prove di esistenza in vita

L’ASSESSORE VITA A RFI: CONTRARI A TRASFERIMENTO DCO
 
10/11/2009 15.19.28
[Basilicata]
(AGR) – Nel corso di un incontro espressamente richiesto dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità, Rocco Vita, Rete Ferroviaria Italiana, attraverso l’Ing. Paolo Pallotta, Direttore Compartimentale Movimento di Bari, ha confermato l’orientamento dell’azienda di trasferire a Bari le funzioni della Direzione Centrale Operativa attualmente allocata nella stazione di Potenza Superiore.
Il dirigente RFI ha spiegato che il piano aziendale, nell’ottica dell’economicità e funzionalità di sistema, ha già accorpato a Bari altre DCO, quali Brindisi ed Isernia e che si procederà in tale direzione anche per le altre regioni contermini.
L’Assessore Vita, nello stigmatizzare la carenza della comunicazione istituzionale, ha annunciato la “ferma volontà a opporsi a quanto deciso da RFI, anche attraverso immediati interventi presso la Direzione Generale, al fine di scongiurare quella che si profila come un’ulteriore spoliazione a danno della Regione Basilicata”.
Lo stesso assessore ha affermato che “le assicurazioni offerte circa il mantenimento del livello occupazionale e la garanzia per i dipendenti lucani di continuare a prestare servizio nella loro sede, non mitigano le preoccupazioni rivenienti da continue incursioni nel sistema dei servizi in Basilicata”.

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rocco vita ci offre finalmente una prova della sua esistenza in vita, appunto…da un assessore ai trasporti ed infrastrutture ci sarenno aspettati ben prima un intervento su una faccenda che oltre al dato occupazionale (comunque sempre rilevante) pone una domanda strategica…ma in questa regione le ferrovie esisteranno tra un paio di anni?…continuando così francamente ne dubitiamo e da un neo-assessore ci saremmo aspettati una maggior grinta…ma sappiamo che i risvegli son difficili…dai, assessò e svegliati del tutto!!!

Un pensiero su “prove di esistenza in vita

  1. Ma se il dirigente RFI dichiara che il tutto è coerente con il “principio di economicità” del piano… non dovremmo cominciare a pensare che tutto ciò che ha un costo (e i servizi pubblici ne hanno di costi) ha bisogno di avere dei tagli a questi costi?
    Se un servizio pubblico come le ferrovie hanno avuto la loro “liberalizzazione” (come ama definirla Bersani), di che ci lamentiamo? Pensiamo a salvare il salvabile: c’è ancora qualcosa che si può fare per frenare questa corsa alle “liberalizzazioni”; facciamo in modo che non avvenga per il Bene Pubblico “Acqua” ciò che è avvenuto per treni, poste e altro (penso agli idrocarburi). Ecco, l’Assessore Vita potrebbe provare a convincere il Presidente De Filippo ad adoperarsi per un percorso virtuoso siffatto.
    Qualcuno ci crede?

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