voterò antonio luongo…

dunque, siamo agli sgoccioli di questa campagna elettorale delle primarie per la scelta del futuro segretario regionale del pd e tanto per sgombrare subito ogni dubbio in merito alle mie scelte, io voterò, dopo un’attenta riflessione che ha valutato molti aspetti, per antonio luongo

e voterò per antonio luongo e per una sua chiara idea di partito, ben esplicitata ieri in un affollato incontro presso il centro cecilia di tito, che recita niente affatto quel puro conservatorismo che molti a torto gli hanno attribuito, sia per una mancata conoscenza dell’uomo e delle sue idee attuali, figlia forse anche di uno stereotipo culturale che, “collocandolo” in un qualche empireo privilegiato che spesso si attribuisce agli scranni parlamentari, ne impedisce una corretta visione delle attività e delle dinamiche di evoluzione del pensiero politico, sia per quel crudele gioco tipico delle primarie che tende a cannibalizzare ogni avversario, a consegnarlo alla schiera dei “cattivi” che si oppongono ai “buoni”, a dividere binariamente il mondo con una assai ipotetica linea di confine dentro cui si colloca più il tifo che la ragione di una scelta…

e se spesso ho avuto occasione di denunciare l’assurdo e perverso meccanismo delle primarie aperte che quasi ipse facto, per una sua intrinseca natura che scavalca ogni ragione novecentesca, di cui pure siamo figli, di considerare un partito un “luogo” del dibattito determinabile nei confini dei suoi iscritti, la storia della candidatura di antonio è il paradigma di ciò che le primarie mai avrebbero dovuto divenire, un organo dirigente del partito democratico – sono queste parole di luongo – che  – aggiungo io – ormai vive di una vita propria, fissando regole divisive e determinando inarrestabile conflitto perenne ed inarrestabile che rischia di divenire esso stesso “motivo” politico, sovvertendo ogni ragionevole aspettativa che, chiuse le votazioni, si ritorni ad una unità che non è supina acquiescenza al capo…

e così, avendo seguito in direzioni le dibattute fasi preliminari alle stesse primarie, le candidature, posso testimoniare la volontà di luongo di determinare una candidatura realmente unitaria fino al punto di essere l’unico disponibile a ritirarla proprio in nome di una sintesi unitaria che rimettesse al centro del confronto la basilicata e non più qualche corrente, qualche famiglia, qualche prurito, volontà resa di fatto impossibile dalla rigidità con cui alcuni consideravano ormai acquisito un parterre di candidature che riproponeva uno schema divisivo che non ammetteva dialogo, ma puro scontro, ma appunto questa è storia passata…

e se siamo dunque alla divisione da trincea tra differenti e legittimi modi di pensare l’unico partito ormai di fatto rimasto nel paese, e così nella nostra regione, dove per ben altri motivi l’unico partito lo era già probabilmente da sempre, se quindi siamo alla battaglia campale, io scelgo quell’idea di partito che luongo testimonia con una pacata continuità che, lungi dall’essere bieco conservatorismo, nutre invece di se stessa l’innovazione ed il ricambio generazionale, ponendosi a garanzia dello stesso con l’offerta di una saggezza non divisiva, ma includente, a guidare la trasformazione di un partito che per ovvie ragioni non potrà e dovrà mai più essere così come è stato, una loggia di potere esclusiva per famiglie, famigli e filiere, ma un luogo di libero, democratico e concludente dibattito dove appunto è l’idea di basilicata da salvare e ricostruire a guidare lo stare insieme in un contenitore che, oggi più mai, necessita di essere partito solido e non più liquido, quando non gassoso…

e se antonio, in due passaggi figurati a mio modo di vedere importanti, ha chiarito con due richiami forti sia che il ricambio nella nostra è necessario ad ogni costo, “posso anche ammettere che un figlio uccida il padre, ma mai che un padre uccida il figlio” – e siamo così ai miti di edipo e di cronos che traslano attraverso aristotele nella modernità della politica al servizio di chi c’è e di chi verrà – e che lui stesso se ne farà artefice reale (e c’è da credergli davvero!!!) e non mero gattopardesco e retorico interprete, sia che la politica deve ritrovare il senso della democrazia e rendere quindi gli uomini liberi, “ho sempre fatto politica per liberare e non per rendere schiavi” – e siamo forse prima a voltaire, poi al contratto sociale – identificando così un percorso che non potrà prescindere per questa regione, il cui faro ideale e concreto rimane centrale nella via verso un futuro possibile per questa terra, sia dal ricambio di idee di gestione e non solo di persone che gestiscono, attraverso una transizione ragionata e garantita dalla sua stessa persona in quanto segretario di un partito unitario, sia dalla riconsiderazione dell’obiettivo primario della politica per questa terra, rendere i lucani protagonisti e cittadini, non più comprimari e sudditi, quindi influire ed aiutare i migliori processi decisionali dell’ente regione e così di ogni altra amministrazione locale lucana…

e personalmente non ho alcun dubbio sul disinteresse di luongo a ricostruire il senso di un partito solido ed in grado di guidare le importanti fasi che già si pongono come minacciose spade di damocle sul futuro di questa terra – importante altresì il passaggio sulla necessità di unità del partito e così della regione di fronte alla sfida che il governo pone sul petrolio e che senza unità ci vedrà soccombere (e forse qualcosa in questa mutazione di percezione che attraversa il partito democratico lucano sul tema petrolio ed aumento delle estrazioni lo si deve anche all’attività spesa dal sottoscritto in questi anni e da poco meno di un anno, con la mia iscrizione, traslata ed argomentata con certa veemenza appunto nel pd e nei suoi organismi dirigenti) e sulla sua reale volontà di mettersi al servizio di questa terra attraverso l’importante figura della segreteria del suo maggiore, forse unico partito, dispiegando ogni relazione, ogni passaggio storico già consumato e così ancora da consumarsi nella sua perfetta conoscenza creativa di fatti ed antefatti della lucania politica di oggi…        

il senso della mia scelta di sostenere antonio luongo non è così aggiungere un mio mero e piccolo contributo al contributo più grande che tanti altri daranno ad una personalità politica intelligente e che quando è stato necessario ha anteposto a se stesso ed al suo destino personale il concetto di una “politica che è sempre noi e non mai io“, testimonianza di quel suo essere cresciuto da militante e dirigente del partito comunista, vivendone ed accettandone ogni passaggio e trasformazione fino ad approdare al tormentato ed impegnativo oggi di un partito, il pd, che, ancora forse troppo sommatoria di ceto politico e prassi di gestione e purtroppo poca sintesi ideale e di ideali, necessita ancora di comprendere il senso della responsabilità del cambiamento vero di cui necessita del paese e così la nostra regione, il senso del mio sostegno è nella certezza che questa terra, attraverso questo partito, deve nutrirsi di nuove idee e nuove prassi da innestare però su un terreno solido e reso di nuovo fertile da un uso accorto, non personale, non utilitaristico di una segreteria politica regionale…

e con tutto il rispetto per gli altri candidati, dino paradiso, da cui non sono certo lontano idealmente, la cui candidatura andava forse condivisa in altri tempi ed altri modi, ma con cui sono certo, comunque vada, che un pezzo di strada insieme lo si potrà fare e lo si farà senz’altro, e luca braia, il mio voto andrà ad antonio luongo, nuovo segretario regionale

miko somma