turismo mangia e fuggi

copincolon diversi articoli:

LA GIUNTA APPROVA IL PIANO TURISTICO REGIONALE
 
03/02/2009 13.47.18
[Basilicata]

(AGR) – Maratea, Matera, Melfi-Vulture e Metapontino (le quattro M) sono i principali punti di forza del Piano Turistico regionale approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Attività produttive, Gennaro Straziuso.
Redatto da un pool di lavoro sotto la supervisione del Dipartimento Attività Produttive e coordinato dall’Apt il piano costituisce il progetto strategico posto a fondamento della attuazione del POR Basilicata 2007/2013 e degli obiettivi di sviluppo turistico sostenibile. E’ un piano a valenza pluriennale, approntato con una complessa metodologia di lavoro (analisi risorse, valutazione politiche di settore, condivisione ed ascolto territorio, verifica). Individua le azioni da mettere in campo per valorizzare questo comparto produttivo, a partire dai principali punti di eccellenza che la Basilicata è in grado di esprimere.
“Si tratta – afferma l’assessore Straziuso – di un importante strumento di programmazione. Viene individuato nei “Progetti Integrati di offerta territoriale (Piot)” il nuovo modello di governance per la realizzazione degli interventi, nel quale grande rilevanza rivestirà la “responsabilità dei territori” ed il partenariato pubblico/privato. Vengono individuati nelle 4 M (Maratea, Matera, Melfi -Vulture e Metapontino) i centri di gravitazione turistica meglio posizionati sul mercato, suscettibili di strutturarsi in prima battuta ed in breve in sistemi turistici locali. In tempi più lunghi è individuato un possibile nuovo Piot trasversale incentrato sul tema ambiente”.
A porre l’accento sulla modernità di questo strumento è il presidente della Regione, Vito De Filippo: “La strategia delineata da questo piano assume tre temi portanti a fondamento dell’intero impianto concettuale, all’insegna dell’innovazione: la filosofia dei grandi attrattori, le opportunità offerte dalla comunicazione digitale, l’utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico e privato a fini ricettivi secondo formule di nuova concezione come, ad esempio, l’Ospitalità Diffusa. Si tratta – conclude De Filippo – di un nuovo, importante, passo in avanti nella riforma della governance istituzionale che rende ancora più forte la Regione Basilicata in un contesto di competizione territoriale sempre più orientata a modelli di efficienza ed efficacia”.

IL PIANO TURISTICO REGIONALE – 1
 
03/02/2009 16.02.09
[Basilicata]
(AGR) – Il Piano turistico regionale si articola lungo circa 250 pagine e 12 capitoli. Nei primi capitoli si definiscono gli obiettivi del Ptr e la metodologia di lavoro. “Il nuovo PTR si propone di offrire una visione organica e coerente degli obiettivi e delle strategie di sviluppo da perseguire seguendo le logiche della competitività e del mercato, favorendo nuove modalità aggregative dei sistemi territoriali vocati al turismo e in grado di raccogliere le sfide poste dai nuovi scenari. Il documento intende, inoltre, valutare qual è il posizionamento della Basilicata nel contesto italiano, nell’ambito della vorticosa crescita dell’industria dell’ospitalità, e costruire un approccio fondato su standard elevati di organizzazione e di qualità”.
In particolare, il Ptr individua due macro-obiettivi: 1) sostenere e accompagnare la crescita dei prodotti in espansione e/o maturi agendo soprattutto sui fattori di contesto (Metapontino, Matera, Maratea, Melfi/Venosa); 2) incrementare le quote di mercato implementando un articolato sistema di offerta (rurale, naturalistico, enogastronomico, culturale) in diverse aree territoriali, coerente con la nuova e variegata domanda presente sul mercato.
Nella prima parta, inoltre, si analizzano i trend del turismo nel mondo e in Italia non trascurando gli effetti della recente crisi internazionale. “Il turismo straniero ha scelto l’Italia, nel 2007, come indicato dall’Osservatorio Turismo 2007 dell’Unioncamere-Isnart, soprattutto per la cultura (40,4%), poi per il mare (32,55%), per la montagna (12,3%) per i laghi (9,3%) mentre in quote minori per le terme (3,9%) e per il turismo verde (1,8%)”.
IL PIANO TURISTICO REGIONALE – 2
 
03/02/2009 16.02.55
[Basilicata]
(AGR) – La Basilicata “è una meta turistica prevalentemente per gli italiani. Circa il 90% dei turisti sono infatti di origine italiana e i flussi provengono, per la maggior parte dalla Campania (17%), dal Lazio (12%) e soprattutto dalla Puglia (25%), oltre che dalla Basilicata stessa (9%)”.
Tra le aree turistiche analizzate il Metapontino risulta il polo turistico più scelto, 33% degli arrivi sul totale regionale. Seguono Matera (17%), Vulture e Maratea (10%), Potenza (9%) ed il Pollino (7%). Tali dati evidenziano che il Metapontino è già un prodotto di successo, mentre i restanti sono ancora da sviluppare, a breve e medio termine.
Tra il 1999 e il 2007 gli arrivi crescono di circa il 30% e le presenze monitorate hanno ormai superato il milione e ottocentomila. Si stimano nel totale (comprese le altre forme di ospitalità non monitorate) circa 2 milioni. L’incremento medio è stato del 6% annuo.
Ampio spazio, nella parte centrale del Ptr, viene dato alle diverse declinazioni del turismo. Si passa dal cineturismo al turismo enogastronomico a quello naturalistico, al turismo culturale, passando per il geoturismo, il turismo termale e del benessere, il turismo sociale, scolastico e congressuale, religioso, sportivo, invernale e così via. “Resta urgente dar vita a prodotti turistici effettivi, ossia a soluzioni organizzate, promosse e comunicate adeguatamente attraverso un nuovo modello di governance in grado di riflettere la natura di ‘sistema’ del turismo e non più di settore, integrando le diverse politiche e azioni prima considerate settorialmente (ambientali, enogastronomiche, culturali, comunicazionali)”.
IL PIANO TURISTICO REGIONALE – 3
 
03/02/2009 16.03.39
[Basilicata]

(AGR) – La parte più operativa riguarda le linee strategiche del Ptr con il passaggio dalle aree prodotto ai prodotti d’area, l’individuazione dei modelli strategici di offerta, la differenziazione delle politiche di marketing e l’analisi sul posizionamento della Basilicata all’interno del panorama nazionale e internazionale e le relative strategie di marketing. Spazio anche alla necessità di costruire solide relazioni con le pro-loco e con i privati che operano in questo settore.
Nella parte finale vengono individuate le politiche per l’attrattività turistica legata agli eventi culturali e di animazione soffermandosi su tre temi fondamentali: Cultura, innovazione, ospitalità diffusa. Infine, riflettori puntati sui Piot, pacchetti integrati per l’offerta turistica.
Il Ptr si chiude con un approfondimento normativo, con un capitolo sulla governance del sistema turistico regionale, e con la parte bibliografica. (fine)

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bene, anzi male…una tale serie di stupidaggini raramente è stato dato leggere e sono sicuro che entrare in quelle 250 pagine darà una illuminazione sulle idee spot e decotte di questi amministratori

le quattro M…bene…della val d’agri che pure è un parco nazionale e del pollino, idem, non si parla affatto, alla faccia dell’idea di sviluppare il turismo legato all’ambiente, senza ovviamente tenr conto di petrolio, nucleare, etc. etc…si parla di grandi attrattori e si dimentica che questa regione non ha certo nè i numeri infrastrutturali (aereoporto, strade ferrate e financo strade coerenti…ed il caso del ponte di picerno è emblematico), nè la possibilità di coniugare questi grandi numeri con la capacità del territorio di accoglierli e non solo per incapienza recettiva, ma anche e soprattutto in relazione alla debolezza strutturale del tessuto bio-topico che proprio le zone interessate presentano…il metapontino ha 40 chilometri di spiagge che non possono per vari motivi diventare tutti arenili ed avendo un entroterra immediatamente utilizzato per usi agricoli non può spingere l’antropizzazione turistica oltre il limite strutturale della sopravvivenza dell’agricoltura stessa…matera ha un tessuto urbano molto fragile, idem maratea (vedi le recenti problematiche idro-geologiche), forse più considerabile è proprio il vulture-melfese (che in ossequio ai deliri assessorili di avere quattro m è stato trasformato in melfese-vulture)

in ogni caso nell’analisi dei flussi non si è tenuto conto che buona parte del turismo presente in regione è di tipo transitorio con presenze al massimo di una-due settimane, cosa che di per sè o obbliga ad uno iper-sviluppo delle infrastrutture per contenere numeri concentrati solo in alcuni periodi della stagione turistica o all’asservimento delle strutture abitative presenti al passaggio turistico, dando per scontato che l’ospitalità diffusa imporebbe radicali modificazioni della struttura abitativa stessa – detto in altri termini dove andranno a dormire le famiglie che decidendo di ospitare turisti dovranno pur avere un altro tetto?…e dove sono le strutture pubbliche da trasformare, fatti salvi vincoli delle sovraintendenze ai beni culturali ed artistici, in alberghi ed ostelli? e chi le gestirà, visto che la formula dell’integrazione pubblico-privato in questa regione significa una sola cosa, soldi pubblici e introiti privati?

a breve la nostra idea di turismo articolata sulla spendibilità di una regione dalla natura integra!