APOF-IL, NO DI CGIL, CISL E UIL A TRASFORMAZIONE IN SPA
 
29/01/2009 11.39.30
[Basilicata]
                                                                                                                         
Cgil Fp, Cisl Fps e Uil Fpl, in un comunicato stampa, ribadiscono la loro “assoluta contrarietà” alla trasformazione dell’Apof-Il in spa “anche tenendo conto dei pareri negativi della Corte dei Conti e del Professore Terracciani, interpellati dalla stessa Amministrazione Provinciale”. Le tre organizzazioni sindacali, nel merito “ribadiscono che, qualora il Consiglio Provinciale desse corso a tale irresponsabile decisione, la Provincia avrebbe serie difficoltà a gestire “in house” la formazione professionale finanziata dal F.S.E. Disastrose sarebbero le ripercussioni sia sulla modificata natura del servizio pubblico, sia sullo stesso bilancio provinciale, tanto da non poter più rispettare il patto di stabilità. Ciò significa, più concretamente, non poter pagare gli stipendi di tutto il personale assegnato all’Apof-il”. Pertanto chiedono
“l’immediato ritiro del provvedimento e annunciano, in caso contrario, l’assunzione di dure iniziative di lotta”.

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già la formazione professionale così com’è puzza di interessi privati, figuriamoci con una spa a titolarità di capitale per sua natura variabile…migliorare il servizio pubblico attraverso l’individuazione e l’espulsione di logiche, pratiche ed uomini che ne impediscono il reale funzionamento, intervenire sui processi burocratici, migliorandoli, impedire la “politicizzazione” dell’intervento e della gestione della formazione, individuare a monte obiettivi concreti e possibili nella programmazione degli interventi, sarebbero solo alcune delle ovvie logiche a cui rivolgersi perchè tanto la formazione, tanto ogni intervento pubblico ritornino ad essere efficienti e mirati…far funzionare male gli apparati pubblici è stato ed è, in questo paese ed in questa regione, la scusa per avviare quei famosi processi di privatizzazione degli enti che pare proprio siano un fallimento ancora peggiore del settore pubblico messo nelle condizioni di cui sopra, ma che, nonostante tutto, ancora infiltrano di metastasi di pensiero unico mercantile le menti di troppi amministratori e politici che meglio farebbero a ritrovare il senso della frase “servizio pubblico”