corruzione!!!

Caso Mills: per giudici venne corrotto da Berlusconi  Silvio Berlusconi in questo processo non c’era, perché la sua posizione è stralciata in attesa che la Consulta valuti la costituzionalità del Lodo Alfano. Il fatto, però, di essere presunto concorrente necessario nel reato di corruzione in atti giudiziari rende il premier il “convitato di pietra” nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici di Milano hanno condannato a quattro anni e sei mesi l’avvocato inglese David Mills. Mills, infatti, mentre il processo al premier è sospeso, è stato condannato perché, per i giudici, agì “da falso testimone” per “consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento” di “operazioni societarie e finanziarie illecite”.  La corruzione – E’ accertato, per la Corte, che quei 600mila dollari ricevuti dal marito separato del paymaster-general del governo Brown, Tessa Jowell, provenivano dalla Fininvest ed erano destinati a far sì che Mills mentisse o fosse reticente, nel ’96 e nel ‘97, in due vecchi processi milanesi riguardanti il gruppo televisivo: quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza e All Iberian. “Il fulcro della reticenza di David Mills – annotano i giudici nelle oltre 370 pagine di sentenza -, in ciascuna delle sue deposizioni, sta nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società off-shore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti”. I 600 mila dollari, promessi nel ’99 e avuti nel 2000, ”dopo che aveva svolto il suo compito”, provenivano da Carlo Bernasconi, allora manager Fininvest, deceduto nel luglio di un anno dopo. Bernasconi era “persona che agiva in nome e per conto di Silvio Berlusconi”.  La somma cercò di essere nascosta attraverso “un’artificiosa, tanto opaca quanto raffinata modalità di trasferimento” ai conti di Mills. Una modalità che è “di per sé indicativa della illiceità della complessiva operazione”, e che utilizzò “spazi di volta in volta creati nei contenitori finanziari (che in questo processo sono stati chiamati “brocche” o scatoloni, che potrebbero comunque chiamarsi centrifughe di lavatrici) prima di arrivare al corrotto nel marzo del 2000…”.  Nel motivare l’entità della condanna di Mills, i giudici, presieduti da Nicoletta Gandus, che Berlusconi ricusò senza esito, sottolineano “l’oggettiva gravità della condotta, di assoluta rilevanza nei procedimenti in cui è stata posta in essere, anche in ragione della qualità e del numero dei reati” giudicati in quei due processi. Da Mills vi fu un’ “inflessibile determinazione” nel progettare e commettere il reato, la cui “assoluta rilevanza” è motivata anche del “ruolo istituzionale di alcuni dei soggetti imputati nei procedimenti penali in cui David Mills rendeva falsa testimonianza”.