Verità e complessità

“Perché la cronaca… è stata analizzata, sfruttata, manipolata, è vero, in tutti i modi possibili suggeriti dalle norme del consumo, ma non collegata con la “storia seria”, non resa, cioè, significativa?Perché rapine, rapimenti, criminalità minorili, effettivi coprifuochi, furti, esecuzioni capitali, omicidi gratuiti, sono in concreto “esclusi” dalla logica e comunque mai concatenati?Ora, quando si saprà, o, meglio, si dirà tutta intera la verità del potere di questi anni, sarà chiara anche la follia dei commentatori politici italiani e delle elitès colte italiane. E quindi la loro omertà.Del resto tale “verità del potere” è già nota, ma è nota come è nota la “realtà del Paese”: è nota cioè attraverso un’interpretazione che “divide i fenomeni”, e attraverso la decisione irrevocabile, nelle coscienze di tutti, di non concatenarli.Non praticare più la “divisione dei fenomeni” rendendoli, così, logici in un tutto unico, significherebbe rompere – e certo pericolosamente – una continuità”.

Pier Paolo Pasolini  

I  luoghi subiscono processi di trasformazione e di sviluppo non condivisi con le comunità locali ed attuati in base a considerazioni ed analisi superficiali o settoriali che non riescono o non vogliono vedere la complessità dei problemi in campo.

Così una classe politica oligarchica, lasciandosi trasportare dal senso comune e da paradigmi costruiti dall’informazione di massa, decide la sorte dei territori, delle persone e del pianeta.Ora le motivazioni di questa cecità delle classi dirigenti che è diventata cecità di massa, possono essere le seguenti:

–          sono incapaci, nel senso che non possiedono la capacità di ragionare in modo complesso e sistemico e ritengono di potere risolvere un problema complesso, che sottende mille altri problemi connessi tra di loro, attraverso un’unica semplice soluzione, come si dice in gergo popolare “tagliata con l’accetta”;

–          non vogliono, coscientemente, risolvere tutti i problemi, almeno non quelli che richiederebbero soluzioni da pensare a lungo termine, oppure che possano in qualche modo danneggiare gli interessi dei poteri economici legali e illegali, i cui confini sono ormai contaminati e confusi (multinazionali, banche, finanza, grandi industrie, mafie di ogni genere, poteri massonici, etc), ai quali purtroppo politici e dirigenti di questo paese sono legati;

–          mantengono di proposito alcuni problemi irrisolti – occupazione, inquinamento, rifiuti, deficit, delinquenza da strada, non applicazione delle leggi e delle regole – o ne creano alcuni – città e quartieri invivibili, traffico e smog, mancanza di servizi sociali, incremento della disoccupazione, occupazione precaria, etc. – o ancora danno risalto e spettacolarizzano altri, con la complicità totale dei mass media asserviti – crimini di immigrati, fatti di cronaca nera quotidiana, improvvisi rischi di virus o epidemie, etc., in modo da controllare i cittadini, renderli insicuri, dipendenti e assoggettati a un’informazione falsa o tendenziosa;

–          banalizzano o frammentano i problemi per impedire di comprendere verità che sarebbero chiare se tutti i pezzetti di quei problemi fossero connessi l’uno a l’altro come le tessere di un puzzle: si possono conoscere le singole tessere ma guai a comporre il puzzle…

Un esempio della falsificazione e della banalizzazione dei problemi, in modo che non si possa mai cogliere la complessità ed i nessi tra le cose ma solo una cosa staccata dalle altre, è il modo in cui viene analizzato e comunicato ai cittadini il problema energetico, sia da parte dei partiti, nessuno escluso, sia da parte di televisione e stampa, con qualche rara e relegata eccezione… CONTINUA… 

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