contraddizioni

FENICE, FIOM CGIL: OGGI SCIOPERO LAVORATORI
 
18/12/2009 11.16.34
[Basilicata]

2 ore di sciopero questa mattina da parte dei lavoratori della Fenice di Melfi (dalle 10,00 alle 12,00) contro la decisione aziendale di aver avviato le procedure di licenziamenti collettivi con la mobilità che a livello di Gruppo colpisce 60 lavoratori e nel sito di Melfi 2 lavoratori su 59 dipendenti.
E’ quanto comunica una nota della Fiom Cgil di Basilicata.
“Nel dicembre 2000 – si legge – 61 lavoratori Sata furono terziarizzati verso con un accordo separato non firmato dalla Fiom Cgil.
Le terziarizzazioni di questi anni (Fenice,) continuano a generare un ridimensionamento degli occupati pur avendo registrato l’aumento delle lavorazioni, la Fiom Cgil – conclude la nota sindacale – oggi come allora ritiene fondamentale ricostruire omogeneità di trattamenti per l’intera filiera produttiva al fine di migliorare qualitativamente la prestazione lavorativa e le produzioni”.

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quindi a giudicare dal lancio per la fiom-cgil il problema è solo quello dei due dipendenti e non quello dell’inquinamento che da quel’impianto viene fuori…come a dire che se i due non vengono licenziati va tutto bene?…qui c’è da chiarire qualche aspetto della cosa…se scindiamo il contenuto del contenzioso in due separate sezioni, quella prettamente sindacale con la difesa ovvia e giusta delle maestranze coinvolte e della continua precarizzazione della forza lavoro e quella invece legata alla “silenziata” problematica ambientale, come pare faccia la fiom con un silenzio assordante e assai contradditorio, non ne veniamo assolutamente a capo, poichè ancora una volta ci rifiutiamo di unire la realtà in una visione coesa che tenga insieme lavoro ed ambiente…mi ricorda molto l’imbarazzato silenzio del suo segretario, cillis, quando una volta ad oppido lucano in un convegno sparai a zero sui milioni di euro regalati dalla regione a fiat per il centro ricerche sull’auto…ciò che andrebbe affermato è che quel lavoro va difeso si, ma insieme alla necessità di non distruggere una zona, le sue fonti d’acqua, la sua agricoltura (che a conti fatti vale molto più in termini occupazionali dui due posti di lavoro), aprendo una vertenza immediata sul tema di quale lavoro e come va svolto in quel sito ed in tanti altri nell’ottica di preservare dall’inquinamento, e non genericamente parlando di miglioramenti qualitativi di prestazioni lavorative e produzioni, quasi a dar l’idea che si stia parlando di due cose diverse ed incompatibili tra loro, quasi che tra lavoro ed ambiente vi sia un’equazione a perdere in cui il secondo soccombe al primo, dando così corpo istituzionalizzato a quel ricatto occupazionale che stringe la regione in un cappio da cui non si esce, da fenice al centro olii di viggiano e via discorrendo, senza che mai e dico mai una sola parola sia stata spesa fuor di retorica sulla preservazione ambientale come bacino di nuove opportunità lavorative da parte di alcun sindacato…ma così si difende il lavoro in una visione organica ed ampia che traguarda ad un futuro diverso in cui far convivere entropicamente attività industriali ed ambiente o si fa una battaglia di retroguardia, tappandosi naso, occhi e bocca?…eppure una soluzione c’è ed è in un modello nuovo di ciclo integrato dei rifiuti!!!

n.b. da un veloce chiarimento avuto stasera con emanuele de nicola della fiom-cgil pare che l’azienda qui citata sia un’altra fenice…no, davvero…si tratterebbe di un’azienda del gruppo fenice che lavora nell’indotto fiat…nulla cambia rispetto a quanto espresso sulle contraddizioni, ma in questo caso errata corrige assolutamente necessaria, non trattandosi dell’inceneritore fenice…chiedo scusa della svista, ma forse la parola fenice mi fa scattare come una molla!!!