comunicato stampa del forum italiano dei movimenti per l’acqua

Comunicato stampa (tratto da hiperlink “acqua bene comune”)

I movimenti internazionali fanno fallire il Forum Mondiale dell’Acqua di Istanbul

Il messaggio comune riportato dagli organi di stampa nazionali ed internazionali che parlano del fallimento del 5° Forum Mondiale delll’Acqua mette in risalto il lavoro del Forum Alternativo, che ha saputo sintetizzare le battaglie delle tante vertenze locali, dei movimenti sociali e delle organizzazioni ambientaliste, che in ogni parte del mondo, in questi anni, hanno lottato per il diritto all’accesso all’acqua e spesso riscosso successi nel contrasto alle forme di privatizzazione dell’acqua.

Che il Forum Mondiale dell’Acqua non abbia riconosciuto l’acqua come diritto umano non ha stupito nessuno, tantomeno chi come noi non ha mai riconosciuto la sua legittimità. Un’istituzione serva della Banca Mondiale e delle multinazionali non avrebbe mai potuto, ne ha mai espresso la volontà di raggiungere tale traguardo.

Uno degli obiettivi politici che ha animato i lavori del Forum Alternativo di Istanbul è stato quello di creare una spaccatura all’interno dei partecipanti al Vertice mondiale che ne mettesse in evidenza le gravissime ed insostenibili contraddizioni.

I 26 paesi che hanno dissentito dalla linea imposta dal Consiglio Mondiale dell’Acqua, firmando la dichiarazione alternativa che proclama l’acqua come diritto umano; i 16 Paesi che hanno riconosciuto l’illegittimità del Forum Mondiale; l’altissima partecipazione di istituzioni – governi locali, ministri, parlamentari europei e turchi, rappresentanti dell’Onu fra cui il Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU Miguel d’Escoto che ha formalizzato la sua posizione con una lettera – che hanno contribuito ai lavori del Forum Alternativo; la copertura mediatica internazionale che ha parlato dell’illegittimità del Forum ufficiale: sono tutti indici di come questo Quinto Forum Mondiale per l’Acqua sia fallito soprattutto grazie alla pressione di un movimento mondiale in difesa dell’acqua che oltretutto ha voluto essere presente al fianco dei movimenti turchi e curdi nella loro lotta contro il progetto GAP, e che ha ormai una fisionomia e una capacità politica definite e contundenti, in particolare nel panorama di declino del modello economico neoliberista, che sta dimostrando i suoi limiti e la sua crisi.

Come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, torniamo in Europa con un panorama peggiorato – vista l’ultima risoluzione del Parlamento Europeo riguardante l’acqua – e sono solo due, fino ad ora, i Paesi europei firmatari delle dichiarazioni alternative.
Ma torniamo forti di questi successi, che dobbiamo essere capaci di valorizzare in vista delle prossime elezioni europee.
Una priorità – vista l’importanza che ricopre l’Europa nel panorama strategico delle multinazionali dell’acqua – che è stata assunta da tutti i movimenti presenti al Forum Alternativo di Istanbul e che deve vedere la neonata Rete Europea agglomerarsi con nuove energie attorno a questo comune obiettivo.

Un sintesi di quanto avvenuto a Istanbul è racchiusa nelle parole pronunciate da Maude Barlow, Senior Advisor on Water Issues per l’Onu: “Abbiamo detto chiaramente in faccia a questi signori che il Forum è illegittimo, indemocratico, scorretto. Sono imbarazzati, disorganizzati, confusi. Noi abbiamo vinto!”.

Roma, 31 Marzo 2009

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua