bolle di schiuma

SCHIUMA (CONFESERCENTI MT) SU ABOLIZIONE DELLE PROVINCE
 
01/11/2009 11.46.10
[Basilicata]

Nelle scorse settimane è passata, quasi sotto silenzio, la bocciatura di una proposta di legge costituzionale che mirava all’abolizione delle Province. Il Presidente nazionale Confesercenti, Marco Venturi dichiarò che “evidentemente, la sopravvivenza delle Province ha più santi in Paradiso del nostro enorme debito pubblico”. Sul tema della abolizione delle Province si sono cimentati, e sprecati, con dichiarazioni e promesse mai mantenute, numerosi politici italiani, ovviamente sempre e solo in campagna elettorale. “Le Province costno alle casse dello Stato circa 17 miliardi di euro. E’ evidente che si tratta di soldi che possono essere tranquillamente risparmiati, visto che servono solo a garantire, spesse volte, poltrone oppure doppi e tripli incarichi”. E’ quanto dichiara il Presidente della Confesercenti di Matera, Giovanni Schiuma. “La mancata abolizione delle Province – aggiunge Schiuma – cozza contro la declamata volontà di aiutare le imprese ed i cittadini, intervenendo sulle tasse che questi pagano allo Stato. È evidente che, se davvero si vuole diminuire la trattenuta fiscale sugli stipendi (aspetto questo che ritengo fondamentale per rilanciare i consumi e le produzioni) e sulle imprese sempre più tartassate, bisognerà risparmiare soldi. L’abolizione delle Province – conclude Schiuma – sarebbe stato un ottimo inizio ma, evidentemente, la volontà è un’altra: ci tocca pagare tutto e, in ogni caso, accontentarci di quello che abbiamo, seppure scarso”.

——————————————————————————-

dunque…non è che voglia sprecare commenti con il saponoso schiuma (mi sia consentita la banalità), ma l’argomento è abbastanza succoso…che le province assommino nei fatti alle descrizioni di schiuma è dato abbastanza evidente, che non servano a nulla poichè non fanno è però lontano dal dimostrarsi…il piano provinciale rifiuti è per esempio una competenza che il decreto ronchi e successivi interventi normativi affidano in via di definizione di ambito proprio alle province, dando possibilità di stabilire in casi specifici ambiti anche inferiori, non mai superiori, vista la caratterizzazione geografica abbastanza omogenea delle stesse…edifici scolastici e strade sono anch’esse due competenze specifiche, la prima per motivi non dissimili da quanto accade sugli ambiti dei rifiuti, la seconda vista l’importanza di manutenere anche viabilità inferiori il cui esercizio normale di utenza attiene direttamente a previsioni espresse della costituzione all’art. 3 ” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge (quindi ai diritti, ndr.), senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (quindi di provenienza geografica, ndr.). È compito della Repubblica (e quindi delle province che ne sono emanazione sul territorio, ndr.) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”, e via discorrendo un elenco di competenze che non pare certo possibile dimenticare…il dato di fatto è che se si aboliscono le province senza mettere mano alla costituzione nei capi che normano l’organizzazione territoriale dello stato ed i decentramenti non affidati alle regioni, si crea un “casotto” normativo forse ancora peggiore dell’abolizione di questi carrozzoni che andrebbero o completamente riformati con l’attribuzione di deleghe specifiche non necessariamente generali (mi riferisco al fatto che ogni provincia potrebbe ricavare specifiche funzioni in rapporto a specificità conclamate del proprio territorio) o bypassate da una riforma che metta le ex-comunità montane ed enti che le sostituiscono in un diretto contatto con le regioni…comunque un argomento istituzionalmente molto complesso e che abbisogna di maggioranze qualificate per modificare la costituzione e non certo della decretazione o delle leggi ordinarie

sulle imposte non commento affatto le dichiarazioni visto che ad un prelievo fiscale che non è certo il più alto d’europa (ma uno dei più alti) non corrispondono adeguati servizi (e quindi diritti), in particolare al sud, ma sugli sprechi mi sia consentito dire che assommano a sprechi anche tutte le sovvenzioni statali agli organismi di categoria, tra cui anche le associazioni dei commercianti ed enti bilaterali vari la cui funzione, garantita anche da queste associazioni che partecipano direttamente, più che di aiutare gli operatori economici, pare piuttosto quella di burocratizzare ancor di più

attenti quindi a cassandre che parlano in nome e per conto di chi spinge per un abbassamento delle imposte (e cominciamo a distinguere tra tasse ed imposte, per dio!!!), certo salutare, ma di fatto allo stato attuale non proponibile senza una equa ripartizione degli sgravi e per di più senza coperture finanziarie, in aggravamento di un dissesto del debito che se dovesse spingerci di fatto fuori dall’europa con procedure d’infrazione (seppur da questa europa dei capitali e dei grandi interessi) si rivelerebbe un disastro di proporzioni immani per un paese incapace di tutelare fasce sociali e territori più deboli dalla famelicità di un sistema a cui certo la crisi non ha insegnato nulla …il guaio è che è basta qualche mentecatto di destra che ne abbia parlato, perchè qualche mentecatto di sinistra abbia iniziato a scimmiottarlo