c.s. – cronache dal basso impero

proprio così, il titolo è chiarissimo…

oggi una delegazione di cinque membri del comitato no oil lucania si è recata in val d’agri, presso la masseria crisci, montemurro (pz), per tentare di partecipare o di essere in qualche modo ascoltati durante la trasmissione “linea verde” che si occupava questa volta di parco della val d’agri e petrolio e che era stata annunciata come avvenire in diretta

arriviamo alla masseria, splendida nel suo affaccio sul lago del pertusillo, finalmente pieno, dopo mesi di siccità e di prelievi sconsiderati, vista proprio questa, di acqua da spedire agli abitanti della regione puglia ed all’ilva di taranto, e siamo preoccupati del ritardo che giocoforza abbiamo accumulato nel tragitto da potenza alla valle, per via di una chiusura domenicale, che pare diventata di prassi, dell’arteria stradale tito-brienza a causa dei lavori di posizionamento dei ripetitori wind o vattelappesca nella serie di gallerie tra tito e satriano – quasi che essere non disponibili per qualche decina di secondi, al massimo due minuti a velocità consentita dai limiti esposti ai lati della carreggiata, sia più importante del diritto a muoversi liberamente dei cittadini lucani – dico, molto preoccupati, perchè avremmo voluto chiedere con gentilezza di essere accolti nel parterre degli ospiti e questo avrebbe richiesto dei tempi di trattativa inevitabile

arriviamo alla masseria e non troviamo nulla!!!

o meglio troviamo la masseria, troviamo il lago, troviamo un paio di simpatici cani che ci accolgono scodinzolando stupiti dal nostro arrivo e poi scappano a giocare allegramente tra loro, ma delle troupe, dei furgoni con le antenne e la cabina di regia, del presentatore e dei cameramen silenziosi, dei tecnici del suono e delle luci, insomma del circo frenetico del primo canale della tv di stato che era stato annunciato in pompa magna dal tg regionale il giorno prima in diretta dalla valle, non c’era alcuna traccia, nella calma assoluta di una domenica sul lago

“abbiamo sbagliato posto…non era qui!” – i nostri primi commenti, ma incontrando una coppia che aveva fatto fin lì il tragitto per capirne e vederne di più di questa diretta, la semplice spiegazione che non c’era nulla di nulla e che il programma era stato registrato qualche giorno prima

basiti, entriamo allora nel locale ed al gestore ed a qualche astante chiediamo lumi di quel vuoto

questi ci confermano dell’avvenuta registrazione del programma, quindi la conclusione ovvia è che si è trattato di una bufala!!!

niente di strano, tutto sommato, cose che la tv fa spesso, annunciare una diretta che di fatto non esiste, ben manipolabile con un accorto montaggio e di cui nessuno o quasi si accorgerà mai…il piccolo schermo non prevede verità che non siano in se stesso e se qualcosa accade in tv, allora accade, altrimenti non esiste, come ci racconta marshall mc luhan nel suo saggio “il villaggio globale” o come ci suggestiona guy deborde ne “la società dello spettacolo”

ma allora perchè far strombazzare dal tg3 regionale una diretta che non esiste? perchè costringere un imbarazzato cronista, rocco de rosa, a prestarsi ad un simile ridicolo gioco? eppure tutta la regione ha sentito dire proprio a questi dal conduttore ossini “allora ci vediamo domani, non puoi non esserci!”

la logica non sovviene in soccorso…entriamo nel locale e guardiamo la “diretta”, capendo subito che si era voluto impedire il sollevarsi di criticità che una vera diretta avrebbe potuto creare e che con una platea “addomesticata” dallo sfalsamento all’indietro dell’evento e dalla selezione accurata risultava facile da controllare in relazione al vero contenuto della stessa trasmissione  

altro che piatti tipici, bio-diversità, tradizioni…la trasmissione era un lungo spot promozionale delle estrazioni petrolifere, quasi un redazionale sponsorizzato dall’eni, che mostra l’innocuità delle estrazioni tra i boschi di un parco nazionale (cerro falcone 4 – complesso montuoso sellata-pierfaone) senza neppure una ripresa dal basso in campo largo che mostri la vastità di quei piazzali che hanno deflorato boschi secolari nella beffa di ripristini ambientali di 20 metri x 4, la bonomia del centro olii di viggiano appena inquadrato, un ampolla di petrolio che un tecnico aspira a saggiarne gusto e consistenza all’olfatto quasi fosse olio extra-vergine con cui cospargere la bruschetta e non il puzzolente viscoso liquido di cui molti lucani hanno imparato a conoscere il nauseabondo olezzo, le tecniche di trivellazione e scavo che aiutano “addirittura” a capire come è fatto il nostro sottosuolo e ci sarebbe forse anche da ringraziare l’eni per questo

a tale attività promozionale dell’eni pare che il presentatore, ossini, ed il programma, linea verde, e la testata, il tg uno, si sottopongano con la religiosa osservanza con cui vanno trattate quelle estrazioni di idrocarburi che sono state sottoposte a clausola di “interesse nazionale” al tempo dell’accordo di programma del 1998

niente di nuovo, l’eni ha mezzi che noi non abbiamo, e se il comitato no oil lucania organizza un convegno a villa d’agri il 3 gennaio (ENInganno TOTALe) con una spesa inferiore ai cinquanta euro, loro, i signori dell’oro nero, potrebbero (il condizionale è d’obbligo?) tranquillamente appena un paio di giorni dopo organizzare il circo barnum di un programma che dovendosi occupare di agricoltura e sapori della terra, e pur annunciando di voler parlare del parco nazionale della val d’agri e della sua bio-diversità, finisce per parlare massivamente di una forma di energia che proprio quel parco e quella bio-diversità minaccia, il petrolio

certo in questa terra di stranezze tutto è possibile, persino che la testata giornalistica del tg3 basilicata si presti ad operazioni da basso impero in favore dei “padroni” della regione, l’ente nazionale idrocarburi s.p.a., a prefigurare soporiferi e tranquillizzanti spot in favore delle estrazioni petrolifere che in questo momento stanno suscitando tanta discussione e criticità da parte dei lucani, e di cui la filiale locale della tv di stato, quella a cui gli italiani e di conseguenza i lucani pagano il canone di abbonamento, dovrebbe avere maggior rispetto, visto che definire questa bizzarra trasmissione in diretta come informazione è un’offesa sia alla deontologia dell’informazione (per chi ne ha chiaro il senso, ovviamente), ma soprattutto all’intelligenza dei lucani stessi

non è certo la prima volta che il tg 3 di basilicata (da noi ribattezzato pd 3, visto l’acritico schierarsi filo-governativo) si esprime in performances di questo tipo, ma questa volta crediamo che sia stato toccato il fondo, raggiungendo il massimo grado di servilismo ai poteri forti a tutto discapito della stessa gente che pur si dovrebbe informare con serenità, imparzialità di giudizio, professionalità e spirito di servizio

non essendo stati i soli ad essere testimoni dell’accaduto, cosa di cui ci si potrebbe anche accusare di faziosità, vista la nostra battaglia su quanto le multinazionali dell’energia fanno a questa regione, non saremo soli

chiederemo domani in un comunicato stampa le dimissioni dai rispettivi incarichi del capo-redattore della testata, renato cantore, e del giornalista in questione, rocco de rosa, giungendo, se necessario e se queste dimissioni non arriveranno in tempi rapidi, a sollevare la questione presso tutti gli organi competenti, commissione di vigilanza rai, consiglio di amministrazione, authority delle telecomunicazioni ed altri, e presso ogni altro organo, compresi quelli giudiziari, in grado di assicurare, se non il rispetto della dignità di un popolo ogni giorno offeso da una devastazione ambientale, sociale, economica, democratica che si palesa dietro la destinazione del territorio della regione a damigiana petrolifera, ma ci si ostina a negare ancora per una controversa e discutibile ragion di stato che occulta quanto a tutti i lucani è ormai chiaro, almeno la correttezza e l’imparzialità dell’informazione

miko somma, portavoce del comitato no oil potenza

3 pensieri su “c.s. – cronache dal basso impero

  1. che non ci sia informazione su tutto quello che succede nella nostra regione è ormai un fatto noto e certo, ma arrivare ieri sulla diga del pertusillo con la speranza di partecipare o meglio di tentare di intervenire ad una diretta annunciata sontuosamente al telegiornale regionale il giorno prima e non trovare nessuno se non la diga, non merita alcun commento…. questo spetta a noi lucani????

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