la stabilità che lede la costituzione e la ragione…

ho iniziato una disamina della legge di stabilità, a cui per il momento non vi sottopongo (e per i renziani, ne ho piena competenza economica, finanziaria, politica, sociale e culturale) e nelle varie bestialità che questa presenta (bonus, una tantum, semi-condoni, mance elettorali, promesse senza fondi adeguati, etc etc), frutto di una visione ideologico-liberal-pecoreccia, due provvedimenti mi colpiscono particolarmente, perché gettano luce su un antro oscuro proprio di quella funesta ideologia che permea così profondamente questo finto governo di finta sinistra o centro-sinistra o centro-destra-sinistra, i ricchi e lo speciale trattamento che gli è dedicato o che gli si dovrebbe dedicare, seppur qui su tematiche molto diverse eppure tanto affini…

1)      qualunque straniero (quindi persona fisica) stabilisca la propria residenza fiscale e legale in italia, sarà assoggetto ad una tassa fissa di soli 100.000 euro a prescindere dalla ricchezza detenuta, oltre naturalmente alle aliquote sulle attività che maturano utili in italia

2)      allo straniero che possegga 1.000.000 di euro ed entro tre mesi li investa in italia è concesso d’ufficio il permesso di soggiorno

Nel primo caso assistiamo ad una vera e propria deregulation forfettaria in chiave concorrenziale delle tasse personali e d’azienda che proiettano il paese nei paradisi fiscali per super-ricchi, abolendosi del tutto ogni idea di percentuali contributive in ragione del reddito maturato, ed innescando una corsa al massimo ribasso nei confronti di paesi che offrono “sconti particolari” (pensiamo a lussemburgo, irlanda e paesi bassi, ma anche alle isolette caraibiche) che fa del paese una sorta di zona franca..gli altri, gli italiani, che paghino invece, forse perché secondo questi “maghi” gli unici capaci di creare ricchezza sono gli stranieri facoltosi…quindi abolizione surrettizia del principio costituzionale di progressività, stabilito all’art. 53

“Art. 53

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

nel secondo caso, assistiamo al paradosso che mentre qualsiasi straniero arrivi nel paese e richieda il permesso di soggiorno deve dimostrare o la qualifica di rifugiato o il possesso di un contratto di lavoro, come da norme vigenti, in questo passaggio allo straniero che detenga un milione di euro, senza alcuna menzione sulla provenienza del denaro, che potrebbe essere anche illecito od illegale, frutto di traffici di qualsiasi genere, e che, senza specificare come si esternerebbe la volontà di investire questo denaro, intenda mettere in circolo questo denaro, viene d’ufficio concesso il permesso di soggiorno…ora, agli stranieri si applica la legge, e quindi la costituzione che la informa, secondo i principi dell’art. 10, di fatto parificandolo al cittadino italiano per l’esercizio dei diritti inviolabili della persona, anche in principio del art. 3…

Art. 10

L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.”

“Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

…ora, se uno straniero che giunge in italia, deve sottostare alla legge che gli impone per ottenere il permesso di soggiorno determinate condizioni, quali appunto il possesso di un contratto di lavoro, perché uno straniero che possieda una ingente somma di denaro non deve dimostrare altrettanto, magari nel paradosso estremo che uno scafista che possieda questa somma, avendo trafficato in migranti “buttati in mezzo al mare” ed avendo ben celato questa sua attività, può ottenere un permesso di soggiorno, mentre il “povero cristo” traghettato no, o qualsiasi altro immigrato, no?…

ma senza andare troppo lontano, non viene così leso anche il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 e che, come visto, non riguarda i soli cittadini italiani?

che la risposta stia nella considerazione governativa che “pecunia non olet” e che i principi di uguaglianza sono da intendersi come “rottamati” dall’ideologia liberal?