big curiosity…

ansa – Il rover laboratorio della Nasa, Curiosity, che dall’agosto 2012 sta esplorando il grande cratere Gale su Marte, ha raccolto e iniziato l’analisi del suo secondo campione di roccia marziana, che sembra essersi formata in un ambiente lacustre più acido rispetto al sito precedente. A riportarlo è la Nasa sul suo sito.

In grigio l’area dove Curiosity ha scavato (fonte: NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Curiosity ha raggiunto la base del Monte Sharp su Marte cinque mesi fa dopo un lungo peregrinare, prelevando un campione di suolo da un sito denominato ‘Confidence Hills’. La scorsa settimana il trapano del grande robot marziano è entrato di nuovo in funzione, su una roccia stratificata chiamata ‘Mojave 2’. A causa della fragilità della roccia, è stato necessario utilizzare una tecnica di perforazione con martellate meno energiche. Una prima analisi sui minerali che compongono il campione, effettuata con lo strumento CheMin all’interno di Curiosity, mostra una notevole quantità di jarosite, un minerale ossidato che contiene ferro e zolfo che si forma in ambienti acidi.

”La nostra valutazione iniziale di quest’ultimo campione indica che contiene molta più jarosite rispetto al campione di Confidence Hills”, commenta David Vaniman, vice responsabile dello strumento CheMin. Il che significa che i minerali di Mojave 2 si sono formati in presenza di acque più acide rispetto a Confidence Hills. Gli scienziati non possono però ancora dire se fossero acque che permeavano l’ambiente in cui si sono depositati i sedimenti da cui è costituito il rilievo, oppure un fluido che ha imbevuto il sito solo dopo. Entrambi i siti campionati da Curiosity si trovano in un affioramento chiamato ‘Pahrump Hills’, e secondo il team della missione Curiosity la genesi di questa montagna può essere dovuta a sedimenti depositati in una serie ripetuta di riempimenti ed essiccazioni di bacini lacustri.