quando il pensionato aggredisce l’orso…

qualche giorno fa (era il 22 luglio) la notizia di un uomo aggredito da un orso nei boschi del trentino…immediata e senza alcun approfondimento di merito sulla faccenda, la provincia aveva fatto sapere di voler riservare al malcapitato orso lo stesso trattamento della povera daniza (ricorderete il triste caso dell’orsa il cui cuore non riuscì a sopportare il dopaggio occorrente per la cattura)…ecco, le cose non sembrano siano andate come raccontato – anzi, l’esatto contrario – ed in questa luce la faciloneria della provincia di trento, nella persona del suo presidente ugo rossi del patt, partito autonomista trentino tirolese (eccolo in foto
Ugo Rossi, Presidente della Provincia autonoma di Trento) che aveva ordinato a cuor molto leggero con ordinanza la cattura dell’animale e la sua possibile uccisione se resistente con atti di aggressività, appare sconfortante…ma andiamo subito ai fatti…
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 © ANSA
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TRENTO – “C’è un vero colpo di scena nella vicenda relativa alla presunta aggressione di un orso ai danni di un escursionista trentino, al quale l’Enpa rinnova gli auguri di pronta guarigione. Secondo quanto riferito ieri (lunedì) a Radio 3 Scienza da Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, sarebbe stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa”. A sostenerlo è l’Ente nazionale protezione animali, in una nota, a proposito del ferimento, lo scorso 22 agosto, di un uomo che passeggiava col cane a Terlago.

“Groff, citando la testimonianza resagli dallo stesso ferito – prosegue l’Enpa – chiarisce infatti che l’idraulico settantenne di Cadine ha attaccato l’orso a colpi di bastone, perché terrorizzato dalla comparsa improvvisa del plantigrado”.

“In attesa vengano chiariti ulteriori elementi, quali – ad esempio – l’eventuale presenza di cuccioli o il ruolo giocato avuto dal cane nell’innervosire il plantigrado – continua l’associazione animalista – prende dunque corpo l’ipotesi dell’errore umano. Con buona pace di tutti coloro i quali non avevano perso tempo nell’invocare la forca per il povero orso”.

“Al presidente Rossi e all’amministrazione provinciale di Trento, che hanno dimostrato di non essere in grado di gestire la situazione né di informare o sensibilizzare i cittadini sui comportamenti corretti da tenere – conclude la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – chiediamo di trarre le necessarie conseguenze, fermando una inaccettabile caccia all’orso. Al Presidente del Consiglio Gentiloni chiediamo di non concedere ulteriori ‘privilegi venatori’ alla Provincia autonoma di Trento, alla quale sono già stati delegati ampi poteri per la ‘gestione’ della fauna selvatica. Che, lo ricordo, è patrimonio indisponibile dello Stato”. (ANSA).