se in un anno…

Nel 2014 il tasso di disoccupazione è salito in Italia al 12,7% dal 12,1% del 2013. Lo rende noto l’Istat, specificando che il dato annuale è il massimo mai registrato dal 1977

Gli occupati a gennaio 2015 sono 22 milioni e 320.000, sostanzialmente invariati rispetto a dicembre (+11.000), ma in aumento dello 0,6% su base annua (+131.000). Il tasso di occupazione sale al 55,8%, 0,1 punti percentuali in più su base congiunturale e 0,3 punti su base annua. Lo comunica l’Istat, precisando che si consolida così il recupero di dicembre.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso a gennaio 2015 al 41,2% dal 41,4% di dicembre 2014. Lo rende noto l’Istat. Il tasso è il minimo da agosto 2013 (40,8%), ovvero da 17 mesi a questa parte.

Il tasso di disoccupazione a gennaio è pari al 12,6%. Lo comunica l’Istat aggiungendo che, dopo il calo di dicembre, il primo mese del 2015 ha registrato un ulteriore diminuzione di 0,1 punti percentuali, tornando sullo stesso livello di dodici mesi prima.

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bene – anzi, male – il tasso di disoccupazione in un anno sale di 0,6% punti percentuali, con ciò indicando una crisi spaventosa che non accenna ancora a mietere vittime e qualcuno gongola per gli indicatori macroeconomici e gli indici di fiducia (ma si possono ascoltare cose del genere da un ministro dell’economia?) che alla fine attestano un misero 0,1% di crescita del pil che per nulla ed in nulla consentono di fare previsioni su un riassorbimento della forza lavoro fin qui espulsa dai processi produttivi e dai servizi…

perché il punto di gravità della crisi italiana è proprio nella disoccupazione e così nell’allentamento della domanda interna conseguente proprio alla disoccupazione…

poi c’è un presidente del consiglio che gongola di 1000 assunti a melfi (contratti interinali), e come al solito spaccia fesserie sul jobs act che, depauperando i diritti dei lavoratori, secondo lui indurrebbe le imprese ad assumere…come se una impresa assumesse lavoratori senza avere commesse lavorative solo perché gli costano meno…

fate un po’ voi…io continuo a pensare che occorra fare altro e smetterla di prendersi per i fondelli…serve un massiccio intervento dello stato, anche nei vincoli imposti, per un piano nazionale di ripristino idrogeologico di grandi dimensioni , di tutela del patrimonio culturale, di politiche attive nel campo turistico e, soprattutto, nel settore del risparmio energetico, dell’efficientamento e della produzione orizzontale di energia rinnovabile…o vogliamo continuare a pensare che il ruolo dello stato sia quello di togliere vincoli legislativi per favorire l’intervento privato?