il deserto digitale…

sottopongo alla vostra attenzione questo articolo apparso sull’huffington post e che riguarda un tema molto sensibile, la conservazione materiale delle memorie di un secolo, ovvero come fare in modo che chi verrà dopo di noi sia in grado, oltre la tecnologia disponibile, di “leggere” questa nostra realtà che rischia di divenire criptica per eccesso di digitalizzazione e scarsa materialità del supporto su cui la memoria viene conservata…come sempre vi posto l’incipit del pezzo, lasciandovi il link per proseguire la lettura

Google, Vint Cerf lancia l’allarme: “Dietro di noi un deserto digitale, un altro Medioevo. Se tenete a una foto, stampatela”

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La tecnologia digitale rischia di trasformare il ventunesimo secolo in un nuovo Medioevo, un’epoca quasi inaccessibile alla storia. Un allarme paradossale, ancora di più considerandone l’origine: il Dottor Vinton “Vint” Cerf, uno dei “padri di internet“, oggi vicepresidente di Google, dove lavora da dieci anni con la carica di “Chief Internet Evangelist” (letteralmente, Evangelista-Capo di Internet). Bene, ora Cerf ci mette in guardia sul “buco nero verso cui, inconsapevolmente, ogni giorno spingiamo i nostri documenti più cari e importanti: testi, fotografie, video che parlano delle nostre vite, ma anche documenti legali, testimonianze, informazioni preziose per chi – nel secolo prossimo o in quelli a venire – cercherà di capire qualcosa di noi e della nostra storia. Ritrovandosi con un pugno di mosche in mano, a meno che il concetto di “preservazione digitale” non entri alla svelta nei nostri cervelli.

continua la lettura al link http://www.huffingtonpost.it/2015/02/13/vint-cerf-google-deserto-digitale_n_6677452.html?ref=fbph&ncid=fcbklnkithpmg00000001