primati da riciclaggio…

Riciclaggio, Cisl: boom di segnalazioni in Basilicata

AGR La Basilicata è la regione in cui si registra il maggiore incremento di segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio tra il 2012 e il 2013, seconda solo al Molise. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla Fiba Cisl e dal Slp Cisl su dati Bankitalia i cui principali risultati sono stati presentati ieri sera a Potenza in occasione del convegno promosso dalle due federazioni sindacali al ridotto del teatro Stabile sul tema “La normativa antiriciclaggio dal punto di vista dei lavoratori”. I lavori sono stati introdotti dalla relazione di Mario Capocci, esperto della Fiba Cisl nazionale in tema di normativa antiriciclaggio.

Ma cos’è il riciclaggio e come lo si riconosce? “Il riciclaggio è il reimpiego dei profitti, derivanti da attività delittuose, in attività lecite di carattere commerciale e finanziario, che sfruttando la fungibilità e la prolificità del denaro, turbano la concorrenza tra imprese e inquinano l’economia mettendone a repentaglio la democraticità”. Questa la definizione che dà il Gafi-Ocse di un fenomeno che negli ultimi anni ha evidenziato una forte crescita, in particolare nelle regioni meridionali.

Sotto la lente dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sono finite nel 2013 oltre 64 mila operazioni sospette o anomale. Si tratta in gran parte di operazioni in contanti (30,8%) e bonifici nazionali (22,9%) o esteri (7,2%) per un valore complessivo di 84 miliardi di euro, frutto di attività illegali quali frodi fiscali, usura, abuso di finanziamenti pubblici e frodi in attività di leasing e factoring. Tra le attività messe sotto osservazione dall’Uif spiccano i “compro-oro” e i nuovi metodi di pagamento digitale, come Bitcoin, ambiti che destano notevole preoccupazione tra gli analisti. Ma non è sempre facile riconoscere un’operazione sospetta. Fondamentale, allora, diventa la formazione degli operatori, soprattutto di banche e uffici postali, da dove proviene la quota maggiore di segnalazioni.

La legge prevede che siano le aziende a formare il personale in materia di antiriciclaggio; questa formazione, tuttavia, avviene spesso attraverso corsi in auto-formazione, di cui è dubbia la reale fruizione e la concreta efficacia”, denunciano i segretari regionali di Fiba e Slp Cisl, Gennarino Macchia e Domenico Luglio….

Ma veniamo ai dati. Lombardia, Lazio e Campania sono le regioni dove si registra il maggior numero di casi segnalati. Oltre il 40 per cento delle segnalazioni sospette, infatti, arriva da queste tre regioni. Subito dietro Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Il dato interessante è che mentre a livello nazionale si riduce il numero delle segnalazioni di operazioni sospette, soprattutto per effetto del calo registrato nel Centro-Nord, in tutte le regioni del Mezzogiorno, con la sola eccezione della Campania (-6,0%), le segnalazioni sono in netto aumento: Molise, +85,2%; Basilicata, +69,6%; Puglia, +22,0%; Calabria, +12,8%; Sicilia, +6,6%.

Per quanto riguarda la Basilicata nel 2013 le segnalazioni fatte, soprattutto da banche e uffici postali, circa operazioni sospette di riciclaggio sono state 626, con un incremento, come già visto, di quasi il 70 per cento rispetto al dato del 2012, quando le segnalazioni si fermarono a quota 369. È l’incremento più alto subito dopo il Molise che detiene il record nazionale di maggiore crescita del fenomeno nel periodo considerato con l’85,2 per cento.

Molto preoccupante il dato nel lungo periodo. In cinque anni, infatti, le segnalazioni in Basilicata sono aumentate del 700 per cento, passando dalle 78 del 2008 alle 626 del 2013. Nel primo semestre 2014 i dati in possesso del sindacato confermano la tendenza registrata lo scorso anno. Nella prima parte 2014, infatti, le segnalazioni hanno già raggiunto quota 294 e per la seconda parte dell’anno non si prevedono grossi scostamenti dal dato del 2013.

È la provincia di Potenza quella in cui si registra il maggior numero di segnalazioni: 237 contro 132 della provincia di Matera nel 2012; 420 contro 206 nel 2013; 184 contro 110 nel primo semestre 2014. Il potentino fa registrare anche il maggiore incremento di operazioni sospette tra il 2012 e il 2013 con il 77,2 per cento contro il 56 per cento registrato nella provincia di Matera.