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CAMERE DI COMMERCIO: REGIONI, CHIARIRE FUNZIONI VIGILANZA
 
30/11/2009 11.15.29
[Basilicata]

Qualificare il rapporto tra le Regioni e le Camere di Commercio, riconsiderare la natura delle funzioni e dei compiti esercitati dalle CCIAA, ridefinire i ruoli di Stato e Regione in materia di vigilanza sul sistema camerale. Sono questi i punti principali di un ordine del giorno approvato dalla Conferenza delle Regioni sulla legge di riforma dell’ordinamento delle Camere di Commercio.
Una prospettiva di riforma delle funzioni di vigilanza, ‘’non può non sottacere la situazione di poca chiarezza verificatasi recentemente presso l’Amministrazione centrale, dal momento che la Ragioneria generale dello Stato va investendo direttamente per competenza le Regioni con i referti delle verifiche amministrativo-contabili sulle CCIAA, pur riconoscendo che “i referti dei Servizi ispettivi di finanza pubblica segnalano nella quasi totalità irregolarità afferenti alle funzioni amministrative rimaste di competenza dello Stato”.
Occorre, pertanto, da una parte “confermare l’attuale assetto per quanto concerne il controllo sugli organi, e dall’altra marcare meglio i confini tra la competenza dello Stato e quella delle Regioni nell’ambito della vigilanza sulle attività delle Camere, onde evitare in futuro i conflitti e l’ impasse di una funzione essenziale”.
Si potrebbe così pervenire a definire che spetti “allo Stato vigilare sulle funzioni amministrative svolte nell’ambito della disciplina delle (o dei servizi per le) imprese, mentre spetta alle Regioni vigilare sulle attività svolte a sostegno dell’economia locale”.
In tale ottica “può ritenersi congruo che lo Stato debba reincamerare la funzione di controllo che comporta lo scioglimento del consiglio nel caso di “gravi e persistenti violazioni di legge” (originariamente conferitagli dalla L.580/1993), perché attinente a profili di propria competenza”.
Mentre la ridefinizione delle competenze della Regione nell’ambito della funzione di vigilanza “conferirebbe ben altro spessore alla Relazione regionale sull’attività, ampliandone gli aspetti di verifica e di trasparente comunicazione delle risultanze dell’attività svolta a favore delle imprese”.

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magari si capirebbe anche come mai la camera di commercio di potenza è così tanto total-izzata da una certa compagnia petrolifera che opera in val sauro e che pretende persino di dettare leggi e modalità allo sviluppo dell’economia locale, debordando entrambe, l’una, la total, dall’attività di concessionaria (ahimè grazie a de filippo che ha firmato quell’accordo sciagurato!!!), l’altra la camera di commercio dall’attività di controllo (e non di indirizzo!!!) che la legge assegna a questi organi divenuti forse ormai obsoleti