A PROPOSITO DI LAVORO: IN BASILICATA ANCHE UN COLLOQUIO DIVENTA UN’IMPRESA!

L’amico Armando Bronzi ha ricevuto via mail un’interessantissima lettera firmata (ma noi preferiamo non palesare il nome della persona che ha firmato la lettera) al Presidente De Filippo. La pubblichiamo volentieri

 

A PROPOSITO DI LAVORO: IN BASILICATA ANCHE UN COLLOQUIO DIVENTA UN’IMPRESA!

 

Lettera aperta di una giovane professionista lucana al Presidente Vito De Filippo.Gentile Presidente, spero di non disturbarLa troppo rubandoLe pochi minuti del Suo prezioso tempo. Ma vorrei sottoporLe una semplicissima questione di ordine “occupazionale” che accade nella Regione, per la quale Lei si batte per migliorarne le sorti.Ho conseguito da qualche mese la laurea specialistica in Scienze motorie e riabilitative presso l’Università di Chieti-Pescara, dopo quella triennale conseguita in Basilicata. Dopo anni di studio e con l’entusiasmo dei primi momenti nel voler mettere a frutto le proprie professionalità, ho contattato alcune strutture sportive e riabilitative (in virtù della mia specializzazione) per colloqui di rito e il contestuale invio del curriculum vitae.
Una struttura riabilitativa dell’area del Vulture-Melfese (dove risiedo) è stata contattata nel mese di marzo scorso per ottenere un primo colloquio e consegnare il mio curriculum. Mi ero presentata di persona, ma non essendoci il presidente, non ho potuto né discutere né presentare il curriculum stesso.
A successive e reiterate telefonate, mi veniva sempre risposto, con cortesia, che il presidente era molto impegnato oppure era fuori sede, per cui mi avrebbero contattata. Da cinque mesi, quel contatto non si è ancora verificato. Nel frattempo ho ricevuto proposte di lavoro (a termine purtroppo) da strutture dell’Emilia Romagna e in Abruzzo. Dopo una prima telefonata, sono stata invitata a presentare il curriculum per posta elettronica con immediati colloqui telefonici: operazioni queste che hanno richiesto sei giorni al massimo dal primo contatto, sia per la prima che per la seconda proposta di lavoro. Lavoro che ho svolto e sto ancora svolgendo, con buoni esiti.Cinque mesi, dunque, per ottenere una risposta alla mia richiesta di colloquio in Basilicata, contro i sei giorni dal contatto all’assunzione (se pure temporanea) nelle altre regioni. Cinque mesi contro sei giorni: può essere anche questo un metro di misura del divario (e delle distanze) fra regioni diverse, e fra nord e sud, signor Presidente?
Non pretendo risposte né immediate, né eclatanti, visto il periodo e magari i problemi ben più difficili da affrontare. Può bastare una semplicissima riflessione sul perché tanti giovani con bagagli culturali acquisiti in regione debbano (magari contro la loro volontà) lasciare la propria terra e gli affetti più cari, per mettersi alla prova dopo anni di studio.

Grazie del tempo che avrà dedicato
Cordiali saluti
(Lettera firmata)

 

Visto l’interessantissimo contenuto della lettera, la firmiamo anche noi… magari a noi interessa, invece, qualche risposta immediata (o eclatante, fate voi):

Comunità Lucana – Movimento no Oil

2 pensieri su “A PROPOSITO DI LAVORO: IN BASILICATA ANCHE UN COLLOQUIO DIVENTA UN’IMPRESA!

  1. Non si può “disturbare” il nostro presidente De Filippo per cosi poco…
    Sono un padre di famiglia da ottobre 2008 in cassa integrazione e da dicembre 2008 non percepisco piu paga. Ho provato a contattare i nostri “governatori” piu volte. Prima delle elezioni provinciali/comunali scorse addirittura il nostro presidente si è “abbassato” a rispondermi cercando il mio numero di telefono per contattarmi. Prima delle elezioni…Ora la mia posta torna indietro perchè riconosciuta come spam, tanto ho disturbato. Anche l’attuale presidente alla provincia di PZ Lacorazza mi aveva promesso di intervenire, prima delle elezioni…Dopo diversi miei “attacchi” su facebook mi ha scritto che FORSE ERA INTERVENUTO e che FORSE AVEVA RAGGIUNTO QUALCOSA (sono le frasi scritte da lui personalmente), dopo le elezioni…Anche l’ancora assessore regionale Autilio aveva promesso aiuto, prima delle elezioni, dopo…Io non cercavo l’elemosina, volevo solo il loro intervento presso l’INPS di PZ. L’ UNICO addetto al pagamento CIGS della prov. di PZ, il Sig. Sannino, è stato quasi due mesi assente perchè in campagna “elettorale” dopodichè se ne è andato in “ferie” (meritate?) e sulla sua scrivania “dormono” decine di pratiche, e ognuna di essa riguarda una FAMIGLIA in attesa di soldi (la cassa integrazione è un diritto dei lavoratori non una elemosina). A febbraio 2009 membri del goveno regionale e sindacali hanno discusso se mettere a disposizione di noi cassaintegrati dei fondi in attesa della CIGS, dove sono questi fondi? Anche un prepenzionamento per gli ultra 50 era in discussione. Purtroppo questa soluzione è stata adottata SOLO per i dipendenti regionali, ognuno di loro percepisce ca. 20000 euro/anno e nel frattempo riassumono al loro posto dei giovani. Sistemano prima delle prossime elezioni regionali altri “infiltrati politici”. Abito a Viggiano su un mare di petrolio, respiro giornalmente l’aria inquinata dallo stesso, il paese piu RICCO d’Europa, e non si riesce a trovare una soluzione per una famiglia che da mesi è senza soldi. Gli infiltrati politici all’INPS di PZ sono piu potenti dei nostri governatori regionali. VERGOGNA. Sicuramente non riceverò la CIGS prima di Natale 2009, un anno senza soldi. VERGOGNA. Dopo ca 30 anni di emigrazione ho commesso il piu grande errore della mia vita: ritornare in patria. In Germania, da straniero, non sono stato mai umiliato e discriminato come nella terra delle mie origini.

  2. Beh, carissimo Nino… tanto per scherzare, possiamo utilizzare la frase “Nemo profeta in patria”. O, per ritornare seri, affermiamo, senza tema di smentita, che in altri paesi d’Europa, per quanto discutibili possano essere le scelte di politica economica, vige una considerazione nei confronti di chi è nel “giro produttivo” che in Italia (al sud è soltanto un po’ più accentuata la tendenza) non esiste. Senza contare che questo Comitato, e Comunità Lucana, va urlando (nel deserto… speriamo ancora per poco) da diversi mesi (se non anni), di una “Politica della Coppola in mano” che “confonde” (volontariamente, ovvio) il diritto con il favore.
    E’ la politica di queste parti: tenere al guinzaglio tutti, indistintamente, con l’elargizione centellinata di favori per avere il serbatoio di voti utili al momento opportuno. E’ inutile aspettarsi risposte da coloro che hanno fatto di questo sistema un “modus vivendi” e un ottima ipoteca sul proprio futuro politico… bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare duro per cominciare a scalfire (al fine di abbatterlo) il muro che divide la popolazione lucana dai suoi “incapaci” amministratori. Ci stiamo provando… e capiamo la situazione che ci hai illustrato.
    E’ una vergogna!!!!

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