comunicato stampa del comitato

eccovi il comunicato appena spedito alle redazione e preannunciato ieri che ricalca l’articolo “cronache dal basso impero”, ma che non chiede le dimissioni dei giornalisti in questione, preferendo invitarli a pubbliche scuse dagli schermi di quella stessa tv che pare un salottino dei petrolieri

Comunicato stampa del Comitato No Oil Lucania – Cronache dal basso impero……proprio così potremmo definire lo spettacolo che domenica 11 gennaio, una delegazione di cinque membri del nostro comitato ha verificato recandosi in Val d’Agri, presso la masseria Crisci, per tentare di partecipare o di essere in qualche modo ascoltati durante la trasmissione “linea verde”, annunciata come in diretta e che si sarebbe occupata di parco e petrolio, come nel lancio del giorno seguente del TG 3 di Basilicata. Ma arrivati alla masseria, splendida nel suo affaccio sul lago del Pertusillo finalmente pieno dopo mesi di siccità e di prelievi sconsiderati purtroppo anche a favore dell’Ilva di Taranto, e preoccupati del ritardo accumulato nel tragitto per via di una chiusura domenicale diventata prassi della Tito –Brienza, causa eterni lavori di posizionamento di alcuni ripetitori di telefonia cellulare nella serie di gallerie, perché avremmo voluto chiedere con gentilezza di essere accolti nel parterre degli ospiti e questo avrebbe richiesto trattative inevitabili, non abbiamo trovato che il lago, un paio di simpatici cani scodinzolanti e nessuna traccia delle troupe, dei furgoni con le antenne e la cabina di regia, del presentatore, dei cameramen, dei tecnici, insomma del circo frenetico del primo canale della tv di stato, annunciato in pompa magna dal TG regionale il giorno prima.Incontrando una coppia che aveva fatto fin lì il tragitto per capirne e vederne di più di questa diretta, otteniamo la semplice spiegazione che il programma era stato registrato qualche giorno prima. Basiti, entriamo allora nel locale e chiediamo lumi al gestore che ci conferma dell’avvenuta registrazione del programma, quindi l’ovvia conclusione è che si è trattato di una bufala mediatica.Niente di strano, cose che la tv fa spesso, annunciando dirette che non esistono, ben manipolabili con accorti montaggi e di cui nessuno si accorgerebbe mai, visto che il piccolo schermo non prevede verità altre che non siano in se stesso e se qualcosa accade in tv, allora accade, altrimenti non esiste, come ci racconta Marshall McLuhan nel suo “il villaggio globale” o come ci suggestiona Guy Deborde ne “la società dello spettacolo”. Ma allora perché far strombazzare il giorno precedente dal Tg 3 regionale una diretta che non esiste? Perché costringere un imbarazzato cronista, Rocco De Rosa, a prestarsi ad un simile ridicolo gioco? Eppure tutta la regione ha sentito chiedere proprio a questi dal conduttore Ossini la sua necessaria presenza: La logica non sovviene in soccorso, così entriamo nel locale e guardiamo la “diretta” che non c’è, un lungo spot promozionale delle estrazioni petrolifere, quasi un redazionale sponsorizzato che mostra l’innocuità delle estrazioni tra i boschi, pozzo di Cerro Falcone 4, complesso Sellata-Pierfaone, senza neppure una ripresa che mostri la vastità di quei piazzali che hanno deflorato boschi secolari, la bonomia del Centro Olii di Viggiano, finanche un’ampolla di petrolio che un tecnico aspira a saggiarne gusto e consistenza all’olfatto, quasi fosse olio extra-vergine con cui cospargere la bruschetta e non quel viscoso liquido di cui molti lucani hanno imparato a conoscere il nauseabondo olezzo, e poi le tecniche di trivellazione e scavo che ci aiuterebbero addirittura a capire come è fatto il nostro sottosuolo. Forse è così, con religiosa osservanza, che vanno trattate estrazioni sottoposte a clausola di “interesse nazionale”, con un programma TV che occupandosi di agricoltura e bio-diversità, finisce per parlare suadentemente di petrolio.Certo in questa terra di stranezze tutto è possibile, persino che la testata giornalistica del TG 3 locale si presti ad operazioni da basso impero in favore dei “padroni” della regione, ENI s.p.a., per sopire le discussione e le criticità di tanti lucani sulle estrazioni petrolifere, suggerendo che queste “coesistono amabilmente” con l’ambiente – e figuriamoci con la salute!La filiale locale della tv di stato, quella a cui gli italiani ed i lucani pagano il canone, forse dovrebbe avere maggior rispetto dei suoi abbonati, visto che se definire informazione questa “bizzarro” megaspot ENI è un’offesa alla deontologia dell’informazione, a maggior ragione lo è dell’intelligenza dei lucani stessi. Non è certo la prima volta che il TG 3 di Basilicata (da noi ribattezzato PD 3) si esprime in performance lobbystiche simili, ma questa volta crediamo sia stato toccato il fondo, raggiungendo un grado di servilismo ai poteri forti mai visto, a discapito di ogni serenità ed imparzialità di giudizio, professionalità e spirito di servizio.La conclusione più ovvia sarebbe quella di chiedere le dimissioni del capo-redattore della testata, Renato Cantore, e del giornalista in questione, Rocco De Rosa, giungendo se necessario a sollevare la questione presso gli organi competenti, Commissione di Vigilanza, Consiglio di Amministrazione RAI, Authority delle Telecomunicazioni, e presso ogni altro organo, compresi quelli giudiziari, in grado di assicurare, se non il rispetto della dignità di un popolo offeso da devastazione ambientale, sociale, economica, democratica dietro la destinazione del territorio della regione a damigiana petrolifera, devastazione che ci si ostina a negare per una discutibile ragion di stato che occulta quanto a tutti i lucani è ormai chiaro, almeno correttezza ed imparzialità dell’informazione che a quanto pare soggiace anch’essa a quello stesso “interesse nazionale” del petrolio lucano, ma sapendo che tutti “hanno famiglia” ci accontenteremmo delle pubbliche scuse degli interessati ai lucani, in diretta questa volta sul TG 3 Basilicata.Miko Somma, portavoce del Comitato No Oil Lucania.

5 pensieri su “comunicato stampa del comitato

  1. DI COSA CI MERAVIGLIAMO AMICI
    STIAMO PARLANDO DELL’ENNESIMO CARROZZONE NAZIONAL BUROCRATICO GESTITO DALLA POLITICA, UN CAPO REDATTORE NOMINATO NON SI SA PIU’ NEMMENO QUANTI ANNI FA, UNA STRUTTURA DI CIRCA 70 DICO SETTANTA PERSONE TRA GIORNALISTI PARDON GIORNALAI, TECNICI, AUTISTI, ADDETTI AI MIXER ED ALLA REGIA, INVIATI SPECIALI, ADDIRITTURA UNA SEDE STACCATA A MATERA CHE QUANDO SI COLLEGA SEMBRA CHE PARLINO DA KABUL SOLO PER DIRCI CHE FORSE…….. DOMANI ………SE TUTTO VA BENE …………E SE BRINDISI CI AZZECCA………..NEVICA !!!!!!!!
    INCHIESTE ?? MA SIAMO PAZZI. SOLO VELINE. E DIRE CHE LO CHIAMAVANO QUARTO POTERE.
    QUESTI SONO SOLO IL ” MEGAFONO STONATO” DEL POTERE.

  2. Ho riportato questo comunicato stampa nel mio blog e lì, per un divertente malinteso, mi è arrivato un commento che penso fosse proprio rivolto a voi. Eccolo qui:

    Rocco
    14 Gennaio, 2009 alle 12:58 am ·
    Un saluto dalla coppia incontrata alla masseria Crisci

    Dispiaciuti per la Bufala che tutti noi ci siamo beccati, Vi invitiamo a rivisitare lo splendido paesaggio del lago in una gionata meno uggiosa
    (noi un paio di scatti li abbiamo fatti comunque ).

    goodbye

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