si continua…

bene, evidentemente la notte porta consiglio ed il consiglio che mi sono auto-amministrato in questa notte (beh, ma non pensate che non abbia chiuso occhio) è che questo blog deve continuare le sue attività, esattamente come fa da 8 anni (proprio in questa data del 2007 infatti divenne operativo)…

certo le tante telefonate e messaggi ricevuti da amici e conoscenti che mi invitavano a non desistere ed a continuare questa attività (e che ringrazio davvero di cuore della stima mostratami), hanno avuto un peso assolutamente determinante nella scelta di rinnovare un impegno che assicuro porta via molto tempo e molte energie, soprattutto per la continua opera di documentazione e studio a cui mi sottopongo prima di pubblicare alcunché, documentazione e studio che sono alla base della mia attività politica da sempre e che pretendo a volte da chiunque mi sia nelle vicinanze, perché chiunque sia politicamente esposto ha un solo dovere essenziale, quello di conoscere le cose e così affermare, pur nella parzialità del proprio giudizio, almeno la verità cognitiva, quella cioè che attiene ai fatti che “devono” essere presentati per come sono prima di diventare oggetto delle nostre opinioni…

all’antefatto causale di quel mio dubbio se continuare o meno l’attività sul blog (cosa che non avrebbe certo comportato la mia rinuncia a pensare e costruire Politica, intendiamoci) c’è stato un episodio curioso e forse anche banale…

ascoltare in una fila ad uno sportello persone parlare a sproposito di islam, terrorismo e paure collettive, persone che, vista la loro posizione sociale che in qualche modo li connatura come classe dirigente (intendo da sempre come classe dirigente l’insieme delle persone che fanno opinione, non quindi solo chi riveste posizioni apicali in politica, economia e nelle professioni), come delle qualsiasi massaie che trascorrono i pomeriggi davanti quegli inquietanti programmi ansiogeni che le tv propagano ormai come fossero untori di paranoie…

ed il fatto in se stesso che pure poteva apparire del tutto banale, sia perché non è detto che una massaia (il pensiero ovviamente corre alla famosa casalinga di treviso o al pastore sardo o al contadino lucano di morettiana memoria) pensi peggio di un qualsiasi “cazzone impernacchiato” (consentitemi lo sfogo), sia perché non è detto che avere un titolo di studio certifichi alcuna attività critico-intellettiva di rilievo o anche solo una attività neuronale sufficiente a dire che siamo di fronte a persone senzienti, seppur magari laureate a pieni voti e magari anche con un certo grado si successo nella vita, mi aveva davvero fatto infuriare, tanto da intervenire e zittire con qualche argomento forte i due “spacciatori di pensiero un tanto al kg” (cosa che è apparsa forse esagerata ai due beoti idioti che tuttavia non hanno avuto alcun argomento di rilievo se non tacciarmi di “collaborazionismo al terrore”)…

la cosa poteva essere finita lì ed infatti lo era, tuttavia il circolo vizioso che il pensiero a volte assume dopo la rabbia del momento, mi aveva spinto a considerare l’inutilità dello sforzarsi tanto perché le cose siano note in ogni loro sfaccettatura, sforzo ovviamente non coincidente con il risultato di ascoltare banalità auto-idiotizzanti alla salvini o alla sallusti…

ma nella riflessione che mi ha accompagnato ciò che mi è emerso chiaro come causa di tanto obbrobrio sono le differenze di dimensione tra un piccolo blog lucano animato da un signor nessuno con il pallino di una nuova politica fondata sulla verità delle cose e sul nuovo costruito proprio a partire da quelle verità e da uno sguardo più ampio, e le enormi dimensioni di quei contenitori mediatici nazionali che in un solo minuto di quella banale idiozia pseudo-giornalistica eretta a sistema che è a tutti gli effetti la morte di ogni deontologia che pure si richiederebbe a chi costruisce opinioni, sono in grado di costruire significanti che deviano da ogni buon senso per approdare ad un senso comune fondato sulla paura, sull’ansia, sul terrore come veicolo di chissà quali richieste arriveranno magari domani per addomesticare quelle stesse paure instillate goccia a goccia nel percorso di costruzione della realtà apparente che giocoforza proprio quei programmi e quei contenitori paiono essere deputati a realizzare…

un gigantesco blob dell’ansia e della paranoia da maggioranza silenziosa che poco per volta diviene prima opinione, poi richiesta sempre più assillante di una sicurezza fine a se stessa, una sicurezza eretta a totem verso cui sacrificare i nostri diritti, in primis quello all’intelletto…

e allora no – mi sono ripetuto più volte – io ho il dovere, come tanti altri che poco alla volta, giorno per giorno, tentano di “sgonfiare” il bubbone, di continuare a scrivere e tentare così di dare un senso ed un volto alle cose, anche per i relativi pochi lettori a cui la limitatezza e la relatività del mezzo mi consente di arrivare…a me non interessa certo “dar da mangiare certezze” ai tanti, ma instillare dubbi salvifici per tutti coloro che magari il giorno dopo, un qualsiasi giorno dopo, in una qualsiasi fila ad un banco, non soltanto non saranno preda di pensieri assurdi che ci riportano indietro di mille anni e così non ne spacceranno e spanderanno i semi, ma magari – è una mia speranza – faranno esattamente ciò che ho fatto io, interverranno cioè per sedare alla base le sciocchezze che vengono proferite e che rischiano, se non opposte con argomenti seri, di divenire il veicolo della malattia che james g. ballard, uno scrittore che mi è caro, nella prefazione ad un suo libro visionario del 1973, crash, da noi edito solo nel 1990, identificava nella lapidaria definizione “…sesso e paranoia saranno le veroniche del XXI secolo…”

del sesso e della sua visione e rappresentazione per quei benpensanti che ho eretto a paradigmi ben riconoscibili di una società che rischia di divenire un unico corpo grondante paura e vendetta, non sappiamo e non vogliamo naturalmente sapere, della loro paranoia invece diveniamo vittime noi stessi se non impariamo a reagire…

la mia reazione allora è continuare a scrivere su questo blog, perché se il peggior terrore è nel sonno della ragione, la soluzione alla paura è tenere sempre desta la ragione…grazie a tutti…si continua!!!

miko somma