Qualcuno scrive ai ministri, qualche altro avvia collaborazioni….

 NUCLEARE E PETROLIO, SANTOCHIRICO SCRIVE AL MINISTRO PRESTIGIACOMO

Il vice presidente della Giunta regionale e assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, affinché si adoperi per ripristinare il ruolo e le competenze delle Regioni in materia ambientale, soprattutto a seguito dei provvedimenti che riguardano la realizzazione di centrali nucleari e le attività estrattive. Di seguito il testo della lettera. “Gentile Ministro, nei giorni scorsi il Governo ha approvato il cosiddetto “decreto anti-crisi”, che introduce, tra l’altro, norme in materia di interventi urgenti per la realizzazione di centrali di produzione di energia e per le reti di distribuzione. Il provvedimento, come è noto, esautorava, di fatto, il ruolo del Ministero dell’Ambiente, nonché quello delle Regioni e degli Enti locali nel delicato iter autorizzativo.
Lei ha rivendicato, con determinazione e con tenacia, le prerogative del Suo Ministero, ottenendo l’approvazione da parte del Governo di un successivo decreto che ripristina le competenze del Ministero.
Tuttavia, non è la prima volta che provvedimenti legislativi introducono novità tali da sopprimere, di fatto, le prerogative in materia ambientale. E’ accaduto con l’approvazione della legge sullo Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese, che, oltre a fissare i criteri per la localizzazione e costruzione di centrali nucleari e di stoccaggio e deposito delle scorie, cambia radicalmente la normativa in materia di estrazione di idrocarburi. Le Regioni vengono esautorate delle loro competenze e vengono meno, altresì, le garanzie per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio: adesso i permessi di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi possono essere
rilasciati senza l’Intesa Stato-Regione, bensì con un procedimento unico in capo all’Amministrazione dello Stato, mentre la Valutazione di impatto ambientale – richiesta soltanto per le attività di perforazione – è ora affidata all’Unmig, ufficio periferico del Ministero dello
Sviluppo economico, non soltanto sottraendo la competenza alle Regioni, ma anche negandola al Suo Ministero.
Queste norme sono, evidentemente, inaccettabili. Occorre, al contrario, prevedere il coinvolgimento pieno e sostanziale delle Regioni, riaffermando il principio di autoderminazione dei territori e delle comunità, per cui le Regioni devono poter esprimere pareri vincolanti sotto il profilo della Valutazione di impatto ambientale.
Ci attendiamo da Lei un gesto di coerenza. Come ha difeso le prerogative in materia ambientale a favore del Suo Dicastero, lo faccia anche a favore e a sostegno di quelle delle Regioni. Solo chi si occupa e preoccupa istituzionalmente di ambiente, a livello statale come a livello regionale, può difenderne e tutelarne le ragioni.
Del pari, riteniamo che in materia di impianti e siti nucleari, le Regioni debbano poter esprimere il loro pare vincolante sia in sede di Via che in sede di Intesa. Lo diciamo per difendere principi costituzionali, perché sul piano politico eravamo e siamo contrari all’opzione nucleare.
La Basilicata si è già espressa, con la massima fermezza, contro la possibilità di ospitare un sito nucleare. E non soltanto per ragioni di carattere generale – tutela della salute, sicurezza, assorbimento di risorse – ma anche perché la nostra regione contribuisce già in maniera determinante al bilancio nazionale, assicurando circa il 90% della produzione di petrolio su terraferma ed oltre il 76% dell’intera produzione italiana.
E’ auspicabile, pertanto, un Suo altrettanto determinato e tenace intervento nei confronti del Governo, affinché siano introdotti correttivi sostanziali alla legge “Sviluppo e internazionalizzazione delle imprese”, che, ripristinino il ruolo e le competenze delle Regioni, consentendo di salvaguardare concretamente l’ambiente, i territori e le comunità”.
 

PARTE LA COLLABORAZIONE TRA PARCO APPENNINO LUCANO E ARPAB

05/08/2009 18.55.57

[Basilicata]

Si intensifica il clima di collaborazione fra l’Ente Parco dell’Appennino-Lucano Val d’Agri-Lagonegrese e le istituzioni della Regione. Questa mattina, nella sede di rappresentanza del Parco, presso la Masseria Crisci, il commissario straordinario ing. Domenico Totaro ha incontrato il Direttore Generale dell’Arpab dr. Vincenzo Sigillito, accompagnato da alcuni dirigenti dei suoi uffici. L’incontro, disteso e cordiale, ha registrato una identità di vedute tra i presenti sui temi affrontati, in particolar modo sulla necessità di conciliare la protezione dell’ambiente con la corretta fruibilità del territorio del Parco. Questione centrale dell’incontro è stata, poi, la richiesta da parte del commissario di acquisire i dati che l’Arpab costantemente rileva dal territorio, per rafforzare l’informazione verso le popolazioni del Parco. Il commissario ha proposto, tra l’altro, l’implementazione di un sistema di biomonitoraggio, lo sviluppo di un modello di dispersione degli aeroinquinanti da applicare a fini predittivi e di ottimizzazione della rete di monitoraggio e creazione di infopoint ambientali attraverso cui l’utente potrà acquisire direttamente sul campo informazioni sullo stato dell’ambiente unitamente all’organizzazione di pubbliche manifestazioni divulgative. Il Direttore Sigillito, nel concordare ed apprezzare le proposte del Commissario, ha presentato una breve memoria sulle azioni in corso dell’Arpab in Val d’Agri, anticipando l’installazione a breve, presso il Centro Oli di Viggiano, di una seconda centralina per il monitoraggio della qualità dell’aria.

L’assessore Santochirico scrive ai Ministri… ma prima di continuare nel commento, vale la pena di rinfrescare la memoria ai lettori del blog: l’argomento (basta cliccare qui e qui) è già stato trattato e le nostre posizioni rimangono invariate.Perché, allora, riprendere il discorso? Beh, semplicemente perché si può pensare a due vie di interpretazione del fatto in sé, ossia:

  1. Se fossimo malpensanti (riferendoci ad un adagio del senatore a vita Giulio Andreotti che recita, più o meno, così: “So che pensare male è peccato, ma ci si indovina sempre”), potremmo interpretare il tutto come un inizio di una campagna elettorale che si prannuncia lunga e tormentata. Una campagna elettorale che si articolerà anche cercando di cavalcare l’onda delle tematiche che non appartengono a questa classe politica (tutta) che ci governa, ma che questo Comitato, e Comunità Lucana – Movimento no Oil, portano avanti da qualche tempo. Probabilmente c’è il sentore che la gente stia cominciando a capire che, a differenza di quanto ci hanno detto finora (Vattuttobbbeneeeeee), le cose non stanno proprio così… e si cerca di correre ai ripari. O, magari, come un sentirsi mancare la terra sotto i piedi; magari rendendosi conto del fatto che essersi appiattiti troppo sulle posizioni a tutto vantaggio delle Multinazionali e a nessun vantaggio per la popolazione di Lucania (che continua a non vedere neppure da lontano quello sviluppo tanto strombazzato negli anni precedenti) non ha dato i risultati sperati.
  2. Se, invece, volessimo credere che si tratta assolutamente di buona fede, dovremmo essere contenti del fatto che ciò che il Comitato No Oil da più di un anno e mezzo, e Comunità Lucana – Movimento no Oil da qualche mese, vanno urlando, comincia a fare presa anche su coloro che, fino a questo momento, ci avevano bollati come Fondamentalisti, nymbisti e via discorrendo.

Ora, anche alla luce di ciò che abbiamo riportato circa la collaborazione tra Arpab e parco Valdagri-Lagonegrese, per quale delle due ipotesi pensate che siamo orientati?

P.S. A proposito delle dichiarazioni di Sigillito, mi pongo una domanda: Cosa diavolo è un modello di dispersione degl aeroinquinanti di cui vorrebbe organizzare lo sviluppo? Sarà mica uno dei tanti misteri che si aggiungono ai misteri delle centraline di monitoraggio che ci sono, non ci sono, ci saranno, ci sono sempre state……

Ai posteri l’ardua sentenza!