qualcosa di personale…il saluto a taddeo…

trovato in una mattina di metà giugno sul cumulo del compost vegetale, taddeo, come infine lo avevo chiamato dopo molti tentativi di concordare con lui un suono che fosse il suo nome, era un cucciolo la cui vita era stata fino a quel momento davvero dura…magro, con una zampa forse fratturata e ricompostasi storta e così preda di una leggera zoppia quando si stancava, con il timore fobico, manifesto nella coda tra le gambe, di ogni arnese che gli ricordasse quel bastone con cui evidentemente era stato picchiato, si era rassicurato ancor prima di essersi saziato e credo mi avesse scelto non come padrone, ma come fratello maggiore, sfoderando nei suoi giochi una allegria folle, solo a tratti velata di una malinconia che nei suoi occhi era palese…si stendeva sul fianco e con la sua zampa ammalata, passata sugli occhi, richiamava con evidenza le mie coccole in un gesto che rivelava amore e completo abbandono a quell’amore…la mattina del 28 luglio, probabilmente per un colpo di calore, non avendo potuto rinfrescarlo come facevo di solito perché uscito per delle commissioni, mi ha lasciato così come era venuto, silenziosamente e davanti la porta di casa, di quella che era diventata la sua casa, con l’unica incombenza di trovare una sepoltura al suo corpo degna non del mio, ma del suo amore…ciao, taddeo, un mese e mezzo della tua compagnia sono un ricordo degno di una vita intera