l’acquoso presidente

DE FILIPPO SU PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA
 
19/11/2009 16.29.06
[Basilicata]

(AGR) – “La Regione Basilicata da tempo ha imboccato la strada di una gestione pubblicistica dell’acqua e intende proseguire con fermezza lungo questa direzione”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, commentando il disegno del governo nazionale di privatizzare il sistema idrico attraverso l’ingresso dei privati nelle società di gestione.
“L’acqua è un bene pubblico di primaria importanza e non deve essere trasformato in un’impropria occasione di business. Con la privatizzazione le tariffe dell’acqua rischiano di aumentare fino al 30 per cento senza, però, migliorare, l’efficienza del servizio. E come al solito, a pagarne le conseguenze saranno i ceti meno abbienti, già duramente provati da una crisi economica senza precedenti.
La Basilicata ha dimostrato che può esistere un modello di gestione del servizio idrico efficace e funzionale e la stessa Commissione europea ne ha riconosciuto la positività della governance messa in campo con la legge 63 del 1996, dando atto che le buone prassi implementate possono costituire un utile punto di riferimento per l’intera Comunità.
Inoltre la valenza di questo modello è stata ribadita anche dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti pubblici. La stessa autorità, nemmeno un anno fa, si è rifatta all’esperienza lucana per stabilire se i modelli di gestione esaminati, oltre 60, fossero conformi all’ordinamento europeo e a quello italiano.
Questo è il percorso che abbiamo intrapreso e che in nessun modo abbandoneremo.
In questo senso – ha proseguito De Filippo – adotterò anche in sede di Conferenza di Stato-Regioni tutte le iniziative necessarie per evitare che i buoni risultati finora conseguiti vadano dispersi, per colpa di un liberismo devastante ai diritti dei cittadini e dei territori. Per questo stiamo valutando l’ipotesi di ricorrere alla Corte Costituzionale.
Nei prossimi giorni, comunque, avvierò la costituzione di un tavolo tecnico, propedeutico a una significativa modifica legislativa utile a consolidare il sistema di governance dell’acqua”.

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devo ammettere che commentare il moro di santarcangelo mi commuove sempre, pur essendo il secondo dei miei preferiti (indovinate chi mai potrebbe essere il primo se non l’ineffabbile vincenzino santochirico?)

de filippo però dimentica di dire che pur essendo acquedotto lucano una spa totalmente partecipata dal pubblico, è pur sempre una spa e come tale nessun vincolo esiste nei nostri codici civili alla cessione di quote anche rilevanti o maggioritarie a privati…questo è il punto…altro che privatizzazione!!!

di fatto la società presieduta da sua oceanità mitidieri al modico stipendio di un parlamentare e qualcosina in più, è figlia di filippo bubbico (ne è stato presidente anche lo stesso santochirico) ed è nata come strumento di governance privatistica della gestione pubblica delle acque consentito dalla legge galli e dagli affidamenti cosiddetti in house che non distinguevano tra enti pubblici o società partecipate dal pubblico…con il tempo, la società ha rosicchiato completamente le competenze dell’ato acqua (autorità d’ambito territoriale) regionale, tanto da essere diventato di fatto “proprietario” delle sorgenti e delle reti, dovendo invece solo gestirle…de filippo ha fatto poi il resto con la cessione onerosa del 40% di acqua spa (che doveva essere proprietaria degli invasi) alla regione puglia, dove vendola ri-pubblicizza si acquedotto pugliese, ma si guarda bene del fare altrettanto (e con lui de filippo) con acqua spa…ora acqua spa è un carrozzone senza alcuna rilevanza proprietaria o gestionale, non essendole state in alcun modo o titolo passate competenze relative dall’eipli (diciamo l’ente irrigazione per chiarezza) ed in una situazione dove ormai bisognera passare obtorto collo al privato una buona parte della gestione (il 40%), quale percentuale e di quale dei due enti secondo la logica passerebbe ai privati?…e possiamo star certi che allora l’eipli si afretterà a passare la mano delle proprietà ad acqua spa…quando si dice la politica bipartizan…