il parlamento ritrovi dignità…

02/01/2015

beh, la storiella di diminuire le tasse con interventi assai discutibili (80 euro, bonus bebè e via discorrendo) in legge di stabilità, “facendosene belli”, ma scaricandole poi con tagli ai trasferimenti sugli enti locali, comuni e regioni, che poi saranno inevitabilmente costretti ad aumentare i tributi di competenza, recita di uno speciale cialtronismo che sfrutta la vulgata antiregioni per definire un assetto estremamente centralistico dello stato che non è difficile definire semiautoritario e che rischia, coniugato con le “riforme” elettorali, istituzionali e del titolo V della costituzione, di divenire irreversibilmente l’ultimo regalo dell’assetto stabilito da napolitano e dai garanti del debito pubblico del paese…

sperabile è che un nuovo presidente della repubblica possa spezzare quest’asse, mandarci al voto con il proporzionale (così costringendo ad accordi di governo politici e pubblici e non ad inconosciuti “patti del nazareno”) e riassumere il senso democratico di un percorso di riforme che si fanno con tutti e per tutti, nel tempo che serve per non pasticciare e soprattutto indicandone prima il fine e poi i mezzi…

guai allora se il successore di napolitano lo indica lui ed i suoi servetti sciocchi…che il parlamento ritrovi dignità e la smetta con il servilismo conservativo…

miko somma