un primo passo…

“Sul petrolio rivedere il decreto Sblocca Italia” 

23 settembre 2014, 19:46

Risoluzione del Consiglio regionale che impegna il presidente e la Giunta ad attivare “la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana”. Se non ci saranno modifiche il testo sarà impugnato davanti alla Corte costituzionale

(ACR) – Il Consiglio regionale ha approvato oggi a maggioranza (15 voti favorevoli, quelli di Pp, Pd, Ri, Pdl-Fi, Gm, Psi, Sel, Lb-Fdi, 2 contrari, quelli di M5s. Al momento del voto il consigliere Mollica–Udc si è allontanato dall’Aula) una risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta regionale “ad attivare a partire dalla Conferenza delle Regioni, dalla Conferenza Unificata e di concerto con le rappresentanze parlamentari lucane, ogni utile azione al fine di sostenere in sede di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana e, in particolare, a chiedere: la modifica degli artt. 37 e 38 del decreto Sblocca Italia e la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti; la modifica dell’art. 36 del più volte citato decreto Sblocca Italia, consentendo l’utilizzo delle royalties maturate sulle estrazioni in atto al di fuori del patto di stabilità, senza ulteriori condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale, nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi”. Con il documento si prevede inoltre “di impugnare, qualora non vengano accolti i precedenti punti, per incostituzionalità la legge di conversione del decreto Sblocca Italia nelle parti ritenute incostituzionali”. L’Assemblea chiede, inoltre, al Parlamento “di fare proprie le istanze del Consiglio regionale”.

Il Movimento 5 stelle ha, poi, presentato una propria risoluzione che è stata respinta dall’Aula.

In apertura di seduta il presidente della Regione, Marcello Pittella,  ha tenuto in Consiglio regionale una comunicazione in merito al decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 , meglio conosciuto come “Sblocca Italia”, con il quale, tra l’altro, si attribuisce alle attività di rigassificazione e trasporto del gas in Italia e in Europa e a quelle di prospezione, ricerca ed estrazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo del gas, “carattere di interesse strategico […] di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”. “L’auspicio – ha sottolineato Pittella – è che attraverso il pressing di Conferenza delle Regioni e  parlamentari lucani il Governo, in sede di conversione del Decreto Legge, prenda in seria considerazione l’opportunità di estrapolare dal testo le parti che prefigurano preventivamente la riforma del Titolo V, riportando in capo alle Regioni compiti e funzioni che sono propri delle materie concorrenti con lo Stato. L’alternativa, ove l’azione concertata di Regione e parlamentari non producesse effetti sarebbe, gioco forza, sollevare l’eccezione di incostituzionalità dinanzi alla Suprema Corte”….

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un primo passo dunque, non bastevole, non sufficiente e non rinveniente affatto dalla lunghissima dichiarazione del presidente (che anzi ho trovato alquanto deludente in tema di contenuti concreti), quanto da alcune dichiarazioni espresse dai consiglieri e da quella risoluzione che impegna la giunta su alcuni punti, ma appunto sempre di un primo passo si tratta…tornerò nel pomeriggio su questo argomento che merita qualche approfondimento ulteriore…

mentre in serata nell’alta val d’agri, da più segnalazioni giuntemi, tra i comuni di viggiano, grumento, marsicovetere (villa d’agri), tramutola, paterno, un forte odore di uova marce, inequivocabilmente anidride soforosa, poi dissoltosi, invadeva la valle…