analisi di una consegna, di una giornata di lotta, di un voto nel consiglio…

allora cominciamo una disamina della giornata di ieri a cominciare dalla consegna delle firme al presidente del consiglio lacorazza, il cui incontro credo sia ben sintetizzato dal lancio basilicatanet che, provenendo dalla presidenza, non ha avuto la solita censura che da anni denuncio e che pare ancora perdurante con il nuovo inquilino…

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Art.38, al presidente Lacorazza firme petizione popolare

04 dicembre 2014, 15:13

Contro ogni limitazione dell’autonomia territoriale, una politica di nuovo vicino alla gente caratterizzata dall’analisi di segmentazioni problematiche che riguardino l’interesse dell’intera collettività

 

© 2013 – Lacorazza riceve firme petizione popolare

(ACR) – I rappresentanti del “gruppo di cittadini anti articolo 38” ha consegnato, questa mattina, al presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, le oltre 11.000 firme dei cittadini lucani raccolte a sostegno della petizione popolare con la quale si esprime preoccupazione in merito a quanto disposto all’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia”, circa il trasferimento delle competenze regionali in materie di procedure Via alla competenza ministeriale ed al passaggio sempre in competenza ministeriale delle procedure di istanza di ricerca, coltivazione, stoccaggio nel sottosuolo di idrocarburi liquidi e gassosi.

Con la petizione si chiede alla Regione di impugnare presso la Corte costituzionale il decreto, giudicato lesivo in molti articoli delle prerogative regionali, di rigettare tutte le richieste di permessi di ricerca e/o coltivazione e/o stoccaggio di idrocarburi liquidi e gassosi giacenti presso i competenti uffici della Regione e di prevedere un referendum consultivo per far esprimere i cittadini su questa materia.

Lacorazza ha ascoltato le richieste della delegazione, assicurando che le firme raccolte saranno trasferite anche al Governo regionale e al presidente Pittella.

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abbiamo così esposto al presidente sia le ragioni che le modalità della raccolta stessa, informandolo della nostra volontà di andare avanti con la raccolta delle firme (anche visto poi quello che immaginavamo sarebbe stato il risultato del consiglio stesso), condividendo di fatto tutti i dubbi non solo sulla incostituzionalità dell’articolo stesso, ma molte preoccupazioni comuni sia sulla situazione idrocarburi attuale, che su quella in prospettiva, nonché ovviamente sul vero nocciolo della faccenda, quella riforma del titolo V che di fatto, insieme ad una strategia combinata di annullamento delle regioni, ricentralizza in maniera inusitata troppe competenze nello stato in lesione di ogni principio di leale collaborazione e sussidiarietà tra autonomie locali e stato centrale…

ma senza allungarsi troppo sul testo della petizione eccovi la copia del verbale di consegna delle 11.225 firme…

 

e purtroppo da sottolineare che, avendo dovuto anticipare di un’ora l’incontro  fissato precedentemente per le 11 a causa di impegni del presidente nella riunione dei capigruppo consiliari, il previsto incontro con la stampa previsto per le 10.30 è saltato e e ce ne dogliamo perché avremmo potuto probabilmente meglio illustrare e condividere con tanti lucani lo spirito di questa petizione ed il suo risultato che giudichiamo non soltanto molto oltre quanto da noi fissato come prima consegna (si pensava a 10.000 firme), ma straordinario sia per lo spirito di partecipazione del gruppo, trasversale e così ricco di differenti sensibilità comunque unite nella condivisione dell’impegno, sia per gli ulteriori risultati che intendiamo raggiungere, risultati importanti e condivisi non solo nell’obiettivo numerico che ci prefiggiamo, ma nel livello di partecipazione popolare che abbiamo finora riscontrato negli incontri e nei banchetti e che crediamo sia la vera “chiave di volta” di questo importante e non scontato traguardo…

in poche parole noi ci abbiamo messo impegno, ma i lucani la passione, la fiducia e la voglia di ascoltare e farsi ascoltare, non più contenti della “pappina” mediatica con cui finora sono stati ammansiti sugli idrocarburi ed anche oltre…

siamo poi stati in piazza, come tante altre migliaia di cittadine e cittadini, ritenendo anche inutile che qualcuno di noi intervenisse con un intervento che a quel punto sarebbe stato forse anche inutile, dal momento che non solo tutti o quasi già sapevano quanto stavamo facendo, ma forse anche ridondante rispetto ad una piazza che aveva la necessità di potersi esprimere nei suoi contenuti, qualsiasi essi fossero e comunque si manifestassero, a volte condivisibili, altre volte meno, ma sempre “veri” e genuini…

 

e veniamo invece alla parte dedicata al consiglio ed al suo svolgimento, il cui esito era del tutto prevedibile, ma del cui svolgimento vorrei dar conto attraverso il lancio basilicatanet dedicatogli…

Sblocca Italia, senza modifiche partirà l’impugnativa

04 dicembre 2014, 22:13

Approvata in Consiglio regionale una risoluzione che prevede il ricorso alla Corte costituzionale sull’art. 38 “qualora non venga ripristinato il principio di leale collaborazione tra Stato, Regioni e Enti Locali”

(ACR) – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 15 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Ri, Udc, Gruppo misto, Psi e Sel e 5 voti contrari di Pdl-Fi, M5s e Lb-Fdi) una risoluzione, proposta da dal capogruppo del Pd Cifarelli che impegna il presidente della Giunta regionale “ad  impugnare l’articolo 38 della legge 164/2014 (Sblocca Italia) qualora non vengano ripristinate le prerogative regionali e quindi il principio di leale collaborazione tra Stato, Regioni e Enti Locali in una norma di modifica che potrebbe trovare accoglimento nella legge di stabilità 2015 ovvero nella legge ‘Milleproroghe’”. 

Con lo stesso documento il Consiglio fa voti perché il presidente “mantenga aperto il confronto politico / istituzionale con le altre Regioni, i rappresentanti parlamentari del territorio ed il Governo al fine di realizzare un’intesa equilibrata fra Stato, territorio e autonomie locali, per salvaguardare l’interesse della comunità lucana superando la pregiudizievole semplificazione amministrativa del titolo concessorio unico in materia di ricerca e coltivazione degli idrocarburi; riporti all’ambito regionale, nel rispetto delle prerogative, le competenze in materia di Via Via/Vas coinvolgendo, altresì, i Comuni e le Province nelle valutazioni afferenti le modalità ed i limiti di uso e consumo del suolo; si adoperi per accelerare tutti i procedimenti in materia di salvaguardia degli ecosistemi e dell’ambiente, di sicurezza e tutela della salute umana”.

Nel dibattito sulla legge sblocca Italia, aperto da una relazione del presidente Pittella, sono intervenuti i consiglieri Santarsiero, Robortella, Spada, Giuzio e Cifarelli (Pd), Mollica (Udc), Galante (Ri), Leggieri e Perrino (M5s), Benedetto (Cd), Romaniello (Sel), Bradascio (Pp), Pace (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Pietrantuono (Psi), Napoli (Pdl-Fi) e l’assessore all’Ambiente Berlinguer. Il presidente Pittella ha poi svolto l’intervento conclusivo del dibattito.

Il Consiglio ha inoltre respinto a maggioranza (con 5 voti favorevoli di M5s, Pdl-Fi, Lb-Fdi, 7 voti contrari di Giuzio, Santarsiero e Robortella del Pd, Pp, Ri, Psi e Sel e 8 astensioni di Cd, Udc, Gruppo misto e Cifarelli, Lacorazza, Pittella, Polese e Spada del Pd) una mozione presentata dal consigliere Perrino (M5s) che impegna il presidente della Giunta regionale “a dare immediata attuazione alla mozione approvata in Consiglio regionale il 23 settembre 2014, sollevando la questione di legittimità costituzionale degli articoli 35, 36, 37 e 38 del dl. N. 133/2014 come convertito dalla legge n. 164/2014 innanzi alla Corte costituzionale”.

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bene tralasciando la composizione del tutto ovvia del voto su un documento che di fatto già poneva molti cambiamenti di rotta rispetto a quanto sino a poche ore prima ribadito ostinatamente e quasi al limite della psicopatologia comportamentale da pittella e dai suoi più fedeli servitori, alcuni dei quali si sono poi esibiti in vere giravolte nel nulla cosmico per sostenere la posizione (leggi giuzio e robortella, di polese non ho ascoltato nulla, su bradascio mi astengo per mancanza di contenuto politico della dichiarazione stessa), vi riporto ancora una mia breve e del tutto personale riflessione su quel voto che credo serva a compendiare un giudizio sulla giornata e sulle attese che pure questa aveva innescato tra la popolazione intervenuta a questa bellissima manifestazione…

sia chiaro che non sono assolutamente soddisfatto del risultato del consiglio di ieri, dove è prevalso il politicismo trattante di classi dirigenti senza ormai più contatto con una realtà popolare (troppo facilisticamente definita demagogica), ma ritengo che alla fine il risultato sia una mediazione che porta come termine implicito alla “trattativa” con il governo, e così all’impugnativa, presumibilmente il 22-23 dicembre, e così il risultato ci possa anche stare, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno…e credo che le nostre 11.225 firme consegnate e messe agli atti del consiglio regionale abbiamo avuto un loro peso specifico

bene, visto che occorre ancora pressare lo faremo e continueremo a raccogliere altre firme fino a quella data…

ed a voler spiegare meglio questa mia riflessione uso un commento postato su facebook di seguito alla stessa riflessione che mi pare meglio di ogni cosa possa spiegare il perché voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che essere tentato, molto più semplicisticamente, di vederlo come tanti altri (in perfetta buona fede) mezzo vuoto…forse perché credo che la politica ancora serva come strumento per mediare tra le differenti sensibilità, bisogni e richieste della società ed anche quando non fornisce delle prove brillanti, come è stato in questa faccenda a partire dai suoi esordi nella primavera scorsa, occorra comunque ancora tentare di darle fiducia…fino a quando ciò sarà possibile, perché vi sono limiti oggettivi oltre i quali diviene altro, perdendo ogni carattere di democraticità per sconfinare prima nell’oligarchia, poi nel satrapismo (tanto per citar platone)…

non so quale sia la competenza dei suddetti consiglieri che reputo troppo interessati strumentalmente per qualche % da giocarsi elettoralmente (nda si parlava di consiglieri 5 stelle e fratelli d’italia), ma la legge di stabilità DEVE essere approvata in quei termini (nda 22-23 dicembre od eccezionalmente anche nei giorni seguenti, ma in ogni caso non oltre il 31/12) o si va all’esercizio provvisorio ed allo stesso modo il milleproroghe (odioso strumento legislativo con cui oltre a prorogare quanto non fatto perchè non vi siano “scoperture” di bilancio sulle relative poste, si fanno anche tante schifezze) DEVE essere approvato entro la fine dell’anno, pena appunto la decadenza o la mancata copertura…quindi la data è presumibilmente quella…poi se non ci fosse, un secondo dopo non facciamo l’assalto al palazzo?…il documento approvato parla chiaro e se non rispettato qualcuno ne pagherebbe le conseguenze politiche e non solo del caso…giovanni, infatti non ci si ferma, anzi si raddoppia (non so se sono stato chiaro) perchè fidarsi è bene, ma…

e ciò detto, ritengo che comunque sia stato un gravissimo errore amministrativo, politico e comunicativo non andare insieme sia all’impugnativa tout court verso un combinato legislativo comunque lesivo di una prerogativa costituzionale vigente, che alla stringente definizione di un preciso limite entro il quale una trattativa poteva comunque andare avanti anche e soprattutto come prerogativa presidenziale…si è però preferita questa via che lascia tutti scontenti, ma che è sempre una via da percorrere sin quando non sia chiaro se essa abbia termine in un precipizio o se magari conduca ad altre e più sicure vie in cui tentare di riconnettersi ad una volontà popolare che è gioco idiota e poco rispettoso della democrazia bollare come qualunquismo o demagogia (per quanto poi ciò possa anche essere vero per talune espressioni della protesta, ma la piazza è appunto di tutti coloro che la presidiano ed i linguaggi tutti legittimi, se pacifici e democratici)… 

ma la lotta continua, soprattutto continuerà forte e dura se quei termini di mediazione invocati e concessi dal consiglio dovessero condurre al nulla o a quei mezzi risultati che si può star certi non mi mancherà voce per denunciare…e continua la lotta con le firme, che continueremo a raccogliere con lo stesso entusiasmo tra la gente lucana, e nelle piazze dove singolarmente e tutti insieme saremo con tutta la nostra idea di una terra che ha necessità di smettere di essere una colonia e di provare a se stessa che la democrazia può vivere e prosperare anche in questa piccola, bellissima e martoriata regione!!!…

miko somma