentare questo modo di fare in altro modo se non urlando in faccia a questi ragionamenti che l’appoggio doveva essere chiaro ed inequivoco da subito?…

e se quindi qualcuno dovrebbe smettere di ballare il cha-cha-cha della sua rivoluzione democratica, alcuni “beneficati” dovrebbero avere maggior rispetto di ciò che la storia di un partito e di una ragione politica rappresenta, anche e soprattutto perché l’unità non sia una parola priva di significato o da utilizzarsi ad uso e consumo di quelle piccole tattiche in cui affoga la politica…nulla di personale con pittella o polese, ma proprio non si poteva ascoltare!!!…

ma andiamo alla sostanza e tralasciamo per ora l’individuazione di una colpa, perché il vero punto era, a mio modo di vedere, proprio capire cosa deve fare il pd cittadino in una situazione un po’ caotica ed inedita in cui pur essendo maggioranza, non è in maggioranza o quanto meno non dovrebbe esserci in alcun modo per una serie di ragioni tutte politiche che ho tentato di riassumere nell’incongruenza di un sostegno esplicito ad una giunta dove la presenza politica di fratelli d’italia, che sia presente o meno con suoi assessori, è comunque un punto nodale e sostanziale della carenatura politica sulla quale si innesterà il lavoro amministrativo…

in sostanza con fratelli d’italia, che è partito antitetico al pd, non si può fare maggioranza, sia essa palese in consiglio, sia essa invece più tecnicamente nascosta nelle pieghe del “volta per volta” in cui qualcuno pur vuole costringere il pd stesso nella scusa facile della responsabilità, contando però forse di continuare a giocare il solito gioco dell’essere per avere…

ma la gente non capirebbe una scelta simile e finirebbe per identificare ancor di più la prassi politica del pd con quella generica “voglia di potere a qualsiasi costo” che pure è stata già punita dal voto e che ora occorre recuperare facendo ciò che è normale in una democrazia, stando cioè all’opposizione quando si perde, anche quando si perde avendo vinto…

che allora i sempiterni ideatori del governo a tutti i costi che pure piroettano dialetticamente tra i termini pur di no dire la verità (come definire allora chi dice che “occorre stare con la città e non con de luca”?) e continuare a “maneggiare” i numeri e le postazioni, si convincano che occorre che il pd stia ora all’opposizione…per ripulirsi dalle incrostazioni di troppi anni di potere e per ritrovare quella passione politica che lo steso l’eterno potere spegne persino nei più giovani…

e se banalmente potrei dire che in ogni crisi c’è un’opportunità (ma è davvero una frase troppo banale perché la pronunci), in maniera un po’ più strutturata invece dico che l’opposizione aiuta a crescere e far crescere i nostri consiglieri e con loro tutto il partito cittadino e probabilmente la città che vota a sinistra…ed ovviamente per stare all’opposizione occorre che i “soliti padrini” per una volta se ne stiano lontani e che si occupino delle realtà nelle quali sono stati eletti…

così a volerla dire ancor più chiara occorre che i parlamentari ed i consiglieri regionali si occupino del paese e della regione e per una volta lascino libera la città che si riconosce ancora nella carenatura politica (e non certo clientelare) del pd di potersi autodeterminare…

così a determinare quando e come votare nel merito i singoli provvedimenti (non vedo altra opzione di responsabilità che non sia invece l’inciucio pure suggerito da qualcuno) sia un ufficio politico da affiancare alla segreteria (che bene avrebbe fatto a presentarsi responsabilmente dimissionaria, ma forse non si arriva a comprendere che tale gesto avrebbe fatto scattare maggiore senso di responsabilità in ben altri responsabili) e composto in maniera meno apicale di quanto invece non sia l’ufficio politico che a suo tempo individuò petrone come candidato…

in altri termini in questo ufficio politico a mio avviso non debbono trovare posto parlamentari e consiglieri regionali, ma una rappresentanza di base dell’assemblea cittadina che in un momento eccezionale quale questo è in sostanza una remissione alla base militante di una responsabilità che altre strutture non hanno saputo bene e con efficacia onorare nel recente e meno recente passato e così in questo momento individuare un percorso politico della rappresentanza consiliare libero dalle sovrastrutture correntizie su cui sono fortemente innestati parlamentari e consiglieri regionali…

occorre cioè che le scelte da operare siano finalmente di chi il partito lo fa davvero, la sua base ed i consiglieri comunali eletti!!!…stare all’opposizione aiuterà a crescere e liberare il pd cittadino dai vincoli del padrinato politico e contribuirà alla crescita di una classe dirigente locale più libera da quei patti di sangue in cui finora è annegata la città insieme ai suoi rappresentanti eletti…

miko somma