miserabili poveretti

alcuni miserabili “poveretti” della politica lucana, non contenti forse di aver contribuito in via diretta e collaterale a quel più generale malessere nei confronti della stessa politica che serpeggia ormai come un’influenza in questa regione ed in tutto il paese (e che risulta difficile attribuire alle sole accuse di beppe grillo, quasi che costui abbia inventato dal nulla un problema inesistente e che invece esiste – eccome se esiste!!!), si spingono ora ben oltre quell’istinto di sopravvivenza del proprio patrimonio politico-genetico all’interno di simboli che senza idee rimangono appunto simboli – e quindi icone – e pratiche di gestione del consenso che sfruttano la buona fede degli aderenti per fini che, per rimanere nell’elegante, definiremmo come “personali”, il tutto nelle more di una campagna elettorale che metterà a dura prova alcune “identità”, e si avviano nel campo minato dell’illazione e della scorrettezza umana prima che politica, offrendo candidature persino ad aderenti del nostro movimento che sono già impegnati in prima persona con le nostre liste comunali e provinciali

tutto eventi questi che ci si aspettava potessero accadere e che, pur stigmatizzandoli come cattivi esempi di pratiche che sarebbero da evitare per ridare alla politica quella dignità perduta, erano stati ampiamente previsti forse più per via di una naturale diffidenza verso “certi soggetti” che per un’appetibilità del nostro movimento che rimane invece del tutto impermeabile a suadenze e comparizie d’altri tempi e d’altri bassi imperi…qualcuno obietterà che accadendo adesso, in questo momento, sono cose che riguardano il presente…ebbene noi guardiamo già oltre da molto tempo e ci proiettiamo in un futuro che vorremmo libero da questi “accadimenti” ed orientato a quella comune ricerca di soluzioni ai problemi della nostra terra e della nostra gente che prima che essere di destra, di centro o di sinistra, sono problemi che riguardano l’intera comunità lucana

il nostro movimento, contrariamente ad alcune idee che per qualche tempo hanno parassitato senza affatto attecchire, è nato sin dal suo apparire come una trasversalità non all’esistente politico, ma alla società lucana intesa nel suo valore assoluto, quindi come comunità, ed il sottoscritto non ha mai fatto mistero nei suoi scritti, nei suoi interventi, nei comunicati stampa di volersi rivolgere ai cittadini lucani per riuscire a ritrovare – o a trovare forse per la prima volta – con loro il senso di una cittadinanza più ampia e partecipata di quanto invece decenni e più di politica dell’affidamento avessero consegnato ad una società che necessita proprio di fronte ad i propri problemi comuni di trovare risposte comuni, risposte cioè in cui il collettivo diviene individuale, e viceversa, in un sistema di auto-consapevolezza di essere in ogni caso gli uni legati ai tutti per il semplice fatto di vivere “ora e qui” questa terra

qualcuno forse non comprende e ce ne dogliamo, dacchè una comunità accoglie e non mai rifiuta, si confronta e non mai sfugge al confronto, si permea di esistenze ed idee altre in un mutuo rapporto di scambio e non mai si arrocca nell’identitarismo localistico che chiude all’altro, ma non siamo apostoli e non vogliamo esserlo e non pretendiamo di convertire nessuno (come altri invece credono possibile sulla scorta di “furbizie” dietrologiche ed eccessi di auto-stima mai realmente messi alla prova nel confronto con il sociale prima ancora che con il politico)….semplicemente noi siamo e continuiamo ad essere con umiltà e senza vanagloria portatori di un senso critico necessario per la maturazione della società insieme ad altri sensi critici che ricercano il confronto e non di istanze di parte preconcette e chiuse ad ogni dialogo che non preveda il vassallaggio delle identità come base necessaria di una dialettica che in nuce porta alla servitù delle idee e delle pratiche, in questo nè più nè meno ingombrante della prassi di ogni formazione politica tradizionale

le miserie degli uomini e delle donne non sono miserie del genere umano, sono miserie personali certo più da compatire che da condannare, ma dai cui effetti nefasti ed untuosi occorre comunque tenersi lontani…abbiamo altro da fare!!!