(AGR) – “Le notizie emerse nel corso dell’audizione in Terza Commissione consiliare che riguardano l’attività svolta dall’Arpab nel periodo 2002-2006 in relazione all’impianto di termovalorizzazione Fenice necessitano di ulteriori approfondimenti che il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità ha già provveduto a sollecitare….Per quanto concerne lo stato attuale delle attività poste in essere – afferma Santochirico -, si evidenzia che l’Arpab è soggetto responsabile delle indagini analitiche previste dal Piano di monitoraggio ambientale del Vulture-Melfese. In virtù di questa responsabilità, svolge attività di monitoraggio sulle principali matrici come acqua, aria, sedimenti fluviali, suolo, e su matrici biologiche, come alimenti e vegetali. Detti controlli risultano regolarmente svolti dal mese di dicembre 2007 e sono tutt’ora in essere. Il sistema integrato di monitoraggio è costituito da: una rete di biomonitoraggio ambientale per la qualità dell’aria costituita da sette stazioni fisse (di cui tre della Regione e quattro della società Fenice Spa); una rete di biomonitoraggio basata sull’uso integrato di bioindicatori, bioaccumulatori e test ecotossicologici da effettuare in otto siti; controllo delle emissioni ai camini; rete chimico-fisica con prelievo di campioni ed analisi delle principali matrici ambientali”.
“Nell’ambito di queste attività – prosegue il vice presidente della Giunta regionale -, lo scorso mese di marzo i controlli effettuati dall’Agenzia che hanno interessato i pozzi all’interno dell’area dell’impianto di San Nicola di Melfi, hanno evidenziato il superamento della concentrazione-soglia relativamente ai parametri: nichel, mercurio, fluoruri, nitriti, tricloroetano, tricloroetilene, bromodiclorometano, dibromoclorometano. A seguito di questa comunicazione, il vice presidente Vincenzo Santochirico ha convocato una riunione tecnica con i rappresentati dell’Arpa Basilicata, della Provincia di Potenza, del Comune di Melfi e di Fenice Spa. Alla stessa società, inoltre, è stata intimata l’attivazione di tutte le procedure necessarie alla messa in sicurezza del sito e alla redazione del Piano di Caratterizzazione. Sono stati avviati successivi sopralluoghi e incontri tra i tecnici ed esperti del settore al fine di individuare, controllare e valutare le opportune strategie poste in essere dalla Società Fenice per confinare l’evento e ricondurre i parametri entro le soglie consentite, ripristinando la condizioni quo ante”.
“Il Dipartimento Ambiente – conclude Santochirico – sta provvedendo ad acquisire tutte le informazioni utili a delineare un quadro di trasparenza che non lasci margini di incertezza sul funzionamento dell’impianto di termovalorizzazione Fenice”
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