dalla rete: moneta locale

ricevo dalla rete e pubblico:

buongiorno a tutti.

mi chiamo daniele sono iscritto al meetup di potenza da pochissimo ma, purtroppo non ho potuto partecipare agli ultimi 2 meetup che per me sarebbero stati gli unici.

comunque seguende o per lomeno interessandomi le informazioni del blog di grillo non ho potuto fare a meno di arrivare a questa di COMUNITà LUCANA.

avrei una domanda, magari non pertinente all’iniziativa ma, la pongo lo stesso:

a quanto pare ci si avvia al federalismo quindi più autonomia alle regioni ?! cosa ne pensate del signoraggio ? c’è una remota possibiltà che si possa considerare la sovranità monetaria non seguendo direttive statali ?

la tesi del prof. giacinto auriti , depositata e mai discussa in parlamento dal punto di vista tecnico si potrebbe affrontare in regione?

mi piacerebbe sapere il vostro parere etico e soprattutto tecnico..

best regards.

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caro daniele, grazie per la tua mail che affronta una tematica interessante e che non esula affatto dal “core” (passami l’anglicismo) delle nostre tematiche, occupandoci noi di tematiche locali, quali il petrolio, che per lora natura sono internazionali, e di tematiche intermnazionali, quali il signoraggio (abbiamo linkato un interessantissimo video sull’argomento e ne parleremo ancora), che divengono per loro natura tematiche locali

sul signoraggio non avrei altro da esprimere su quanto già espresso da tanti con dovizia di competenze tecniche che il sottoscritto possiede solo in parte, essendo la tematica della politica monetaria una materia estremamente specifica (anche se poi abbiamo imparato a conoscerne le falle artatamente aperte da un sistema finanziario astuto e potente che di fatto tiene in scacco il mondo), ma sul tema della sovranità monetaria che potrebbe o meno non seguire direttive statali (che poi è il tema delle monete locali) qualcosa vorrei dirla

non credo affatto alle unità monetarie locali in sostituzione o concorrenza dell’unità europea per una serie di ragioni:

  1. vigendo un sistema internazionale del commercio (condannabile od esecrabile finchè credi, ma esistente e non certo da oggi) ed essendo il sistema attuale della produzione basato sulla trasformazione di semilavorati di ogni genere (dalle paste alimentari alle lastre di acciaio), una moneta locale che pur volesse limitare il suo valore di scambio alle produzioni strettamente locali, avrebbe un campo ridottissimo di azione proprio in conseguenza di processi produttivi che non si esauriscono, tranne pochi casi, nella coincidenza perfetta tra materia prima ed origine della stessa, trasformazione da materia grezza in semilavorato e da questo in prodotto finito, utilizzo del bene prodotto…detto in altri termini se un’azienda locale deve produrre un materasso destinato al mercato locale, ma utilizzando lana proveniente da un altra zona del mondo, l’eventuale beneficio che la moneta locale (priva quindi di scambiabilità sui mercati monetari internazionali) produrrebbe sulla stabilità dei prezzi dei materassi, verrebbe ad essere del tutto annullato nel regime di cambio a cui la moneta locale dovrebbe sottoporsi nell’acquisto della materia prima lana, rientrando così del tutto nel mercato nel mercato finanziario e ricominciando il ciclo che tutti conosciamo
  2. il problema dell’inflazione è si riferibile alle regole imposte dal signoraggio, ma attiene in buona parte alle fluttuazioni tra domanda ed offerta anche su base strettamente locale…se per l’acquisto di un bene ricercato dal mercato, ma non presente in quantità tali da soddisfare la richiesta, aumenta la quantità di denaro occorrente per l’acquisto del bene stesso, il meccanismo di aumento del costo è fonte della necessità di procurarsi più denaro per soddisfare il bisogno, quindi ho si tagliano altri bisogni per soddisfare quel primo, creando magari difficoltà ad altri settori, o ci si ingegna a procurarsene in modo legale o attraverso una maggiore quantità di disponibilità al lavoro (straordinari “obbligati”, quindi servaggio della propria prestazione di opera) o attraverso una supervalutazione del proprio operato o prodotto che riprodotta in scala sociale produce appunto inflazione….e poichè nessuno vorrebbe interrompere a proprie spese un simile circolo vizioso, le prospettive sono o qualcuno che paga per tutti alla fine della catena, una classe sociale o magari gli abitanti di un paese del terzo mondo attraverso l’esternalizzazione del costo, o un ente di controllo riconosciuto che interrompe la catena fissando dei parametri obbigatori di prezzo, delle tariffe quindi che trasformano la società in qualcosa d’altro (cosa che ben può accadere, ma la cui trasformazione non può essere fissata da condizioni economiche, richiedendosi semmai condizioni politiche ed accettazione democratica al cambiamento)
  3. esiste una condizione che attiene al valore intrinseco del denaro ed alla sua convertibilità in un bene fisso ed inalterabile da diversi fattori…per secoli si è usato l’oro come diretto valore intrinseco della moneta (che era essa stessa in oro), ma ciò era troppo limitante o per via dalla scarsità della materia prima o estremamente variabile, stante la possibiltà di trovare nuovi giacimenti o di depredare popolazioni che ne possedessero (dovrei forse ricordare che all’epoca della colonizzazione spagnola, l’ingresso sul vecchio continente di quantità di oro proveniente dal sudamerica causò notevoli instabilità economiche che potrebbero a vbuo ragione definirsi come crisi inflazionistiche), sostituendosi con il tempo il valore intrinseco dell’oro con un controvalore basato sulla disponibilità di riserve auree di ogni paese, ritornando comunque alla base del problema che era appunto la scarsità di materia prima oro…devo dire che oggi le riserve auree si sono volatilizzate nei mercati e la possibiltà di ricostituirle per ridare stabilità all’emissione di denaro in controvalore sono del tutto evanescenti o semplicemente troppo esose per diversi fattori
  4. la moneta locale non ha, per tante ragioni delle quali qualcuna esposta ai punti precedenti, alcuna utilità nel sistema di commercio e produzione attuale basato sul controvalore in dollari di ogni altra moneta (accordi di bretton woods), necessitando di una riconversione totale delle economie impossibile ad attuarsi solo localmente, se non in modalità estremamente limitate (seppur importanti)

potrei continuare ancora, ma non arriveremmo al punto importante della faccenda…a me personalmente interessa poco che la moneta sia locale o sia l’euro o magari il dollaro…a me interessa che le regole del liberal-capitalismo finanziario e globalizzato che fa una crisi di sistema che pagano gli altri, i ricatti delle multinazionali che fanno colonizzazione, i comportamenti padroni dei salotti del potere che fanno pensiero unico, le menzogne della politica che finge un’indipendenza di giudizio e spinge nella direzione di un’ineludibiltà del sistema stesso e nella direzione della riduzione delle tematiche politiche da vertenza democratica a querelle da customer satisfaction, le collateralità della sottopolitica che fanno truppe cammellate in soccorso al vincitore terminino ed al più presto per avviare il mondo ad un sistema di relazioni tra gli uomini che si fondino sul denaro come oggetto di scambio e non come ragione di vita, che abbiano alla base i diritti e le ragioni dei tanti contro gli interessi dei pochi, che stabiliscano un rapporto corretto tra attività umane e pianeta terra (perchè anche questa nostra regione ne fa parte di quel pianeta!)…e so che per farle terminare non c’è che una strada, la democrazia reale ed una richiesta inequivoca e forte di giustizia che è fatta di diritti, ma anche di doveri, a cominciare da quelli civici…se poi il gelato che mangerò domani lo pagherò tre “lucani”, due dobloni, un euro o mezza corona poco importa. l’importante è che sia sano, buono, vero e che il prezzo per poterlo leccare lo debba pagare io con il mio lavoro onestamente e giustamente retribuito e non qualche povero essere umano che vive in uno dei tanti sud di un mondo che ha sempre e maledettamente un solo nord…e fuori da ogni retorica, io vorrei cominciare da casa mia!!!

2 pensieri su “dalla rete: moneta locale

  1. è vero non ho pensato al fatto che saremmo vincolati nella nostra regione per ciò che riguarda il commercio.. ma non le risulta che altre regioni valutino questo? lo SCEC

  2. ma che mi dai del lei?… 🙂
    stasera se posso riprendo altri dettagli, altrimenti nei prossimi giorni avremo modo di ritornarci

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