copincollo con ironia:

CENTRO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE, NOMINATA LA COMMISSIONE

Esperti dell’Università di Basilicata e della Regione per garantire trasparenza e competenza
29/01/2009 10.56.03
[Basilicata]

(AGR) – Esperti dell’università di Basilicata insieme ad un dirigente regionale valuteranno le offerte del bando la per la realizzazione del Centro di monitoraggio ambientale. E’ quanto stabilito dal Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità della Regione, al fine di consentire il massimo grado di trasparenza e di competenza per l’assegnazione di un appalto dell’importo complessivo di 5 milioni e mezzo di euro, nonché per la particolare importanza che questa attività riveste per la tutela e la salvaguardia ambientale del territorio.
Nei giorni scorsi, in base alla normativa sugli appalti pubblici, il Dipartimento Ambiente ha fatto richiesta all’Università di indicare figure che abbiano un elevato grado di competenze nelle materie oggetto della gara, ovvero per quel che concerne l’ingegneria sanitaria e le acque, la geologia e l’idrologia, l’atmosfera, la chimica analitica inorganica, e l’informatica.
Attraverso questa metodologia sono stati nominati nella commissione giudicatrice i docenti Carmine Serio e Salvatore Masi, del Dipartimento di Ingegneria e Fisica, Francesco Sdao del Dipartimento Strutture, Geotermia e Geologia, Nicola Cavallo del Dipartimento di Chimica. A garanzia della procedura, sempre in base alla normativa in materia di appalti, è stato nominato il dirigente regionale Pasquale Golia.
“Abbiamo inteso seguire il metodo della massima trasparenza e dell’elevato livello di competenza dei commissari – spiega l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico –, in base alle norme del Codice degli appalti che consentono, in virtù della complessità e dell’importanza della gara, di avvalersi anche di personalità esterne all’ente appaltante, per cui abbiamo ritenuto di fare ricorso alle profesisonalità e alle esperienze che operano nell’ambito dell’Università di Basilicata. Il Centro di monitoraggio ambientale – aggiunge Santochirico -, fornirà gli elementi di conoscenza per individuare le strategie ottimali di gestione del territorio e per determinare i legami causa-effetto. Si tratta di un processo dinamico: dalla conoscenza mirata del territorio, all’individuazione delle procedure di intervento, al monitoraggio dei risultati e, quindi, alla revisione critica degli obiettivi e degli interventi stessi. Il progetto, inoltre, potrà imprimere una decisa accelerazione alle politiche di tutela e salvaguardia ambientale, e prelude ad ulteriori iniziative finalizzate ad estendere la rete di controllo”.
La struttura, che sarà costituito dal Centro di monitoraggio e prevenzione dei rischi naturali e di inquinamento e dal Sistema di monitoraggio ambientale della Val d’Agri, terrà sotto osservazione il rischio sismico, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. I costi saranno in parte sostenuti in parte dall’Eni, in virtù del Protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione per le estrazioni petrolifere in Val d’Agri.
L’appalto, che si basa sulla qualità tecnica delle forniture proposte, sull’offerta economica e sulla qualità della gestione del servizio per un periodo di avvio di 18 mesi, prevede la realizzazione di stazioni di monitoraggio, di un centro di controllo e coordinamento e la fornitura di laboratori mobili.
Le stazioni di monitoraggio dovranno essere dotate di sensori per la misura dei parametri ambientali di diversa natura, per consentire l’analisi e la caratterizzazione dell’aria e dell’acqua. Per quanto riguarda, in particolare, l’area della Val d’Agri, è previsto un sistema di controllo dello stato qualitativo e quantitativo delle acque del fiume Agri, dei suoi affluenti e dell’invaso del Pertusillo.
Saranno monitorati anche i movimenti del suolo: per il controllo delle frane sono stati individuati i siti di Maratea e di Miglionico.
I laboratori mobili, invece, dovranno eseguire il controllo degli inquinanti atmosferici e l’analisi delle acque.
I dati provenienti dalle diverse fonti (stazioni di monitoraggio, laboratori fissi e mobili, fonti informative esterne) saranno raccolti e organizzati dal Centro di controllo, che si occuperà anche di metterli a disposizione anche di altri utenti; si tratta, in sostanza, di un terminale i cui dati potranno essere utilizzati da altri soggetti secondo modalità e procedure proprie dei loro compiti istituzionali.

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trattandosi di qualcosa che doveva partire già dieci anni fa, non possiamo certo sparare addosso per questo “peloso” ritardo al povero vincenzino santo-monitor che certo come più indecente assessore all’ambiente che la regione basilicata abbia mai avuto, ha tante colpe che non basterebbero cent’anni di pugatorio e qualche deciso candeggio per espiarle tutte e ritornare immacolato, ma che all’epoca dell’accordo di programma del ’98 portava ancora i calzoni corti…forse…e tuttavia le pratiche “appaltizie” assillano sempre il povero “cenzino”…più che preoccuparsi del monitoraggio in sè, si preoccupa dell’appalto e della sua regolarità – cosa democraticamente e legalmente benemerita, ovviamente – ma che in nulla ci rassicura sulla reale qualità del monitoraggio stesso!!!…e nel frattempo l’eni, la total, la shell e tutta la bella compagnia delle “tante sorelle” continua a spadroneggiare in questa regione, regione che essendo nei fatti una colonia, per la sua amministrazione avrà pur bisogno di qualche “governatore”…ed ogni buon governatore avrà pur bisogno di qualche pascià per l’amministrazione del sangiaccato di basilicata…e buon turbante a tutti!!!