emendamenti

PIEAR, EMENDAMENTO DI MOLLICA E DI LORENZO
 
16/12/2009 16.10.21
[Basilicata]

  (ACR) – “I consiglieri regionali Mollica (misto – Fdc) e Di Lorenzo (An-Pdl), rispettivamente presidente e vicepresidente della terza Commissione consiliare permanente del Consiglio regionale, hanno presentato un emendamento alla legge finanziaria “che, nelle more dell’approvazione del Piano di indirizzo energetico ambientale (Piear), mira ad aumentare fino ad 1 MW la potenza nominale degli impianti di micro generazione da fonte solare”.
“Il Piear – affermano i due consiglieri – nonostante l’approvazione avvenuta in Commissione nelle settimane scorse, doveva essere approvato immediatamente dal Consiglio regionale; ma dato che persistono ancora oggi numerose richieste di modifica e visto che la prossima riunione del Consiglio regionale sarà incentrata sulla legge finanziaria, abbiamo ritenuto opportuno tutelare in quest’ulteriore periodo di vacatio legis interessi ed aspettative che purtroppo sono rimaste disattese a causa di appesantimenti procedurali”.
“Le richieste del mondo agricolo, in tal senso, sono pressanti e l’emendamento permetterebbe di accelerare i procedimenti che gli stessi agricoltori vorrebbero realizzare e che sono in linea con quanto previsto dal Piear approvato in terza Commissione”, concludono Mollica e Di Lorenzo auspicando “che tale emendamento venga recepito in finanziaria e soprattutto che l’approvazione del Piear non subisca ulteriori rallentamenti”.

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stiamo cioè consentendo l’ingresso nel territorio, casa per casa, azienda per azienda ad una serie di ditte che si stanno precipitando per affittare tetti e terreni con la solita regola del far-west…ne riparleremo, ma vorrei solo sottolineare che con tale frammentazione e con questa elevazione della potenza degli impianti si stanno creando le basi di una deregulation che sul settore energetico mi pare pericolosa e non se vengano fuori con le richieste del mondo agricolo…quale agricoltore potrebbe mai spendere le cifre per un impianto fotovoltaico da 1 mw (3-5 milioni di euro)…è chiaro che molte aziende offriranno agli agricoltori piccoli fitti (3-4.000 euro annuali) per l’installazione degli impianti (1 mw di fotovoltaico occupa 5000 metri quadri di terreno, quindi 1/2 ettaro), ricavandone loro grandi utili, gli agricoltori piccoli oboli con il sacrificio dei terreni dall’esposizione migliore (il mercato agricolo certo non gli darebbe simili redditività)…ecco la storiella del fotovoltaico che qualche consigliere sta spingendo nelle more del grande affare eolico e bio-masse

4 pensieri su “emendamenti

  1. credo sia ora di approvare un decreto che in altre regioni è già avviato da tempo.
    non credo ci siano speculazioni sui terreni agricoli da parte delle aziende. sarebbe ora che questa regione si sollevasse economicamente, siamo nel 2010 e la gente continua ad andar via come negli anni 60′.

  2. carlo, se la nostra fosse una regione meno “energetica”, se fosse una regione dove certi appetiti sono limitati da un controllo politico a monte che impedisce progetti “folli” come le centrali a bio-monnezze, se fosse una regione dove non si estraesse già petrolio in un clima di generale “tuttapostismo”, se l’eolico selvaggio non avesse già dimostrato quanto poca lungimiranza vi sia nell’aprire il territorio acriticamente alle speculazioni, se vi fosse un’idea anche vaga di quanto il meccanismo di produzione energetica poco o nulla influisca sul reddito collettivo, potrei essere d’accordo con te (sul fotovoltaico poi sfondi una porta ben spalancata)…ciò che mi preoccupa è il proliferare senza controlli programmatici seri e volti al bene comune (e non mi pare che questo riguardi appunto il piear che sembra piuttosto un patto di servitù) di impiantistiche che potrebbero definitivamente uccidere la nostra agricoltura se al di fuori di certi parametri dimensionali fissati in primis all’autosufficienza reale e poi alla sostenibilità che non significa solo produrre energia con certe metodologie, ma rispettare l’equilibrio tra la stessa impiantistica ed il territorio…te lo banalizzo…se per produrre 1 mw, occupo 1/2 ettaro di terreno agricolo, quanto avrò guadagnato in energia prodotta in loco e quanto avrò speso in termini di mancata produzione agricola che poi da qualche parte pur bisognerà importare?…quindi si al fotovoltaico, ma diamo spazio ai piccoli impianti che possono allocarsi su tetti e non sui terreni e che, nutrendo un azienda od un gruppo di aziende, così come una casa od un gruppo di case, di certo accorciano la filiera, di certo accorciano le reti, di certo contribuiscono a tenere ben fermo il timone che va governato tra produzione energetica e salvaguardia del territorio

  3. sono perfettamente daccordo su quello che dici……il problema è che ci sono migliaia di ettari di superficie agricola che sta lì senza produrre un bel niente . sono i terreni che la comunità europea paga per non far nulla !!!
    sai quanta produzione agricola si potrebbe fare se volessero ???
    gli impianti fotovoltaici , a mio avviso, potrebbero sorgere tranquillamente…..visto il territorio così vasto. cè nè per tutti. se ci fosse volontà politica.

  4. purtroppo i terreni soggetti a riposo colturale a cui accenni sono terreni vincolati appunto al riposo (verrebbe poi da chiedersi chi sono i proprietari di molti di quei terreni…vedi in proposito una certa azione di finanziamento della u.e. ed i beneficiari che zitti zitti se ne sono appropriati a volte facendo passare per terreni agricoli terreni che non lo sono mai stati a memoria d’uomo ed a rigor di logica)…giusto, con un catasto del demanio regionale si potrebbero individuare i siti idonei ambientalmente e non vincolati ad altra destinazione ed impiantarvi lì centrali fotovoltaiche o a solare integrato (molto più efficiente energeticamente) di dimensioni atte a fornire energia a distretti o singole comunità secondo la regola dell’autosufficienza che predichiamo da tempo, impianti gestiti dal pubblico, magari da consorzi di comuni che abbiano come responsabili proprio i sindaci, individuabili quindi facilmente nella gestione positiva o negativa che ne deriverebbe e che così potrebbe essere facilmente sanzionata anche elettoralmente…l’argomento è vasto e troverai molti spunti nella categoria “verso un altro piano energetico”…ciò che è importante è che ci sia volontà politica appunto di andare verso una direzione, ma di andarvi nel senso giusto, nella logica che una regione non può essere vocata alla produzione energetica perchè un uomo ed una lobby lo hanno deciso per tutti e sopra tutti sono intenzionati a passare

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