APOF-IL POTENZA: RAPPORTO ISTAT ISTRUZIONE-FORMAZIONE |
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16/11/2009 11.38.36 [Basilicata] |
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I dati relativi alla “Quarta indagine 2007 sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati”, realizzata dall’Istat, conferma i crescenti bisogni di formazione ed orientamento al lavoro dei giovani della provincia di Potenza, che hanno bisogno di risposte più efficaci. —————————————————————————— |
allora chiarisco che sparare sull’apof-il è come sparare con un cannone da 105 mm. su un bersaglio fermo che ti sta a venti centimetri, tanta è l’inutilità conclamata della gestione e dei risultati di questo ente che ovviamente è utile però ad altri, considerando che ci sono circa 200 imprese formatrici che operano in questa regione (per carità, molte assolutamente serie, ma molte rientranti in quel sistemino formazione che abbiamo avuto modo molte volte di denunciare come un punto di convergenza degli affari del centrosinistra e del centrodestra)…ma stiamo ai fatti!!!…l’apof-il evidenzia sulla base di un rapporto istat del 2oo7 – ma si, questi sono i dati nuovissimi che trattano! – il 12, 4 % dei diplomati si è iscritto (o ha dichiarato, che pure è cosa diversa) ad un corso di formazione e di questi il 54,7% lo ha fatto per acquisire competenze professionali (quindi se la matematica non inganna che solo il 7% dei diplomati crede che iscriversi ad un corso significhi acquisire competenze, ma soprattutto che circa la metà degli iscritti lo fa evidentemente per guadagnare qualche soldino)…ma continuiamo…nei tre anni successivi i tre quarti (74,7%) dei diplomati non ha trovato alcun lavoro (e non è detto che lo abbiano trovato i restanti, frequenze universitarie a parte ovviamente) e si sono iscritti ad un solo corso (circa euro 2,50 per ora di frequenza), il restante quarto di studenti invece ha deciso di frequentarne di più (quindi tutti!!!…mah!!!), considerando la frequenza ai corsi forse un’occupazione poco redditizia, ma pur sempre “redditevole” (permettemi il gioco di parole)…sconsolante!!!…ma continuano all’apof-il…tra gli iscritti ai corsi, senza chiarire in merito alle due categorie temporali individuate, oltre la metà frequenta corsi gestiti da enti pubblici (quindi l’8% nel primo caso ed il 57, 4 % nel secondo caso, senza che si abbia un dato scorporato per gli anni), gli altri sono tutti in qualche modo a carico dei privati e delle loro attività formative…questo significa spalmare quantitativi notevoli di denaro per la formazione su soggetti privati…stiamo parlando di circa la metà della spesa per la formazione affidata ad enti terzi…le tendenze sono tendenze!!!