Comunicato stampa…fuori da Possibile per cercare il possibile

Fuori da Possibile per cercare il possibile

Il comitato di Possibile Carlo Levi di Potenza comunica l’uscita dal partito fondato da Pippo Civati.

Dopo un breve periodo in cui, passato l’entusiasmo iniziale sollevato dagli Stati Generali, abbiamo più volte provato a sollecitare sia una visione statutaria meno monolitica, che riteniamo troppo aderente a un’idea di “leader&giglio magico” di cui la politica italiana ci rende quotidianamente triste visione, sia un percorso più partecipe di specifiche esigenze territoriali che riteniamo invece mortificate dall’ostilità verso strutture organizzative locali stabili e da certa sufficiente noncuranza verso la nostra regione, forse troppo piccola per suscitare interessi numerici costruttivi di realtà partitiche, da parte di strutture organizzative sorde a qualsiasi idea di dialogo e critica, quasi costoro agissero “cum grano salis” che manca altrove ed agli altri (e francamente crediamo che per esperienza e costrutto nel nostro caso così non sia affatto).

Ma, senza polemiche verso il partito che oggi abbandoniamo e verso tutti i suoi iscritti che rispettiamo nella loro scelta di permanere, ciò che ci ha profondamente deluso è che sia maturata nel partito, con certo grado di assurda presunzione, una idea auto-manifesta ed autocertificata che la ricostruzione di una sinistra concreta e valoriale, percorso complesso dopo due decenni di destrutturazione genetica del concetto stesso di sinistra operata proprio da un centrosinistra che esisteva soltanto in chiave di anti-berlusconismo, debba e possa passare identitariamente solo da se stessi e non invece dal sereno dialogo alla pari con tutti coloro che sentono di condividere una certa visione del mondo che necessita di essere oggi rielaborata per ritornare ad essere alternativa praticabile per i cittadini, dialogo che non si fa solo al centro, ma forse e soprattutto nei territori e nelle esperienze locali di costruzione politica.

Coscienti così che una certa idea di sinistra, la si debba rendere pratica sostenibile e comprensibile da cittadini ormai più adusi a sentirsi raccontare che “non c’è più destra, non c’è più sinistra” (come dire che tutti sono uguali) che partecipi dei processi di identificazione in una parte politica e nei linguaggi della stessa, che non una certa idea di sinistra non va ricondotta a gattopardesche sommatorie di ceto politico presunto “novista”, ma va ricostruita a partire dalle relazioni nelle differenze, che è nei territori di un paese a forte vocazione territoriale come l’Italia che deve e può praticarsi quella sinistra in forma di progetti di governo degli stessi territori e dei relativi processi economici e sociali, abbiamo deciso di lasciare Possibile per ritrovare le ragioni che negli anni passati ci avevano portati a spingere verso una idea di Basilicata che crediamo ancora valida e che crediamo di poter ancora rappresentare con COMUNITA’ LUCANA e la sua esperienza accumulata in forma di competenze e progetti e programmi per la nostra regione.

E con COMUNITA’ LUCANA non vogliamo soltanto ritrovare il percorso verso un progetto di governo della regione che non si fa partito, ma laboratorio politico e luogo di una costruzione programmatica di ampio e trasversale respiro aperto a chiunque abbia più a cuore la propria terra ed il suo futuro che la casacca di una identità di appartenenza, vogliamo dare una indicazione chiara alla sinistra che verrà, ripartire dai territori per raccontare della necessità di un superamento del globale che fa colonia e così esclusione, precarizzazione psichica e materiale, sfruttamento massiccio delle risorse, massificazione delle identità e desertificazione del sociale, attraverso una rete di progetti di ricostruzione delle identità socio-economiche locali che, messa in rete, può divenire la pratica del superamento definitivo di certa economia che ormai fa crescita senza progresso e benessere sociale.

In questo senso come COMUNITA’ LUCANA sappiamo che ritroveremo chi oggi lasciamo in una casa comune, perché a pieno titolo concorreremo con il nostro piccolo ad indicare una strada a una sinistra meno recitata e più concreta per ribaltare un paradigma che è nei territori che mostra la sua faccia

COMUNITA’ LUCANA.