Influenza: nuovi casi, pronti alla pandemia

30 aprile 2009 – Allo scattare della fase cinque dell’allerta pandemico, decisa ieri sera dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), tutti i Paesi oggi sono chiamati a mettere in atto le contromisure anti-pandemia. La stessa definizione di fase 5 dell’Oms scatta infatti quando è chiara la trasmissione da uomo a uomo (anche secondaria) in almeno due Paesi in una regione dell’Oms: è un forte segnale che la pandemia è imminente, come ha detto anche il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, e che è urgente mettere a punto organizzazione, comunicazione e ottimizzazione delle contromisure necessarie. “Il virus dell’ influenza evolve rapidamente”, ha osservato, ma è anche vero che “le misure adottate per fronteggiare il virus dell’ influenza aviaria sono state un investimento” e che, grazie ad esse, il mondo non è mai stato “così pronto” ad affrontare una pandemia di influenza.Prepararsi alla pandemia – Mentre si continua ad osservare il comportamento del virus, é intanto arrivato il momento di agire: il direttore generale dell’Oms ha esortato tutti i Paesi ad attivare i piani di preparazione alla pandemia e ha chiesto alle ditte farmaceutiche di aumentare la produzione di antivirali. Delle contromisure parleranno oggi i ministri della Salute europei, riuniti a Lussemburgo.Intanto gli esperti stanno lavorando al vaccino – Il direttore del Centro di ricerca Novartis sui vaccini, Rino Rappuoli, ha detto: “dobbiamo essere pronti a produrre un vaccino entro l’autunno-inverno, quando il pericolo pandemico potrebbe essere più forte. Ma credo che saremo in grado di produrlo entro quella data”. Nel frattempo i Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc) hanno raccomandato di tenere i malati per sette giorni in isolamento. E in Messico, punto di partenza della nuova influenza, il numero dei morti è salito a otto, mentre il governo ha chiesto dal primo al 5 maggio “la sospensione di lavori e servizi non essenziali” per evitare il più possibile la diffusione della malattia.Le vittime – In Messico il numero delle persone contagiate dal virus è salito a 99, incluse 8 persone morte (finora si era parlato di 7), mentre ci sono altri 17 decessi sospetti, per un totale pari a 176 casi. Dopo l’allarme lanciato dall’Ue, che annuncia numerosi decessi, arriva la conferma dei primi casi accertati in Svizzera e Olanda. Un nuovo caso anche in Serbia. Cautela per ora da parte di Parigi dopo che una bimba di 9 anni, rientrata da un viaggio in Messico, è stata ricoverata d’urgenza dopo un malore. Le autorità sanitarie francesi anticipano che un primo caso di influenza da suini sarà “molto probabilmente” confermato nelle prossime ore.Dimesse le due donne napoletane –  Le 63enne messicana e la 34enne donna di Marano hanno così lasciato le stanze sterili del Cotugno: “La psicosi – conferma il direttore sanitario del Cotugno Cosimo Maiorino – è passata”. Le due stanze sterili dell’ospedale napoletano sono ora pronte ad ospitare eventuali nuovi casi sospetti. “Le due stanze sterili sono dedicate solo una persona alla volta – spiega Maiorino – e per questo il turn over è stato rapido. In più nei due casi di ieri siamo stati molto zelanti: per questa patologia il protocollo del ministero ha previsto anche la contumacia domiciliare. Quando infatti non comporta una patologia respiratoria importante, il paziente può essere trattato anche a casa”Il Messico si ferma – Il governo ha inoltre deciso di bloccare l’attività della pubblica amministrazione in tutto il paese tra il primo e il 5 maggio, quale misura per rafforzare la prevenzione. I dati sono stati resi noti durante una conferenza stampa presieduta dal ministro della sanità, José Angel Cordova, il quale ha tenuto a precisare che delle 99 persone contagiate, “91 stanno bene”. Nella conferenza stampa, Cordova era accompagnato dal ministro alle finanze, Agustin Carstens, secondo il quale il Pil messicano avrà un calo tra lo 0,3% e lo 0,5% a causa dell’impatto della crisi sanitaria.“Molti decessi nell’Ue” – “Sì, qualcuno morirà a causa di essa. Non è questione di se qualcuno morirà, ma di quanti moriranno. Saranno centinaia, migliaia o decine di migliaia? Non conosciamo le dimensioni di questa pandemia, ma l’Europa è pronta più che mai”, ha detto il direttore generale per le politiche della salute e dei consumatori della Commissione Ue, Robert Madelin. Madelin ha detto che in Europa il vaccino potrebbe essere pronto in 100 giorni e che la Commissione non proporrà il bando dei viaggi in Messico nella riunione di oggi dei ministri europei della salute, ma piuttosto un invito alla prudenza per i viaggiatori.