sono ferocemente anti-renziano…

05/10/2015

facciamo a capirci…

è dalla metà degli anni ’80 che all’affermarsi dei primi fenomeni di turbocapitalismo e nell’egida delle teorie (indimostrate positive, ma ben documentate come distruttive delle economie locali) di friedmann e dei suoi chicago boys, si è sovvertito con fraudolenza mediatica un ordine logico, definendosi da allora come conservatori chi lottava per il mantenimento di diritti acquisiti dei lavoratori nel corso di un secolo di lotte sociali, e progressisti chi invece, “aprendo” ai mercati ed alle “opportunità”, di fatto minava quei diritti, ritornando alle logiche ottocentesche di considerazione del rapporto tra capitale e lavoro…

a questo sovvertimento logico a cui dava fiato in italia bettino craxi ed i suoi socialisti della pagnotta, e di soppiatto giorgio napolitano ed i suoi miglioristi, è seguita anche una parte politica conseguente ed identificabile prima nei falchi reaganiani negli usa e nelle politiche di margareth thatcher nel regno unito, poi con bush padre/clinton/bush figlio ed essenzialmente tony blair/johnn major&succedanei continentali sempre in europa, una parte politica i cui danni sono ancora oggi fonte di “disturbi mondiali” quell’economia delle crisi, ben descritta da naomi klein in shock economy…

oggi, nonostante ogni segnale faccia comprendere che quella “globalizzazione”, come fu per me molto erroneamente definita, ha prodotto immiserimento persino nella crescita (perché nel frattempo è aumentata la forbice tra i redditi ricchi/poveri, facendo ricascare tra questi ultimi persino i ceti medi in un processo abilmente costruito di proletarizzazione a fine di rapina, mediata dalla finanza internazionale), ancora qualche demente assurto a “maestro” se ne serve per continuare a giustificare un disvalore evidente che, a medio termine creerà ulteriore precarizzazione sotto-proletarizzata ai fini della creazione di un mercato interno in grado di competere con le merci cinesi (quindi a basso reddito lavorativo) ed un mercato estero che, fatte salve le produzioni più classicamente made in italy, finirà per essere del tutto funzionale alle economie trainanti del continente, quindi a produrre componenti a basso valore aggiunto e nell’incubo del modello ciudad juarez in messico (abnorme serbatoio di manodopera a basso costo per le produzioni dell’area economica nafta, prodotte in messico e vendute in usa e canada)…

costui, riprendendo la retorica trita e ritrita che fu già di craxi (decisionismo, antisindacalismo, riformismo oligarchico, etc.), prosegue lungo una strada già tracciata (non per caso cito napolitano che da presidente della repubblica gli ha concesso mandato) spinge con evidenza ad una trasformazione del paese che non coincide affatto con una continuità storica che attraversa la nostra democrazia e le cui pietre miliari sono proprio quei diritti conquistati dalle classi lavoratrici, forse in qualche caso anche abusati (tanto per fornire alibi a costui) e di cui oggi si millanta il freno verso una competitività che in realtà è stata frenata storicamente proprio dalle classi imprenditoriali straccione ed ultra-assisitite che in confindustria avevano il loro salotto di manovra…

quella continuità ha una sua matrice storica ed evolutiva che, minata alla base per un progetto di funzionalizzazione economica e delirante decisionismo, conduce il paese ad un baratro sociale che non esito a definire “macelleria sociale di stampo social-darwiniano” (dai non è difficile da comprendere…darwin individua nella capacità di adattamento il successo evolutivo e se antepongo il termine sociale, l’effetto è che ci si deve abituare per sopravvivere a tutti i costi sociali che il cambiamento richiede, anche a quelli palesemente in contrasto con l’idea stessa di economia democratica e di democrazia parlamentare)…

ora, qualcuno in un commento piuttosto sciocco e facilmente decrittabile (scusate, ma credo di avere qualche neurone funzionante e qualche briciolo di cultura) ad un mio post, tira fuori, non avendo argomenti seri, teorie dell’odio che suonano come una vera sciocchezza, più degna della retorica bifronte degli stati canaglia che di una seria considerazione di cosa sia davvero l’odio nelle categorie umane, e dimenticando forse di chiedersi che se aborro quanto accade in questo paese, forse qualche motivo razionale e ben dimostrato storicamente e culturalmente pur lo possiedo, mi fa capire che la trasformazione antidemocratica di un paese non risiede tanto nelle intenzioni palesi e negli atti di chi governa, ma nella supina stupidaggine beota ed acquiescente che illo tempore portava gli italiani sotto il balcone di piazza venezia…

gli sconvolgimenti democratici, come il male in senso assoluto, nascono nelle piazze del perbenismo e della banalità che si nutrono di tweet e sondaggi sbandierati ad arte e nel dileggio da suburra e bar dello sport di chi invece crede che nella ragione critica e nella storia vi sia l’unica chiave di lettura del presente e del reale…

SONO FEROCEMENTE ANTI-RENZIANO PERCHE’ COME PASOLINI, CONOSCO I COLPEVOLI…MA FORSE HO ANCHE LE PROVE

miko somma