la denuncia cgil di arpab e le mie impressioni…

mi era stato chiesto da una testata un commento sulla denuncia di “strane manovre” della direzione di arpab da parte della cgil lucana…trovate il testo al link http://www.cgilbasilicata.it/?p=6675

ed ecco nel merito la mia comunicazione…

“Appare evidente che se anche i sindacati si accorgono che ARPAB non funziona, stretta da vincoli di natura politica che ne ingabbiano l’azione, oggi come allora, ma nell’aggravante dei proclami roboanti di una giunta regionale che aveva tanto promesso, il problema è oggi ancor più serio che in passato, pur non essendo in valore assoluto cambiata la natura distorta che l’agenzia ha assunto.

In sostanza il sindacato denuncia un modo di amministrare che, nonostante le aspettative e le promesse del nuovo direttore Schiassi di voler cambiare il modus operandi dell’agenzia, prosegue oggi come allora con affidamenti esterni alla stessa agenzia, a cui certo pur non mancano le professionalità per provvedere ai suoi compiti istituzionali, ma certo non denuncia invece quella strada di un “tutt’apposto” ambientale sempre più indifendibile che il sindacato non può continuare ad ignorare, trincerandosi dietro forme di sviluppismo desuete.

Di affidamenti esterni anche in passato non ne sono mancati, vedi le cospicue dazioni in pagamento di servizi (oltre 2 milioni di euro/anno) a quel Metapontum Agrobios, la cui frettolosa  liquidazione diviene una priorità dell’allora assessore alle attività produttive Pittella, dovendosi concludere che è solo l’effetto di uno spoil system alla lucana a definire gli attuali affidamenti esterni rispetto ai precedenti, affidamenti la cui direzione è oggi campana, esattamente come l’ingresso nel capitale di un aereoporto, quello di Pontecagnano, che tutto appare tranne che un investimento sulla mobilità lucana.

Rimane invece sconosciuto al sindacato un problema ARPAB legato alla sua terzietà nel trattamento dei dati ambientali, legato all’inesistenza di una potestà certificante (il sottoscritto vi insiste sin dal 2008), legato costantemente ad una direzione affidata a chi meglio potesse traghettare le contraddizioni verso forme di nullificazione delle stesse in un rumore di fondo a cui abituare la popolazione, in poche parole quel “tutt’apposto” che continua ad imperare sovrano nelle nuove rivoluzionarie regole del “facit’ ammuina”.”

Miko Somma