comunicato stampa del comitato no oil lucania

Ora basta con le rassicurazioni!

  

Dopo l’ennesima fiammata con scoppio al centro olii di Viggiano, vista in prima persona proprio dal sottoscritto che si trovava a meno di dieci chilometri dal sito stesso e che ha potuto così constatare l’altezza raggiunta dalle fiamme e la lunga durata dell’evento, anche in rapporto ad analogo evento di solo qualche settimana fa, si pongono domande a cui crediamo non sia più possibile trovare una risposta con quei generici e mai interamente soddisfatti appelli della società e della politica lucana alla chiarezza da parte dell’ENI, appelli che a questo punto suonano più come una preghiera di un condannato a morte al plotone di esecuzione di far fuoco dolcemente che a non far fuoco affatto.

 

 

La chiarezza infatti è virtù del cui esercizio si può far richiesta ad un interlocutore leale, non certo a chi blandendo l’opinione pubblica lucana con la genericità di proclami rassicuranti a cui far seguire sempre velate minacce occupazionali o ritorsioni sulle compensazioni ambientali – meno petrolio, meno lavoro, meno petrolio, meno royalties, tale almeno il comportamento usuale dell’ENI – opera non più una seduzione o una malizia, ma direttamente un ricatto.

 

Un ricatto operato sulla base di quell’interesse nazionale posto a di spada di Damocle sugli accordi del 1998 e forse su una chiamata di correità per la gran parte della politica regionale che continua così a concedere assensi per nuovi pozzi ed a tenere un silenzio omertoso, quando non interviene con palesi bugie per bocca di certi assessori, su tutte le decine di richieste di nuovi permessi che rischiano di trasformare questa regione in un colabrodo. E ricordiamo che le stesse classi politiche sino a qualche mese fa magnificavano le estrazioni di idrocarburi a grande occasione di “sviluppo”, con quella dose di ipocrisia che la popolazione lucana ha cominciato finalmente a discernere.

 

A questo punto chiedere chiarezza ci sembra altrettanto ipocrita, ben sapendo che le risposte che arriveranno dall’ENI saranno ammantate di quel solito “tutto a posto” che la politica si affretterà a confermare, sperando nel dimenticatoio in cui troppo spesso si sono fatte affogare tutte le richieste di trasparenza che pure la società lucana esprime.

 

La stessa società lucana la cui sfiducia palese crediamo non possa essere più soggetta a banali e demagogiche interpretazioni del politicante di turno che confonde il silenzio con la mansuetudine e con quella rassegnazione storica che oggi si fa rabbia profonda per essere stati presi in giro.

 

Non è più il tempo per quelle diplomazie o quei tatticismi di cui sterilmente hanno dato prova classi dirigenti sicuramente inette, forse corrotte, quando in gioco non c’è solto economia e destinazione del nostro territorio, ma la salute stessa della popolazione, minacciata ormai da tumori e malattie inspiegabili per il nostro stile di vita che era e resta parco, e la sua sicurezza, quando dopo dieci anni ancora manca un piano per la sicurezza e l’evacuazione in Val d’Agri, visto l’alto rischio di incidenti gravissimi e catastrofi che simili impianti comportano – e certo molto si potrebbe discutere su quale sia la logica del perché debbano essere proprio le comunità e non lo stesso centro olii ad andare via da una valle magnifica che ricordiamo essere per questo un parco nazionale.

 

Il Comitato No Oil Lucania, giudicando inopportuna ed inutile ogni richiesta di chiarimenti all’ENI,  chiede al Prefetto di Potenza, sulla base delle normative vigenti e del principio di precauzione per la salute e l’incolumità pubblica, l’immediata fermata a tempo indeterminato del complesso “centro olii di Viggiano” e di tutte le sue attività, ivi comprese le estrazioni di idrocarburi, lo stoccaggio ed il trasporto, allo scopo di permettere ad enti terzi le opportune verifiche su funzionalità, tecnologie e misure di sicurezza adottate in uno stabilimento che ha dato prova di grande preoccupazione per l’incolumità delle popolazioni.

Allo stesso tempo il Comitato No Oil Lucania convoca, come già annunciato in un convegno del 3 gennaio u.s. tenutosi proprio nella valle, una manifestazione popolare regionale da tenersi a Villa d’Agri il giorno sabato 21 febbraio 2009, allo scopo di sensibilizzare la popolazione lucana contro l’inganno del petrolio nella nostra regione.

Miko Somma,portavoce del Comitato No Oil Lucania – Comunità lucana