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AGRICOLTURA, VITI ILLUSTRA L’INTESA REGIONE-ABI
 
22/12/2009 17.48.00
[Basilicata]

(AGR) – Raggiunta un’intesa operativa sul credito di conduzione per le aziende agricole tra la Regione Basilicata e l’Associazione bancaria italiana(Abi). Lo ha comunicato in un’informativa inviata stamani ai presidenti delle Organizzazioni professionali agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri l’assessore regionale all’agricoltura, Vincenzo Viti, che insieme al dirigente generale del Dipartimento, Pietro Quinto, il presidente e il segretario dell’Abi Gianluca Iacobini e Gaetano Gentile ha concordato i contenuti del documento.
L’accordo prevede una serie di contributi ai fondi rischi delle Cooperative e dei Consorzi Fidi, e la stipula di una convenzione con Ismea e Fidagri Basilicata per il Fondo di Garanzia.
“ Anzitutto- fa presente Viti- esprimo soddisfazione non formale per l’accordo che la Regione ha fortemente cercato con l’Abi nell’interesse del mondo agricolo fortemente provato dalla crisi di mercato e dalle calamità. A tal fine la Regione Basilicata si è dotata di appositi strumenti normativi per dare una risposta alle esigenze degli agricoltori. Sui contributi ai fondi rischi – continua Viti- è stato pubblicato un bando per l’integrazione dei Fondi destinati a fornire garanzie integrative agli imprenditori agricoli. Lo scopo dell’operazione è facilitare l’accesso al credito e consolidare le passività delle aziende. I destinatari sono quelle aziende che presentino un’accentuata esposizione debitoria. In proposito la Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione da sottoscrivere con Fidagri Basilicata. La dotazione finanziaria è di 700.000 euro. La garanzia che Fidagri rilascerà alle imprese agricole dopo averne valutato il merito creditizio servirà alle imprese per richiedere alle banche convenzionate un mutuo o un prestito a condizioni favorevoli. Il regime di aiuto applicato alle imprese è il cosiddetto de minimis che nel settore agricolo ammonta ad un massimo di 7.500 euro, nell’arco di 3 anni. Tale cifra dovrebbe consentire di coprire un debito o operazioni fino a circa 150.000 euro. Per quanto riguarda invece il fondo di garanzia– aggiunge l’esponente del Governo regionale- vi è l’accordo che la Regione ha stipulato con l’Ismea coinvolgendo il Consorzio Fidagri Basilicata. Esso affiancherà le misure d’investimento del Psr consentendo alle imprese agricole di accedere al credito degli istituti finanziari per cofinanziare le operazioni dello stesso Psr. Infine il Dipartimento prevede la corresponsione di un contributo in conto interessi nella misura del 50% della differenza tra il tasso Euribor e il tasso applicato al soggetto beneficiario. Le banche interessate – conclude l’assessore Viti- provvederanno, con l’informativa dell’Abi regionale, ai singoli convenzionamenti”.

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e dopo i tremonti-bond, arrivano anche i viti-bond per l’accesso al credito…a parte la dotazione finanziaria ridicola per un fondo garanzia che ha una platea stimabile di almeno 4.000 aziende, soli 700.000 euro, come si riesce a conciliare la corresponsione degli aiuti per aziende in accentuata esposizione debitoria con il merito creditizio che la fidagri dovrebbe stilare?…se un’azienda ha debiti che non riesce ad onorare, la fidagri che pure dovrà “interrogare” l’azienda con dei criteri stabiliti dalle banche come fa a stabilirne meriti, quando evidenti sono invece i “demeriti”?…ora a parte il regime di aiuti de minimis di 7500 euro che è stabilito dalla u.e. e che la commissione europea deve approvare prima che sia effettivo in applicazione dello specifico accordo siglato, spieghiamo in breve magari che si tratta di un regime di piccoli aiuti che deroga rispetto alla normativa di concessione di aiuti finanziari stabiliti con un massimale rispetto all’investimento e che solo dopo un regolamento europeo si può ora applicare alla trasformazione di prodotti agricoli e non alla produzione in quanto tale, cosa quindi che taglierebbe molti beneficiari dalla lista…in ogni caso l’applicazione del de minimis potrebbe portare alla perdita di altri benefici finanziari di cui gode l’azienda stessa, altro che applicazione delle misure del psr!!!…controlli meglio la normativa, assessore, prima di esaltarsi ed esporre la gente a pregiudizi ostativi che porterebbero lcosì e dotazioni del psr a pochi ed interessati beneficiari!!!…o forse è quello che si vuole fare, portare la gente con l’acqua alla gola e costringerli di fatto a cedere le aziende ed i terreni a chi invece ci farà affari con le produzioni energetiche?

in quanto poi alla copertura del 50% della differenza tra tasso euribor (quello praticato dalla b.c.e.) e tasso praticato dalle banche, bisognerebbe magari stabilire un tetto specifico per i tassi da applicare al caso concreto…così come è messa adesso il limite sarebbe quello del tasso di usura!!!