“La minoranza tutta in Consiglio Provinciale di Potenza saluta con favore la volontà della Giunta di scadenzare altre sedute in favore della questione rifiuti. Dimostrazione di come la nostra richiesta di discussione approfondita e dedicata non fosse affatto inefficace. Con minore entusiasmo apprendiamo della votazione contraria all’istituzione di una commissione speciale. Segno di volersi sottrarre nella sostanza alla discussione di merito”. Lo dichiara il coordinatore dell’intergruppo di minoranza, Aurelio Pace, autore con l’opposizione della richiesta di una seduta straordinaria sui rifiuti – quella che oggi ha avuto luogo – il quale coglie subito l’occasione per ringraziare gli amministratori, le associazioni e le organizzazioni ambentaliste presenti questa mattina in aula.
“La sola commissione Provinciale Ambiente, Protezione civile, Risorse idriche, Trasporti – spiega Pace – per la grossa routine produttiva cui è chiamata da sola non basta a distanziare questo Ente dal crinale sul quale, per stessa ammissione del Presidente Lacorazza, si trova. Crinale che poi coincide con tutto il nostro territorio. Per questo eravamo disposti ad istituire una commissione senza gettone di presenza e, quindi, a costo zero per l’amministrazione, perché convinti della necessità di creare un luogo capace della massima concentrazione di sforzo su una che è il caso di chiamare vera e propria emergenza”. Lo dicono i dati: costi di trasporto e smaltimento che lievitano, discariche intasate, inceneritori come quello di Potenza che, allo stato attuale, bruciano solo soldi pubblici e non un solo chilo di rifiuti. Dieci Ordinanze urgenti Provinciali in poco meno di quattro anni.
“La questione rifiuti, invece, è in cima alla nostra agenda da sempre. Continua Pace. Fin dalla prima interrogazione del 24 luglio, nella quale chiedevamo lumi sullo stato di attuazione del Piano integrato provinciale, sulle lamentele di sindaci oberati dai costi sempre più alti e sempre meno controllati della gestione rifiuti, sul possibile intervento della Polizia provinciale per vigilare discariche dalla facile autocombustione e dal volume ballerino”. Fin da allora è stato evidente come la classe politica locale fosse quantomeno distratta su quest’argomento e costretta all’attenzione dalla Ola, Legambiente, dal WWF, come dal comitato NO Oil. Associazioni che da anni palesano una questione rifiuti.
La minoranza auspica che i ritardi e le rincorse cui è stato soggetto il Piano integrato dei rifiuti lascino il posto alla sua piena attuazione ed intende fare quanto è in suo potere per apportare un valido contributo alla risoluzione del problema. Con tale spirito, nei prossimi giorni sottoporrà all’Assessore Macchia un prospetto contenente iniziative e provvedimenti che già ora potrebbero portare ad un incremento della raccolta differenziata, nonché un’analisi sui possibili benefici ottenibili attraverso il ricorso al Pirogas.
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riporto i due comunicati e stigmatizzo l’assoluta incoerenza di un semplice primo dato…ma il consiglio era straordinario, come dice pace (e qui nulla avrebbe ostato ad un intervento esterno, nello specifico nostro) od ordinario come pare di evincere dal comunicato di macchia e come confermato al sottoscritto dal presidente del consiglio sacco (e qui di sicuro il nostro intervento sarebbe stato subordinato ad una richiesta specifica ed all’ordine del giorno)?…che cosa curiosa!!!…un segno di pericolosa confusione od una volontà di non darci modo di intervenire?
mah, nel frattempo andiamo avanti…macchia si dichiara pronto a discutere ancora ma solo dopo la realizzazione dell’impiantistica e la realizzazione delle percentuali indicate dalla legge (il decreto ronchi parla del 35% di differenziata, ma che si sarebbe dovuto raggiungere dal 2003, ed altre leggi nel frattempo si sono aggiunte), cosa che farebbe supporre tempi lunghissimi per una ulteriore discussione, pace dice che altre riunioni ci saranno, io che ero presente al consiglio ho udito il solo lacorazza dire che la commissione ambiente rimane aperta ai contributi e confermare al sottoscritto che lui è per un concetto da noi molte volte espresso e riassumibile nella frase “rifiuti zero”, concetto ampio e di sicuro contraddetto da questo piano che pare orientato alla gestione di un’emergenza come motivazione causale, ma la cui filosofia di fondo pare orientata alla considerazione dell’incenerimento volto alla riduzione dei volumi ed alla produzione di energia (o meglio di certificatì verdi o crediti di emissioni da mettere sul piatto della bilancia di alcuni debiti che la regione contrae in conto terzi), mentre la legge recita testualmente che l’incenerimento rimane l’ultima opzione dopo aver esperito raccolta differenziata spinta e riciclo dei materiali, riduzione attraverso vagliatura, compostaggio e compattamento, ed incenerimento della frazione residua e che la produzione di energia dal rifiuto selezionato (cdr) rimane residuale…la filosofia rimane quindi diversa…in estrema sintesi mi pare che la scelta sia tra il modello roma-malagrotta (tutti ricorderanno report sull’argomento) e l’affare rifiuti traslato attraverso l’interesse dei privati e il modello berlino ed il problema rifiuti risolto o quasi con il 60% di raccolta differenziata reale e comprovata dai consorzi di raccolta di materiali riavviati al ciclo produttivo e la quota restante smaltita in uno (1!!!) termovalorizzatore vero (non quelli italiani che sono inceneritori, come da osservazioni della commissione europea)…la differenza sta nel fatto che la basilicata ha meno di 600.000 abitanti, meno del 10% di differenziata senza alcuna o quasi comprovazione di riavvio al ciclo produttivo dei materiali, un inceneritore funzionante e privato (la famosa “fenice” di melfi, gruppo edf, che brucia anche rifiuti del comparto fiat e purtroppo non solo, con tutte le criticità evidenziate in questo periodo), un inceneritore vetusto (risale agli inizi degli anni ’70 come concept impiantistico e logistico), costosissimo (30 miliardi delle vecchie lire per la costruzione e quasi 3 milioni di euro l’anno di gestione da allora, pure recentemente scontati), mai entrato davvero in funzione se si esclude qualche prova di produzione (per fortuna) e qualche singhiozzo (davvero caro in ogni caso) e soprattutto inutile, quello di potenza, nel cui capitale sociale l’ingresso della francese veolia pare ormai definitivo, berlino ha quasi 6 milioni di abitanti, una raccolta semplice, poco costosa (qui la nostra tarsu, che è una tassa, è già da anni una tariffa), un termovalorizzatore moderno e funzionale (che però presenta sempre le sue criticità a dimostrazione che sulla materia incenerimento non ci sono miracoli o cifre zero), un ciclo interamente pubblico, quindi controllabile
ci ritorneremo, a cominciare dall’audizione che, come annunciato, chiederò oggi stesso in commissione ambiente e vediamo se questa volta il presidente del consiglio palmiro sacco (udc) mi negherà ancora il diritto di esprimere idee e suggerimenti che sono per il bene di questa terra e non certo per lo sventolio di una bandierina!!!…uomo avvisato…
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non credo si tratti di un segno di pericolosa confusione…. o forse sì???? ordinaria o straordinaria????