approvato il collegato alla legge di stabilità…per ora parole…

Consiglio regionale, si a ddl Collegato legge di stabilità

10 gennaio 2015, 02:32

Fra le principali misure la riorganizzazione della governance per il servizio idrico, la strategia “rifiuti zero”, il tavolo della trasparenza per il petrolio e la partecipazione degli enti locali nelle procedure per le intese fra Regione e Stato

(ACR) – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con 12 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Psi, Cd e 8 voti contrari di Pdl-Fi, M5s, Lb-Fdi, Udc e Gruppo misto) il disegno di legge “Collegato alla legge di stabilità 2015”.

La legge prevede innanzitutto una serie di modifiche alle leggi regionali in materia di urbanistica e semplificazione delle procedure. I Comuni dovranno approvate i regolamenti urbanistici entro il 30 settembre 2015. Prevista, inoltre, un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2015 del Piano casa, nonché dei termini previsti per il completamento delle procedure per il rilascio dei titoli edilizi in sanatoria da parte degli enti competenti, in ragione delle  numerose richieste di sanatoria presentate. Sempre in materia di Piano casa, prevista la possibilità di cambiare la destinazione d’uso degli immobili legittimamente edificati e in costruzione in forza di titolo abilitativo in corso di validità, che non comporti la realizzazione di nuovi volumi.

Relativamente alla governance del servizio idrico e dei servizi afferenti i rifiuti urbani, nell’ottica del contenimento dei costi di funzionamento e di realizzazione di economie di scala, si prevede la costituzione di un Ente di governo unico con personalità giuridica di diritto pubblico corrispondente ad un unico ambito ottimale coincidente con l’intero territorio regionale.

Si prevede inoltre l’istituzione di un “tavolo della trasparenza” sul petrolio, finalizzato a rafforzare la tutela degli interessi collettivi, facilitare l’approfondimento e la divulgazione dei risultati delle attività di monitoraggio ambientale, valutare le ricadute sociali ed economiche delle attività estrattive, ed assicurare processi di partecipazione pubblica.

Per i Consorzi di Bonifica, ormai sciolti, si prevede un commissario unico fino al completamento del riordino del sistema della bonifica integrale. L’istituzione della Fondazione “Osservatorio Ambientale Regionale” è volta ad attribuire all’organismo il carattere di Fondazione di ricerca, allargando così l’ambito di intervento e la capacità di proposizione sulle problematiche ambientali regionali.

In materia di personale previsto che entro il 31 marzo di ogni anno gli Enti subregionali trasmettano alla Regione i dati  relativi alla programmazione dei fabbisogni e della spesa per il personale, al fine di  poter definire le assunzioni possibili. Viene fissato al 31 dicembre 2016 il termine di validità delle graduatorie dei concorsi della Regione e delle graduatorie per le assunzioni di personale a tempo indeterminato presso le società a totale partecipazione o controllate dalla Regione.

In tema di intese fra Regione Basilicata e Stato, si prevede coinvolgimento delle comunità locali nei procedimenti finalizzati all’acquisizione dell’intesa della Regione Basilicata su materie di legislazione concorrente. In particolare si prevede che la Regione, una volta ricevuta la richiesta di intesa da parte dello Stato, attivi un meccanismo di natura consultiva degli enti locali, attraverso la Conferenza permanente delle autonomie, prima del pronunciamento definitivo da parte della Giunta regionale.

Previste inoltre misure per integrare l’ambiente nelle politiche pubbliche di livello regionale e locale, dotando gli organi di governo che operano sul territorio regionale di un sistema di contabilità ambientale, quale strumento di supporto conoscitivo e, più in generale, finalizzato a formulare e valutare in un’ottica di sostenibilità ambientale le politiche di ogni tipo, nonché i relativi atti di programmazione e pianificazione. E’ inoltre introdotta la Green Public Procurement, una modalità che sarà seguita dalla Stazione unica appaltante per gli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione per la riduzione del consumo delle risorse naturali e il contenimento degli effetti ambientali generati da tali forniture.

In materia di cave si stabilisce che la Regione, previo parere delle Commissioni competenti, dovrà adottare un piano con valenza triennale sulla base del censimento delle aree in esercizio, delle cave chiuse e bonificate e in corso di bonifica e da bonificare.

Fra le misure previste si segnala, in materia di riordino del sistema formativo integrato, l’obbligo dell’accreditamento regionale della propria sede operativa per tutti i soggetti che intendono erogare formazione, in base alla qualità delle prestazioni offerte, e l’istituzione di un elenco dei lavoratori socialmente utili attualmente impiegati dagli Enti territoriali in attività socialmente utili. La norma ribadisce la possibilità di beneficiare degli incentivi per la stabilizzazione per gli Enti che procedono all’assunzione degli Lsu iscritti nell’elenco. 

“Strategia regionale rifiuti zero 2020” sarà il riferimento programmatico per la definizione del Piano regionale dei rifiuti che sarà predisposto entro il 2015 con l’intento di fissare gli obiettivi di raccolta differenziata e recupero dei rifiuti. Il piano dovrà prevedere, fra gli obiettivi prioritari, la “progressiva eliminazione di inceneritori sul territorio della regione Basilicata e la contestuale adozione di soluzioni tecnologiche e gestionali destinate esclusivamente alla riduzione, al riciclo, al recupero e alla valorizzazione dei rifiuti”.

Nel dibattito sul provvedimento sono intervenuti i consiglieri Rosa (Lb-Fdi), Santarsiero e Cifarelli (Pd), Mollica (Udc), Romaniello e Pace (Gruppo misto), Leggieri e Perrino (M5s), Pietrantuono (Psi) e Napoli (Pdl-Fi). Ha concluso i lavori il presidente della Regione Pittella.

La riunione del Consiglio regionale è stata aggiornata alle ore 14,00 del 10 gennaio per l’esame della legge di stabilità e della legge di bilancio.

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dunque ad un orario decisamente inaccessibile a qualsiasi coerente ed intellettiva fruizione pubblica, si è approvato in consiglio regionale il famoso collegato alla legge di stabilità, ovvero la pezza giustificativa di una serie di interventi non direttamente contenuti nella legge di stabilità, diciamo una sorta di mille-proroghe approvato però prima della legge stessa di stabilità, e quindi “in un certo senso un controsenso logico” che serve ad indicare delle direzioni, direzioni che, recitate nel senso del lancio di basilicatanet, appaiono ovviamente “quasi paradisiache”, una finestra sul mondo perfetto che verrà…

ma polemiche a parte, ci sono una serie di interventi che pur potendo apparire nuovi e di nuovo senso rispetto alla stantia direzione di marcia sin qui seguita da una regione governata da mediocri (che così attuano politiche mediocri, per non dire altro, perché forse in ben altro senso si potrebbero definire sia gli autori che le politiche stesse), nei fatti avrebbero da dimostrare di essere appunto tendenti a divenire appunto fatti, fatti concreti…

lasciando così da parte quelle politiche sulla casa, il piano casa che qualcuno ricorderà traslato direttamente da un analogo piano nazionale di stampo berluskoniano che localmente, nello sviluppi di azioni a carattere regionale, poi demandate ai comuni, ha dato origine a veri e propri condoni mascherati che ogni tanto, qui e lì, fanno scandalo (vedi campania, ma anche da noi lo scandalo pur ci sarebbe se gli organi di informazione fossero edotti pienamente delle norme e dei loro effetti nei territori…e non parlo neppure del tg3 basilicata che è a tuti gli effetti una grancassa governista che “serve” nel pieno senso della parola), su quella famosa strategia di rifiuti zero che per molti versi sembra seguire il piano rifiuti da me redatto qualche tempo fa e, nonostante accompagnato da una proposta di legge, lasciato in cantina, occorre dire che mentre appunto sembra fotocopiare una serie di intenzionalità di quella legge e di quel piano (l’ambito regionale di cui si parla sembra ricalcare l’idea di consorzio regionale che era proposto nel mio progetto, il green act procurement, sostanzialmente un obbligo all’acquisto da parte degli enti pubblici di beni prodotti a partire da materia riverginata ed altri passaggi), di fatto rimanda tutto all’adozione di un piano messo a gara nella sua redazione, quindi un piano rifiuti spostato, nonostante la sua relativa facilità di edizione, nella sua adozione a fine 2015 (quindi oltre ogni previsione di legge), che costerà (circa 700.000 euro), mentre il sottoscritto aveva fornito un piano generale che andava poi completato nel dettaglio dagli uffici regionali e soprattutto lo aveva fornito gratis, e soprattutto derogato nella sua applicazione a tutta una serie di condizionamenti della giunta che nessuno è in grado di poter leggere ad oggi, ma che si può giurare afferenti a quanto invece verrà disposto dal governo centrale sulla scorta dell’art. 35 approvato nello sblocca italia…

non voglio allungarmi adesso nell’analisi di altri punti, tavolo della trasparenza in primis, ma anche osservatori ambientale, sistemi di contabilità ambientale, etc etc., strumenti importanti e che pure andrebbero ben controllati e monitorati nella loro effettiva esistenza in vita non ora, nella loro declaratoria normativa, ma nella loro applicazione concreta, il cui stabilirsi però sarà a totale cura della stessa giunta, come buona parte della normazione adottata nel collegato stesso, si da svuotare buona parte delle pur buone dichiarazioni di intenti in un meccanismo di fiducia acritica di cui non sappiamo, pur intuendolo, fino a che punto potersi fidare davvero…seguirò da vicino la faccenda, entrando nei dettagli…