possibile potenza…

dunque dunque, facciamo qualche riflessione sul percorso che ci sta portando alla formazione del comitato di possibile a potenza…

della mia nauseata uscita dal pd (dove per la verità come sapete ero entrato dopo le primarie del centrosinistra lucano per tentare di “contaminare” almeno sulla questione idrocarburi quanti in quel partito avevano ancora una coscienza civica e politica in grado di fargli percepire lo “schifo” di cui le consorterie e le filiere lo avevano intriso irrimediabilmente…e forse qualche risultato di contaminazione pure sono riuscito a stimolarlo in alcuni)   http://www.comitatonooilpotenza.com/?p=12143 e del mio passaggio a possibile (per la verità non ho ancora fatto la tessera, volendola fare insieme agli altri del comitato di POTENZA POSSIBILE) avevo già scritto questa estate http://www.comitatonooilpotenza.com/?p=12146 ne ho già, come dai link, scritto con abbondanza e non vi ritornerò adesso, anche avendo spesso pubblicato in questo periodo, tra difficoltà di connessione spero definitivamente risolte e mancanza di tempo per impegni personali, molte riflessioni del momento che credo fotografino la realtà in divenire del mio impegno con questo nascente partito, a partire dalla nostra raccolta firme per i referendum (a proposito sul quesito n.3, trivellazioni in mare, la nostra regione con oltre 12.000 firme è stata percentualmente la prima in tutto il paese e non mi pare male, nonostante tutto) per finire al percorso di costituzione del comitato…

devo ammettere che la cosa non è stata facile per una serie di motivazioni delle quali la principale e forse più ostinata ad essere vinta nel momento in cui ci si avvicinava alle persone, agli amici che magari fino al giorno prima avevano condiviso i tuoi passaggi, ai tanti delusi di una sinistra che diventa destra o che rimane quel puro identitarismo senza vie di uscita (che poi è la triste “storia” della sinistra italiana), mi è parso quello scoramento profondo di tanti, e forse anche troppi, di fronte alla politica o a ciò che oggi la politica è diventata nella sua rappresentazione plastica, un orrido mercimonio volto alla più bieca conservazione di interessi personali, qualche volta di filiera, nel mentre il paese e la nostra regione affondano in corruzione, sprechi, errori madornali e soprattutto nella spiacevole sensazione che ormai nulla sia più possibile per fermare questo disastro sociale e culturale, prima ancora che economico…

si, sociale e culturale, prima ancora che economico, poiché se è vero che i disastri accadono dove il terreno è fertile perché il danno sia tale, la crisi del 2007-08 che ci portiamo ancora dietro, nonostante le baggianate del “piccolo duce” che siede senza alcuna legittimazione popolare a palazzo chigi, se pure nasce in un contesto finanziario internazionale, attecchisce con vigoria particolare nel nostro paese già contaminato da sprechi, malversazioni e ruberie veicolate dalla politica e dalle sue pratiche orrende di spartizione e clientela, che erano e sono la base del nostro immane debito pubblico, e se un paese è così contaminato appare evidente che esiste una cultura di quella contaminazione che fa da veicolo allo scatenarsi del disastro…

così in questo clima di crisi e di sfiducia generale nella politica e nei suoi mezzi, trovare compagni e compagne (mi scuserete, ma nonostante quanto pensino alcuni, destra e sinistra esistono ancora nell’idealità di una visione del mondo e così mi è caro usare ancora questi termini per indicare non solo quell’idealità e chi la condivide, ma anche e forse soprattutto il senso di comunità dialogante di cui occorre ci si riappropri) che volessero tesserarsi in un partito non è stata cosa semplice, dovendo alcuni vincere le resistenze epidermiche per quanto detto in precedenza verso la politica attuale e la sua meschinità, altri, per motivi generazionali, mancando senza alcuna responsabilità di ogni forma di pregresso impegno politico, altri ancora vincere quel malinteso senso di appartenenza a qualcosa che ormai non ha più alcuna ragione d’essere, ma che, come un vecchio amore, ritorna spesso in forma di nostalgia…

ma se ci sono ancora compagni e compagne che hanno voglia di mettersi in gioco e che infatti non hanno fatto mancare il loro impegno ed a cui va tutto il mio affetto, ci sono anche tanti altri che pur volendo aderire o magari avendo finora seguito con attenzione quanto già fatto, magari anche solo dal sottoscritto, semplicemente, avendo “paura di qualcosa” (quel qualcosa che nella nostra regione significa temere di perdere una promessa di futuro impegno di qualche “capobanda” del pd per le loro sorti personali, un lavoro essenzialmente per se o per i propri figli, insomma la solita sudditanza sciocca di chi attende per anni una soluzione personale e nel frattempo fa la bestia da soma ad ogni bisogna del “capo” e dei suoi accoliti ben sistemati), hanno nicchiato, si sono sfilati, non rispondevano al telefono o ai messaggi o ad ogni altra sollecitazione a chiarire cosa volessero fare, pur avendo contezza della fretta di fare o semplicemente facendo finta di non aver capito…ebbene a costoro va comunque il mio affetto perché ancora non hanno compreso che ad essere schiavi si muore schiavi…

e poi ci sono quelli che operano invece, per ordine diretto di qualche capo, per convinzione di acquisire meriti verso costui o per pura attitudine personale al rancore ed alla malvagità, per dividere, per impedire, per ostacolare, per creare dissidi…non vale neppure la pena parlarne, sono dei poveretti che bene farebbero a scrutarsi di fronte ad uno specchio, ma hanno agito anche questa volta (io ci sono personalmente abituato)…

ma non voglio parlare di costoro, voglio invece parlare degli iscritti che ci credono che sia possibile cambiare questa terra, di quelli che si impegnano perché non hanno capi da cui attendere, e che ringrazio prima ancora che per aver sottoscritto una tessera per avermi dato la dimostrazione plastica che la bellezza non è solo un canone estetico, ma una condizione affettiva…sono loro che, discutendo con passione dei primi passi, delle prime iniziative del comitato, iniziative politiche, sociali e culturali a sottolineare una ritrovata ricomposizione tra politico ed umano, la bella famiglia allargata su cui fonda e fonderà POSSIBILE in questa città ed in questa regione…

una famiglia a cui appare chiaro che questa regione non dovrà essere quel campo petrolifero da saccheggiare incuranti di contaminazioni ambientali e tragici risvolti sanitari finora inconoscibili nel pantano creato a copertura dell’affare idrocarburi, quella enorme damigiana d’acqua a buon mercato che si intende privatizzare con i trucchetti legislativi, quel contenitore di sporche intraprese impossibili ad innestarsi altrove se non nel nostro vuoto antropico e nella rassegnata “mansuetudine” finora controllata dai capibanda, quel forno per rifiuti urbani e speciali che vive di emergenza del ciclo dei rifiuti per solleticarne l’irrinunciabilità, quella colonia dove basta comprare un capobanda e la sua orrida filiera per fare tutto ciò che si vuole…è ora di cambiare questa realtà e POSSIBILE POTENZA nasce anche per questo!!!

SI PARTE e nulla sarà più come prima!!!

miko somma