Alcune considerazioni sul “problema emigrazione”.

Ricevo via mail dagli amici Nino e Anna Maria, tre interessanti post su una tematica che, nella nostra regione, assume connotazioni drammatiche: l’emigrazione. Li pubblico volentieri

SPORTELLO BASILICATA ESTERO

Il 22 giugno, alle ore 11.00, presso la Sala Verrastro, Dipartimento Presidenza della Giunta Regionale, è stato presentato il progetto “Sportello Basilicata all’Estero”. L’idea è quella di garantire la visibilità del Sistema Basilicata all’estero sull’onda dello slogan “Basilicata senza confini” promosso dal Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo
Attraverso le proprie associazioni regionali all’estero, la Regione Basilicata costituirà una serie di sportelli permanenti che assolveranno la funzione di veicolatori del made in Basilicatacosì da favorire la creazione di contatti tra gli imprenditori lucani residenti in Basilicata e quelli presenti all’estero.
Un modo di rinnovare il ruolo delle Associazioni di Lucani emigrati all’estero, che diventano così, mezzo di sviluppo locale e di processi di internazionalizzazione della regione, attraverso la promozione di relazioni internazionali, di interscambio economico, culturale ed istituzionale con i principali paesi meta dell’emigrazione lucana, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni di lucani emigrati all’estero attraverso lo svolgimento un ruolo attivo all’interno delle associazioni.
Ad oggi, sono stati attivati già due sportelli Basilicata all’Estero, operativi in Argentina, a Buenos Aires, e a Montevideo in Uruguay. Le attività realizzate sino ad oggi hanno visto un ruolo attivo della Regione per quanto riguarda la fase di start up delle due unità operative e, anche nel supporto logistico offerto alle imprese interessate ad un allargamento della propria produzione in mercati esteri.
Le sedi delle Federazioni delle Associazioni di Lucani nel mondo assolveranno anche alla funzione di desk operativi degli sportelli, con il coinvolgimento nei programmi di promozione della Regione Basilicata dei nostri corregionali all’estero.

Il 23 giugno furono presentate le attività caratteristiche degli sportelli, così come il piano della messa in rete dei vari soggetti presenti sul nostro territorio (imprenditori, enti, associazioni, Camera di Commercio) con partner esteri, allo scopo di promuovere l’internazionalizzazione della Basilicata.

Purtroppo l’interesse dei nostri politici di aprire questi sportelli all’estero esclusivamente nell’America del sud è collegato anche alla “disponibilità” a viaggiare dei pezzi grossi come Pietro Simonetti (presidente dei lucani nel mondo). A mio avviso dobbiamo impegnarci a farlo anche e soprattutto in Europa, molto più vicina a noi.

A.L.E.R.

A.L.E.R. Associazione Lucani Emigrati Rientrati, costituita nel 2004 nel capoluogo della regione Basilicata a Potenza, oltre ad essere un punto di riferimento per i lucani emigrati rientrati, vuole essere un veicolo di promozione e di scambi culturali in modo particolare per quei giovani di origini lucani che vogliono conoscere le loro origini, la cultura, la storia, gli usi e i costumi dei loro antenati. Nel rispetto delle leggi regionali che favoriscono i lucani nel mondo e i rientrati. L’associazione A.L.E.R.si propone come unica rappresentante dei lucani nel mondo, adesso in Basilicata, ad avvicinare le giovani generazioni di lucani e discendenti sparsi nel mondo con iniziative di scambi culturali nella nostra regione e nei paesi dove si richiede una collaborazione con la nostra associazione. Nel rispetto delle leggi regionali che favoriscono i lucani nel mondo ed i rientrati, l’associazione A.L.E.R. è promotrice delle eventuali esigenze dei giovani lucani che desiderano conoscere meglio la terra dei loro avi con iniziative di sostegno e di aiuto nella realizzazione di progetti da concretizzare con la collaborazione delle associazioni lucane nel mondo e la regione Basilicata. Nella nostra regione ci sono molte possibilità nei settori del turismo, commercio e piccole imprese, tutelate anche dalle leggi della Unione Europea nel campo della formazione professionale. Ricordiamo alcune leggi regionali che regolano il mercato del lavoro nella nostra regione: legge 29/98; legge 144/99; legge 16/2002; legge 19/2003; legge 33/2003. Le leggi esistono e sono vigenti, mancano solamente le persone o le organizzazioni che si interessino a farle rispettare. il compito A.L.E.R. è far valorizzare le risorse lucane nel mondo rispettando le leggi vigenti che tutelano i giovani lucani e le loro famiglie. Aiutateci a far grande una regione come la nostra, la quale molte volte dimentica che ha figli per il mondo che hanno bisogno di aiuto. Il nostro sogno è far crescere A.L.E.R. con la collaborazione di tutti coloro che si sentono coinvolti.

EMIGRAZIONE LUCANA

Gli italiani sono sempre al primo posto tra le popolazioni migranti comunitarie (1.185.700 di cui 563.000 in Germania, 252.800 in Francia e 216.000 in Belgio) seguiti da portoghesi, spagnoli e greci. Gli italiani all’estero secondo le stime del Ministero per gli Affari Esteri erano nel 1986 5.115.747, di cui il 43 per cento nelle Americhe e il 42,9 in Europa. L’entità delle collettività di origine italiana ammonta invece a decine di milioni, comprendendo i discendenti degli immigrati nei vari paesi. Al primo posto troviamo l’Argentina con 15 milioni di persone, gli Stati Uniti con 12 milioni, il Brasile con 8 milioni, il Canada con un milione e l’Australia con 540.000 persone.
I dati sono raccapriccianti: si parte dai 1.102 emigrati del 1876 ai 53.592 di espatriati dal 1882 al 1887. Negli anni successivi la situazione si aggrava sino a toccare, negli anni 1896 
1903, la cifra di 120.796 espatri, facendo della Basilicata la regione d’Italia più colpita dall’esodo migratorio dopo il Veneto.
In definitiva, tra il 1871 ed il 1911 ben 361.326 lucani lasciano la propria terra per emigrare, con una punta massima di 18.098 emigranti nel 1906. Altri 14.868 partono nel 1912 e l’anno successivo se ne contano 16.156.
Contemporaneamente interi paesi si spopolano e si dimezzano: Pignola passa da 3.600 abitanti del 1881 ai 2.500 del 1901, Laurenzana da 6.200 a 4.000, Calvello da 4.800 a 3.300, Viggiano da 5.400 a 4.200, Brienza da 5.287 a 3.731, Moliterno da 6.983 a 5.408. Anche San Fele, nel circondario di Melfi, è tra i più colpiti: nel 1881 la cittadina conta 9.704 abitanti, nel 1901 ne risultano solo 6.348 e, dopo appena 5 anni, nel 1906 si raggiunge la cifra di 5.482 . Cause molteplici e concomitanti avevano fatto nascere e prosperare l’emigrazione: dalla miseria di larga parte della popolazione alle condizioni dell’agricoltura, dalla distruzione quasi completa dell’attività di allevamento al disboscamento, dalle pessime condizioni idrogeologiche a quelle igieniche, dalla cattiva amministrazione locale alla pressione fiscale.
Purtroppo non è cambiato tanto…