la posizione comune…

AGR Il presidente della Regione Marcello Pittella in una lettera rivolta ai sindaci lucani, evidenzia le positività che dal decreto Sblocca Italia scaturiscono per la Basilicata. Le tematiche “meritano un momento di approfondimento, per fornire – scrive il presidente – alle nostre comunità la giusta informazione. E’ importante costruire una posizione unitaria che rafforzi gli sforzi compiuti ai diversi livelli istituzionali e ci consenta di spiegare ai nostri cittadini che la Basilicata può davvero cambiare”

Di qui seguito il testo della lettera.

“Caro Sindaco,

come certamente saprai, il Parlamento sta per convertire il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione di opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.

Grazie al prezioso lavoro svolto da diversi parlamentari lucani, lo “Sblocca Italia” – come mediaticamente è stato definito il DL 133 – contiene norme, in materia di energia, che fanno proprie le istanze che, da tempo, la Regione Basilicata caldeggiava nei confronti del Governo centrale.

Mi riferisco alla possibilità di utilizzare parte delle risorse rivenienti dalle royalties petrolifere al di fuori dei limiti imposti dal patto di stabilità interno; alla trasformazione della card benzina in card sociale; alla concreta attuazione del Memorandum Regione-Stato del 2011 e quindi alla messa a punto di un programma di sviluppo per la Basilicata finanziato dal 30 per cento di Ires corrisposto dalle compagnie petrolifere allo Stato sulle maggiori produzioni petrolifere rispetto alle attuali estrazioni.

Anche sul tema legato al rilascio di nuove autorizzazioni per la ricerca e la coltivazione di idrocarburi registro modifiche, a mio avviso importanti, rispetto al testo originario del DL 133, frutto della sinergica concertazione messa in campo con i parlamentari della Basilicata.

Tutti argomenti che, come è facile intuire, meritano un momento di approfondimento, per fornire alle nostre comunità la giusta informazione che, purtroppo, rischia di essere appannata da una strumentale polemica politica tendente, da un lato, a mettere in ombra gli importanti risultati sin qui conseguiti, accentuando, dall’altro, un presunto “catastrofismo” ambientale non giustificabile in un Paese di diritto.

Siamo alla vigilia di una scelta epocale. E’ importante costruire una posizione unitaria che rafforzi gli sforzi compiuti ai diversi livelli istituzionali e ci consenta anche in occasioni pubbliche, come farò io a breve, di spiegare ai nostri cittadini che la Basilicata può davvero cambiare proprio ripartendo dalla tutela della salute e dalla salvaguardia dell’ambiente”.

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questo è il delirio puro di una persona inadatta al ruolo che riveste e che dovrebbe ormai ritrovare un minimo di senno solo per dimettersi…

di quali miglioramenti stiamo parlando, se non di pannicelli caldi, di interventi legislativi che pur sarebbero stati importanti in un periodo normale, ma che oggi riguardano solo le maggiori estrazioni rispetto a quanto già si estrae e che, pur essendo autorizzate quelle estrazioni, è ovvio che dal testo dell’art. 38 appaiono già oggi legate a quelle che inevitabilmente saranno le nuove estrazioni, quelle ancora non ancora autorizzate, ma che diverranno tali con un titolo concessorio unico che unifica permessi di ricerca e permessi di coltivazione e con una procedura di valutazione ambientale in capo allo stato dove l’intesa della regione è intesa tecnica e non politica od istituzionale, risultando così impossibile opporsi a qualsiasi pretesa?…

qui siamo quasi alla circonvenzione di incapace, intendendosi per incapaci dei sindaci che non saranno in grado di gestire materie complesse e di ambito di competenza sempre più lontano dal territorio, ma che possono o meno sul territorio rappresentare nuclei di protesta che evidentemente il presidente deve e vuole evitare in omaggio alla sua acquisita fede renziana…