2024, le olimpiadi del mediterraneo…

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a seguito della “rinuncia” alla candidatura ad ospitare le olimpiadi del 2024 che la sindaca di roma virginia raggi ha formalizzato ieri (e non commento affatto il ritardo all’appuntamento con il presidente del coni malagò, rivelandosi semmai due soli fatti, di presunzione, quella dello stesso malagò di poter confrontare la sua agenda con quella del primo cittadino di una città di 3 milioni di abitanti, e di cattiva educazione, quella della raggi che non avvisa del ritardo una persona che stava attendendo), questa mattina ho esordito su facebook con questo post…

“credo che la poca lungimiranza dei grillini sulle olimpiadi 2024 a roma possa divenire una vera occasione di rilancio turistico-culturale per il sud intero ed in piccolo anche per la mia regione, con i primi giochi olimpici diffusi, napoli, bari, palermo, catania e tante altre piccole e degne città, le olimpiadi del mediterraneo, in un abbraccio di fraternità e pace a tutte le culture che vi si affacciano…è un mio sogno, niente grandi opere…voi che ne pensate?” 

forse ricorderete che già in un precedente articolo (http://www.comitatonooilpotenza.com/?p=12978 perché vorrei le olimpiadi in italia) mi ero “speso” perché a roma, e quindi nel paese, si tenessero quei giochi olimpici a cui già una volta si era rinunciato, (nel 2012 governo monti per ospitarle nel 2020) e credo inutile ritornare adesso e ancora sulle motivazioni ideali, ma anche molto pratiche, che mi convincevano e mi convincono semmai di più oggi del fatto che il paese, se non roma, dovrebbe ospitare questi giochi olimpici, sia come occasione di rilancio economico, sociale e culturale di un paese troppo importante per rimanere rinchiuso in visioni grette e provinciali, sia per motivazioni politico-strategiche che vorrebbero la nostra penisola, proiettata nel mediterraneo, una piattaforma di pace e non una oscura portaerei a trazione nato per scatenare ciò che nel corso di due decenni è passato dalla definizione di operazione di polizia internazionale a operazione di peace keeping, umanitaria e via discorrendo (nella sostanza che sempre di interventi militari si tratta, alla faccia del nostro art. 11 della costituzione che “ripudierebbe” la guerra e di quella indipendenza operativa che pur un paese uscito sconfitto da una guerra 70 anni fa avrebbe diritto a rivendicare rispetto ai vincitori, che, ricordo, erano stati uniti, francia e gran bretagna), ovvero quella pace tra culture che seppur solo idealmente i giochi olimpici rappresentano…

bene, roma rinuncia e se il suo sindaco suppone che i voti ricevuti da lei e dal suo partito ancor poco democraticamente strutturato (e chiamiamolo con il suo nome, suvvia, che sta storia del movimento e dei non statuti ha davvero stufato!!!) siano voti espressi non solo per “cacciare” una intera classe politica piddina& affini evidentemente inetta ad un  governo limpido della città capitale, se non del tutto e forse irrimediabilmente corrotta nei fatti e nelle intenzioni, ma anche per dire no alle olimpiadi, prendiamolo per buono ed accettiamolo serenamente come una legittima presa di posizione di un sindaco eletto con un quasi suffragio (semmai sarà compito dei cittadini romani dire qualcosa a riguardo), ma ciò non deve impedirci di ragionare seriamente sul fatto che a questa candidatura, se fosse ancora possibile recuperarla con candidature alternative, il paese non dovrebbe rinunciare perché rischiamo non figuracce con il mondo, ma con noi stessi, in nome certo di una legittima paura, quella di costose opere inutilmente faraoniche e destinate all’abbandono, e dei comitati d’affari che come al solito ronzano proprio intorno a quelle grandi opere, ma una paura che dobbiamo avere il coraggio di affrontare “facendo altro e meglio” di ciò che ci aspetteremmo da un copione troppe volte visto…ovvero noi possiamo non realizzare affatto grandi opere, possiamo delocalizzare i giochi in più sedi, possiamo valorizzare quella parte del paese che finora è stata tenuta ingiustamente ai margini e possiamo farlo tenendo strettamente unite queste tre considerazioni perché delocalizzando in molte sedi, quindi diminuendo sensibilmente il numero di visitatori per ogni sede coinvolta, non abbiamo bisogno di grandi opere infrastrutturali o grandi impianti sportivi e di ricezione sia degli atleti e del personale tecnico ed informativo e soprattutto coinvolgendo città e regioni che possono muoversi in sinergia tra loro con un unico fine, valorizzare il mezzogiorno e le sue peculiarità culturali e produttive in sedi dignitosissime e già ricche di buona impiantistica sportiva ed infrastrutturale (napoli, bari, palermo, catania, cagliari, ma anche tante altre città degne di nota e facilmente e con costi relativamente bassi ben attrezzabili in un tempo, 8 anni, che se ben gestito consentirebbe quei miracoli  di cui il paese ha bisogno davvero, ovvero fare senza distruggere, quindi aggiungere pezzi del presente al nostro passato per continuare quel libro straordinario che è la storia stratificata e leggibile del nostro paese…

ma insomma, inutile fare epica del sud bistrattato ed in cerca di riscatto, e veniamo ai fatti, cominciando dalle candidature avanzate…il comitato olimpico internazionale (cio) aveva già ufficializzato le candidature per ospitare i giochi olimpici del 2024, ovvero amburgo, città che in seguito ad un referendum popolare tra i residenti ha rinunciato, budapest,, los angeles, che ha già ospitato due edizioni dei giochi, nel 1932 e nel 1984, parigi, che ha ospitato le olimpiadi nel 1900 e nel 1924, e appunto roma, che li ha ospitati nel 1960…

il cio farà la propria scelta nel settembre 2017, nel corso del suo 130° congresso, a lima (perù) e bach, presidente del cio, ha dichiarato che “…questa competizione è sulla qualità e non sulla quantità…e per questo la sfida sarà molto dura e affascinante. Il Cio darà un contributo di 1,7 miliardi di dollari in cash e servizi per il successo di questi Giochi”….una somma ragguardevole anche se certamente non basta per coprire gli enormi costi di giochi olimpici che una certa tradizione recente ci hanno abituato a dover vedere sempre come faraonici…

nulla vieta che questo “faraonismo dell’inutilità” venga invece superato…infatti sempre bach sottolinea che le olimpiadi del 2024 saranno le prime ad adottare i principi dell’agenda 2020 ( https://www.olympic.org/olympic-agenda-2020 ) che punta molto sulla sostenibilità”, “trasparenza” e “legacy” delle infrastrutture, ovvero sempre secondo bach “L’Agenda 2020 ha fatto divenire il processo di candidatura più come un invito e le città hanno risposto impegnandosi con il Comitato olimpico attraverso il dialogo e la cooperazione. La sostenibilità e l’eredità per le giovani generazioni che lasceranno i Giochi alle rispettive città sono i cardini di ogni candidatura. Quello che vogliamo raggiungere è che le città candidate mostrino come i Giochi si possano adattare alle loro strategie a lungo termine”.

quindi le città candidate dovranno rispettare i principi della carta olimpica e del contratto siglato, che impegna le città contro la discriminazione sessuale, a favore del rispetto della libertà dei media e del diritto del lavoro in termini di salute, sicurezza, protezione dell’ambiente e leggi contro la corruzione

chiaro, parliamo di dichiarazioni e quindi non di fatti e se l’agenda rimarrà lettera morta sarà solo il futuro a dirlo, ma – guarda caso – quel futuro olimpico che parla di sostenibilità, legalità e trasparenza nella realizzazione delle infrastrutture, ma anche di quale utilizzo esse dovranno avere dopo i giochi, comincia proprio nel 2024, ovvero con quella che doveva essere la chance di roma e del paese di inaugurare una nuova strada ed un nuovo concetto di urbanistica e così di economia e, se mi consentite, la prova del fuoco di una città che deve riprendere il suo ruolo di capitale e di un movimento politico che ancora non ha dimostrato che chiacchierume eticheggiante senza grandi risultati che appunto le chiacchiere…

ma niente polemiche, roma rinuncia ed occorre rispettare la decisione, piaccia o meno…ora però si pone un quesito che ne porta dietro altri…1) l’italia, con la rinuncia di roma, perde completamente il diritto ad ospitare i giochi nel 2024?…se si, ovviamente, roma si è assunta una grande responsabilità verso il paese che a questo punto perderebbe il diritto ad ospitare di nuovo i giochi olimpici dopo 64 anni (e vorrei che non si dimenticasse che l’italia con quei giochi segnò il suo rientro completo nel consesso civile delle nazioni), ma se questo diritto, che ovviamente andrà confrontato con uguali diritti di altre città, non si è perso, visto che la candidatura potrebbe anche essere offerta da roma ad altra sede dello stesso paese, previo naturalmente un parere del cio, la domanda che si porrebbe è…2) quale città italiana dovrebbe allora ospitare i giochi del 2024 in sostituzione di roma?…e qui ovviamente tutti penserebbero a milano ed alle sue strutture anche nuove di zecca, quelle dell’expo per intenderci, che, passando per un utilizzo olimpico potrebbero essere riutilizzate in mancanza di un riutilizzo attuale, così forse impedendo di farci comprendere sia quale sia stato il reale rapporto costo/benefici di expo, sia l’improponibilità di alcune soluzioni proposte proprio per l’utilizzo delle aree ex expo, ma, mettendo da parte considerazioni simili che non sono propriamente lana caprina, apparirebbe scontato che milano, con il prevedibile supporto di giunte amiche come bologna e firenze, si accaparrerebbe i giochi e tutto finirebbe ancor prima di cominciare nella quasi banale considerazione che se proprio dobbiamo considerare organizzazione, masse finanziarie, struttura amministrativa, logistica, infrastrutture e via discorrendo, a quella eventuale candidatura proprio nessuno potrebbe opporre argomenti…

e se invece una eventuale candidatura non fosse appannaggio del meridione d’italia che, unito, avanza la sua proposta di fare delle olimpiadi il volano di un concetto del vivere più sostenibile, intraprendendo la strada di un differente approccio ad economia, infrastrutture, società?…

intendiamoci subito, non è che il sud del paese possa intendersi in linea di massima come modello di alcunché di sostenibile, ma c’è una considerazione da fare…dove non c’è nulla è più facile costruire qualcosa di nuovo…ed allora questa sfida potrebbe divenire la sfida per far emergere una nuova classe dirigente meridionale e nazionale che sappia intendere il futuro non nei numeri freddi dell’economia e nel diktat assiomatico del mercato che si “autoregolerebbe” in realtà distruggendo qualsiasi cosa tenda a non massificarsi, ma nella costruzione di nuovi e più sostenibili approcci alla vita…una sfida contro la globalizzazione “cattiva” usando proprio quella globalizzazione “buona” di cui le olimpiadi sono un veicolo…

ed in pratica, dividendo per strutture sportive esistenti, dimensioni delle città, reti veicolari e di trasporto collettivo, alberghi e strutture recettive, l’impatto olimpico si scopre che candidare il sud del paese ad ospitare i giochi non solo è possibile, ma apre la strada a quelle olimpiadi leggere che sono ai fatti proprio dell’agenda 2020…in numeri…

gli atleti e giudici di gara, presenti a rio sono stati rispettivamente 10.700 e circa 7.000, oltre a circa 3000 preparatori, tecnici e personale vario, un numero enorme da ospitare in un unico villaggio olimpico, ma un numero facilmente assorbibile con piccole strutture nell’intero meridione, quindi niente mega-villaggi che somigliano a quartieri, ma la possibilità di allocare direttamente e diversamente, in maniera diffusa, quanti costituiscono il nerbo stesso delle olimpiadi…e se pensate che le sedi interessate possono essere senza problemi napoli e palermo, città da oltre un milione di abitanti, bari e catania, mezzo milione, ma anche lecce, foggia, taranto, brindisi, potenza, matera (capitale europea della cultura 2019), crotone, reggio calabria, messina, siracusa e via discorrendo, quante strutture nuove andrebbero costruite e quante invece non reperite nell’esistente non solo alberghiero, che naturalmente andrebbe riservato all’afflusso dei “turisti dello sport”, ma nel recupero di tutte le cattedrali del deserto o gli ecomostri che oggi sfregiano il meridione del paese, rivalutandoli ed adattandoli ai migliori processi di ecocompatibiltà esistenti, con ciò favorendo lo sviluppo tecnico locale che si avvantaggerebbe di piccoli appalti poco appetibili per mafie e furboni?…fatevi due calcoli e ci arriviamo tutti insieme…

e le strutture sportive?…beh, direi che utilizzando le sole strutture già presenti, a volte di ragguardevoli dimensioni (pensate al solo stadio s.paolo a napoli), ma riadattate con i principi di cui sopra, quanto sviluppo locale potremmo fare?…

e gli aeroporti e le ferrovie e le strade?…considerando roma fiumicino o malpensa come scali intercontinentali, aeroporti utilizzabili come scali internazionali con opportune modifiche sono già napoli, palermo, catania, bari, brindisi, lametia, cagliari, e tanti altri come piccoli aeroporti di smistamento collegabili a roma e milano per l’interconnessione alle grandi linee…e le ferrovie e le strade?…da potenziare certo, ma anche da rifare e fare con un beneficio per il sud ed il paese evidente a chiunque…

le sedi?…beh, guardate questa tabella con le discipline olimpiche

Atletica leggera

Atletica leggera

Badminton

Badminton

Calcio

Calcio

Canoa/kayak

Canoa/kayak (in acque libere)

Canoa/kayak (slalom)

Canottaggio

Canottaggio

Ciclismo

Ciclismo su strada

Ciclismo su pista

Mountain bike

BMX

Equitazione

Equitazione

Ginnastica

Ginnastica artistica

Ginnastica ritmica

Trampolino elastico

Golf

Golf

Hockey su prato

Hockey su prato

Judo

Judo

Lotta

Lotta

Pallacanestro

Pallacanestro

Pallamano

Pallamano

Pallavolo

Pallavolo

Beach volley

Pentathlon moderno

Pentathlon moderno

Pugilato

Pugilato

Rugby a 7

Rugby a 7

Scherma

Scherma

Sollevamento pesi

Sollevamento pesi

Sport acquatici

Nuoto

Nuoto sincronizzato

Pallanuoto

Tuffi

Taekwondo

Taekwondo

Tennis

Tennis

Tennis tavolo

Tennis tavolo

Tiro

Tiro a segno/volo

Tiro con l’arco

Tiro con l’arco

Triathlon

Triathlon

Vela

Vela

quante ne riconoscereste come già possibili nella vostra città o nella vostra regione?…personalmente il canottaggio lo vedrei bene nella diga di montecotugno a senise (pz) che già ospita gare anche internazionali, il ciclismo su pista magari sui monti della sellata-pierfaone tra potenza, pignola ed abriola, un comprensorio perfetto, il beach volley lo vedrei nel metapontino, la vela sempre nello jonio, ma ovviamente sono idee che ciascuno dovrebbe proiettare nel proprio territorio e chiedersi “ma sarebbe davvero possibile che sia il nostro sud ad ospitare questi giochi e noi meridionali tutti insieme a costruirlo?”…possiamo davvero farlo?…saremmo in grado di farlo?…abbiamo competenze e civiltà per farlo?…

dovremo forse cambiare un po’, ma certamente non diventare altro da noi e dalla nostra cultura dell’inclusione e dell’accoglienza, e sono certo che potremmo farlo…

io credo che si possa davvero fare e faccio appello a tutti i presidenti di regione ad incontrarsi immediatamente ed avanzare questo tentativo di recuperare le olimpiadi del 2024 qui al sud, in tutto il sud che come un’unica grande città oggi si apre alle OLIMPIADI DEL MEDITERRANEO 2024…

miko somma

 p.s. ho scritto stavolta anche più velocemente del solito perché se i tempi dovranno essere rapidi, anche la suggestione che li scatena deve esserlo e gli eventuali errori attribuiteli alla fretta 🙂