il programma 2018 – 16. Edilizia, piani edilizi e fiscalità locale

16. Edilizia, piani edilizi e fiscalità locale

edilizia e piani edilizi, pur apparendo argomenti vicini tra loro, non coincidono, in quanto se esiste un diritto privato al costruire (libertà di intrapresa, garantita dalle leggi vigenti), non sempre ciò coincide con il diritto all’abitare e ne garantisce la soddisfazione, ma soprattutto esiste un diritto pubblico prevalente alla programmazione del territorio, e così dell’urbanistica, che intendiamo ribadire ed affermare come potestà degli enti territoriali, per rendere più cogente e forte il potere di indirizzo pubblico di un fenomeno socio-economico dalle forti rilevanze ambientali, paesaggistiche, e di fornitura di servizi…a questa parte aggiungiamo la parte della fiscalità, poiché buona parte delle risorse locali derivano da tassazione sul patrimonio edilizio (comuni) e per ciò che attiene l’imponibilità regionale sulle attività produttive

I. Censimento quali-quantitativo del patrimonio immobiliare privato e pubblico sito nella regione Basilicata con avvio di un catasto unico regionale degli immobili pubblici, dei loro utilizzi (vedi anche parte istituzione e protezione civile) e disponibilità di edilizia privato-pubblico rispetto alla domanda abitativa

censire sia nella qualità (utilizzo, proprietà, stato di conservazione, domanda energetica, accessibilità – quindi barriere architettoniche – stato di urbanizzazione, connessioni), che nella quantità il patrimonio edilizio pubblico e privato presente in regione allo scopo di costituire un catasto regionale da affiancare a quello statale per una sua migliore conoscenza sia ai fini di una imposizione fiscale locale rispondente alla realtà, sia per una politica di razionalizzazione dell’esistente immobiliare, ed infine per conoscere definitivamente la consistenza della domanda edilizia ai fini di impedire ulteriori cementificazioni e perdita di territorio naturale

II. Istituzione del borsino regionale degli immobili abitativi a fini di locazione non commerciale con fissazione dei canoni locativi massimi e minimi regionali.

III. Introduzione di una leva fiscale, fatte salve le competenze nazionali, per la facilitazione delle immissioni nel mercato delle locazioni e delle compravendite delle unità abitative non in uso attraverso misure di compensazione con i tributi locali (vedi prossima parte fiscalità).

IV. Creazione di un fondo di garanzia regionale a rotazione per la facilitare l’accesso al mutuo casa per i nuclei familiari non in grado di offrire garanzie reali sufficienti agli istituti di credito per l’ottenimento degli stessi

consentire l’acquisto della prima casa deve essere considerato come fattore di coesione sociale da perseguire attraverso fondi specifici di garanzia atti a consentire l’accesso ai mutui e nel contempo sostenere i canoni locativi

V. Legge regionale per la fissazione dei parametri di risparmio ed efficienza energetica con obbligo di non superamento del limite di 3 lt./gasolio equivalente x m.q. x anno per il riscaldamento nell’edilizia di nuova costruzione e nelle ristrutturazioni dell’esistente ed obbligo di installazione di unità di produzione energetica rinnovabile integrate nella struttura edilizia.

perseguire obiettivi di reale risparmio energetico ed efficientamento dei consumi sulla scorta delle nuove tecnologie disponibili volte al suo raggiungimento attraverso l’uso di materiali e modalità costruttive termo-conservativi già ampiamente sperimentati, nell’obbligo di dotare ogni immobile di strutture energetiche rinnovabili integrate tali da consentire autosufficienza energetica o minore fabbisogno possibile

VI. Fissazione legislativa del parametro preferenziale per le ristrutturazioni dell’esistente rispetto alle nuove costruzioni.

politiche abitative moderne ed integrate in politiche energetiche, di conservazione del territorio e del paesaggio, devono fissare limiti chiari alle attività delle imprese costruttrici che dovranno indirizzare le proprie attività verso il recupero del patrimonio esistente

VII. Obbligo di revisione dei Regolamenti Urbanistici municipali secondo criteri di stretta compatibilità ambientale, funzionale pubblica, energetica e paesaggistica di conservazione del tessuto originario urbano con fissazione del parametro bio-architettonico ed ambientale-paesaggistico come elemento programmatico e linea guida obbligatoria per ogni strumento urbanistico locale

VIII. Creazione di un gruppo misto di studio per la fiscalità locale e di ripartizione delle imposte tra gli enti locali secondo criteri di solidarietà regionale.

IX. Studio di fattibilità per l’introduzione della tassazione regionale sulle rendite o plusvalenze finanziarie maturate da attività aventi sede od attività prevalente nel territorio della Regione Basilicata.

una tassa sulle rendite finanziarie (presumibilmente dell’1%), di cui andrà ben studiata fattibilità ed applicabilità nelle more delle leggi nazionali, finalizzata unicamente a capitoli speciali di solidarietà e coesione sociale

X. Introduzione di una imponibilità regionale alle attività economiche la cui parte produttiva si svolga in tutto od in parte sul territorio della regione, ivi comprese industrie meccaniche, manifatturiere, estrattive, energetiche, idriche, forestali, agricole, secondo criteri perequativi che tengano conto del valore occupazionale delle stesse.

nelle more della legislazione nazionale in materia, si intende introdurre il criterio di un’imposizione locale di vantaggio per le attività ad alto valore occupazionale che tenga conto della rilevanza sociale della stessa occupazione e del mantenimento od aumento della stessa in processi di ristrutturazione funzionale delle attività

XI. Incameramento diretto, previa concertazione con lo Stato, di una quota parte delle accise alla produzione di idrocarburi e fonti energetiche in genere, in alternativa all’aumento diretto delle royaties.

vedi parte idrocarburi

XII. Studio di azzeramento o parziale rimborso, a carico della Regione, dell’IVA dovuta per la produzione di prodotti agricoli regionali realizzati in conformità al principio di incontaminatezza.

la percentuale IVA dovuta per i prodotti agricoli è, salvo variazioni, del 4% e crediamo che in tema di incentivo ed aiuto alla riconversione del sistema produttivo verso produzioni biologiche in linea con il dettato di incontaminatezza, una presa in carico della stessa IVA da parte dell’ente regione possa essere elemento di stimolo determinante per il settore e, in caso di specifico accordo da perseguirsi con lo stato, portare ad una sottrazione della stessa percentuale per l’acquisto da parte del consumatore finale così determinandosi un calo del prezzo finale

XIII. Trasformazione, nelle more della legislazione nazionale, della attuale tassa sui rifiuti (od equivalenti) in tariffa (vedi parte – rifiuti solidi urbani) con sistema di compensazione tra comuni, consorzio regionale ed ente regione.

per i dettagli invitiamo alla consultazione di quanto al nostro piano rifiuti regionale

XIV. Studio ed eventuale introduzione di un coefficiente economico familiare da applicarsi alle imposte locali.

proposta legata all’individuazione di un coefficiente economico (e così sociale) che tenga conto di parametri globali e locali (componenti del gruppo familiare individuati per età e condizione lavorativa, redditi del nucleo anche non in presenza di convivenza familiare, di titolo di possesso dell’abitazione, di condizioni sanitarie, livello di istruzione, residenza in zone svantaggiate, mezzi di trasporto posseduti e veicolarità generale, assistenza ricevuta, etc.) per indicare con chiarezza, ed in relazione alle condizioni territoriali, lo stato di disagio relativo od assoluto delle famiglie e diano così possibilità di individuazione delle forme di sostegno al reddito, oltre i coefficienti determinati dai parametri ISEE che spesso non corrispondono alle realtà locali.